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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliLa scena artistica degli anni Venti, segnati dalla fine della Grande Guerra e dalla dissoluzione dell’indiscussa fiducia nel progresso tipica della Belle Époq- ue, è tema della mostra al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto sino all’11 febbraio. Curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio «Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi. Torino-Milano 1920-1930. Pittura tra Classico e Avanguardia» è suddivisa in quattro sezioni che condensano i protagonisti e le tendenze pittoriche più rilevanti del periodo nel Nord Italia, tra Milano e Torino. Circa settanta opere scandiscono il percorso nelle nuove sale esposi- tive del museo. Si parte con l’area dedicata a Felice Casorati, figura di punta dell’avanguardia intellettuale torinese: in mostra, tra le altre, «Le uova sul cassettone» (1920) «La donna e l’armatura» (1921), «Maschere» (1921), «Ritratto di Renato Gualino» (1923-24) e «Concerto» (1924), «Donna al mare» (1925, nella foto). Differenti autori che guardavano alla grande tradizione italiana trovarono la loro compagine ideale nel movimento del «Novecento», sostenuto da Margherita Sarfatti, che si collocava nel generale clima di «ritorno all’ordine».
Nella seconda sezione quadri storici della prima fase mila- nese di questa tendenza e del successivo Novecento Italiano di ambito ambrosiano realizzati da Achille Funi, Piero Marussig, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Ubaldo Oppi, Emilio Malerba, Carlo Carrà, Arturo Tosi e Mario Sironi. Di quest’ultimo spiccano oli con soggetto femminile, come «Nudo con fruttiera (Venere)» del 1923. Nel capitolo successivo i Sei Pittori di Torino, gruppo di pittori dal comune indirizzo filofrancese e neo-romantico: Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci. Tra gli altri dipinti, emergono il notevole «Ragazza nuda con pesce rosso (Ragazza nuda con pesci rossi)» del 1928 di Chessa e un raro «Progetto di pittura murale», del 1923, di Luigi Spazzapan. Infine, l’ultima parte dell’esposizione è dedicata al Secondo Futurismo che a Torino aveva il suo esponente principale, Luigi Colombo (Fillia). Dell’artista è la surreale tela «Superamento terrestre» del 1930-31. Inoltre, opere di Giacomo Balla, Pippo Oriani, Bruno Munari, Enrico Prampolini e altri ancora.

«Donna al mare» di Felice Casorati (particolare)
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