Catherine Hickley
Leggi i suoi articoliL’Humboldt Forum, l’atteso complesso culturale e museale, in una parziale ricostruzione del Palazzo reale prussiano nel centro cittadino, si è infine aperto durante l’estate, dopo quasi due anni di rinvii: prima per ritardi di costruzione, poi per il Covid-19. Il nuovo polo culturale, i cui costi finali hanno superato i 680 milioni di euro, mira a ospitare circa mille eventi e fino a tre milioni di visitatori all’anno.
Mentre la terrazza esterna e i cortili sono accessibili al pubblico dallo scorso anno, l’inaugurazione ufficiale degli interni il 16 dicembre 2020 ha dovuto avvenire in «livestream». Sono attualmente aperte sei mostre al piano terra e al primo piano dell’edificio. «Terribile bellezza: Elefante. Essere umano. Avorio» (fino al 28 novembre) esplora la storia del commercio d’avorio in un progetto dei Musei statali di Berlino con il Museo di Storia naturale e i Musei nazionali del Kenya. Lo sfruttamento coloniale, al centro della mostra, è diventato il fulcro di un acceso dibattito durante la progettazione e la costruzione dell’Humboldt Forum, che esporrà le collezioni etnologiche di Berlino.
«After Nature», a cura della Humboldt University, esplora l’impatto del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità sulla società e sulla democrazia. Tra le altre mostre, «Berlin Global», sulle connessioni tra la città e il resto del mondo, su temi come rivoluzione, guerra, intrattenimento e moda, e l’esposizione dedicata ai fratelli Alexander e Wilhelm von Humboldt, che hanno dato il nome al complesso: il primo naturalista, esploratore e geografo, il secondo specializzato in teoria politica e filosofia del linguaggio e della storia.
Il seminterrato contiene alcuni resti delle mura del palazzo storico e un monastero domenicano medievale, scavato nel 2008. Una mostra archeologica esamina la storia del sito, mentre nella Sala delle sculture sono esposte decorazioni dell’antico Palazzo. Un video racconta otto secoli di storia del sito, sottolineando che «è sempre stato un work in progress al servizio del potere».
L’Humboldt Forum continuerà a essere un work in progress, almeno per un po’: il secondo e il terzo piano dell’ala ovest apriranno il 22 settembre con le collezioni etnologiche e d’arte asiatica di Berlino, compresa una sezione sul Giappone con una casa da tè, arte imperiale cinese e parti delle collezioni africane.
Questo mese aprirà anche un ristorante sul tetto. Il secondo e il terzo piano dell’ala est, con il resto delle sale etnologiche e asiatiche, apriranno nella prima metà del 2022, con sezioni sulla storia della diaspora afro-brasiliana nella regione amazzonica, dell’Islam e delle tradizioni teatrali del Sud-Est asiatico. È prevista anche una mostra temporanea dei bronzi del Benin, che la Germania si è impegnata a restituire alla Nigeria.
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