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Helen Frankenthaler, «Open Wall», 1953

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Helen Frankenthaler, «Open Wall», 1953

Aprile nei Musei. Le mostre più importanti che inaugurano in Europa

Frankenthaler al Guggenheim Museum di Bilbao e David Hockney alla Fondation Louis Vuitton di Parigi tra le mostre più interessanti del mese

Silvia Conta

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Londra, Tate Modern: «Ed Atkins, Tate Modern» (dal 2 aprile al 25 agosto)

La più grande mostra nel Regno Unito dedicata a uno dei più influenti artisti britannici di oggi. Atkins, nato a Oxford nel 1982, «è noto soprattutto per i suoi video e le sue animazioni generate al computer. La mostra abbraccia tutta la carriera dell’artista attraverso opere con immagini in movimento degli ultimi 15 anni, oltre a scritti, dipinti, ricami e disegni. Insieme, contrappongono una vita digitale senza peso al mondo fisico e tangibile. Atkins utilizza le proprie esperienze, i propri sentimenti e il proprio corpo come modelli per esplorare i temi dell'intimità, dell'amore e della perdita. Per Atkins, la mostra rappresenta una reimmaginazione delle realtà disordinate e in divenire della vita».

Londra, Serpentine South Gallery: «Giuseppe Penone. Thoughts in the Roots» (dal 3 aprile al 7 settembre)

La mostra si configura come la più completa mostra istituzionale della pratica di Giuseppe Penone nel Regno Unito, con sculture e opere dal 1969 a oggi. Il percorso espositivo si snoda tra gli spazi della Serpentine South e i Royal Park, in cui è situata la galleria. «Ampliando significato degli alberi come motivo ricorrente nell'opera di Penone e consentendo all’artista di “percepire lo spazio della Serpentine come un continuum con la natura del parco che la circonda”, tre sculture monumentali all'aperto in bronzo fuso sono presentate sul basamento e vicino alla South Gallery».

Bilbao, Guggenheim Museum: «Vito Acconti / Sergio Prego: You» (dal 3 aprile al 7 settembre)

Nel corso della sua carriera cinquantennale, Vito Acconci ha esplorato la soggettività attraverso la poesia concreta, la fotografia, il video, la performance, l’installazione e l’architettura. Il trampolino di lancio per questa mostra sarà la collaborazione e l’amicizia che hanno unito questa figura storica con l’artista basco contemporaneo Sergio Prego (nato nel 1969 a Donostia-San Sebastián) alla fine della carriera di Acconci e in un momento di svolta nella formazione di Prego come membro dello studio di arte e architettura Acconci Studio. Realizzata in collaborazione con gli archivi della Electronic Arts Intermix (Eai) di New York, questa mostra proporrà un viaggio soggettivo attraverso la carriera di Acconci nel video e nella performance, in una configurazione ideata da Prego. Comprenderà anche un dialogo con una selezione di opere dello stesso formato create da Prego durante i primi due decenni di questo secolo. In esse, sia nel modo caratteristico di Prego che seguendo lo spirito di Acconci, il corpo e l'architettura sono intesi come agenti trapassati da forze che portano alla comparsa di un volume scultoreo inteso non come forma ma come manifestazione tangibile di una tensione. 

Parigi, Fondation Louis Vuitton: «David Hockney 25» (dal 9 aprile al 31 agosto)

In merito a questo progetto espositivo Hockney ha dichiarato: «Questa mostra è molto importante perché è la più grande che abbia mai realizzato: undici sale della Fondation Louis Vuitton. Alcuni degli ultimi dipinti a cui sto lavorando saranno inclusi e penso che sarà molto bello». La Fondation ha invitato l’artista, coinvolto in ogni aspetto dell’esposizione, «a occupare l’intero edificio per una mostra eccezionale per dimensioni e originalità. Nel percorso espositivo oltre 400 delle sue opere realizzate tra il 1955 e il 2025, tra cui dipinti provenienti da collezioni internazionali, istituzionali e private, nonché opere provenienti dallo studio dell'artista e dalla sua fondazione. Sono presenti opere realizzate con una varietà di mezzi, tra cui pittura a olio e acrilico, inchiostro, disegno a matita e carboncino, arte digitale (opere su iPhone, iPad, disegni fotografici...) e videoinstallazioni immersive».

Monaco di Baviera, Brandhorst Museum: «Five Friends. John Cage, Merce Cunningham, Jasper Johns, Robert Rauschenberg and Cy Twombly» (dal 10 aprile al 17 agosto)

Per la prima volta una mostra si concentra su un gruppo di artisti che hanno avuto un'influenza decisiva sull'arte del dopoguerra nei campi della musica, della danza, della pittura, della scultura e del disegno. John Cage (1912-92), Merce Cunningham (1919-2009), Jasper Johns (1930), Robert Rauschenberg (1925-2008) e Cy Twombly (1928-2011) hanno creato un legame speciale tra i generi artistici e i media attraverso il loro intimo scambio. Il Museum Brandhorst getta così nuova luce sull'opera di Cy Twombly, che costituisce un punto centrale della sua collezione; per la prima volta, il suo lavoro può essere visto nel contesto dei suoi esordi artistici.

Londra, Victoria & Albert Museum: «Cartier» (dal 10 aprile al 16 novembre)

La prima grande mostra nel Regno Unito in quasi 30 anni dedicata ai gioielli e agli orologi Cartier. Con oltre 350 oggetti, la mostra illustrerà l’evoluzione dell’eredità artistica, del design e dell’artigianato della Maison dall’inizio del XX secolo. Il percorso espositivo includerà gioielli preziosi e oggetti spettacolari, pietre preziose storiche, orologi iconici provenienti dal V&A e dalla collezione Cartier, nonché disegni inediti provenienti dagli archivi del V&A e di Cartier, insieme a opere in prestito dalla Royal Collection, dai principali musei britannici e internazionali e da collezioni private. Il progetto espositivo è stato curato dall’architetto e artista britannico Asif Khan Mbe, continuando una tradizione di collaborazioni di spicco in cui gli artisti hanno dato forma alla scenografia di Cartier.

Bilbao, Guggenheim Museum: «Helen Frankenthaler: Painting Without Rules» (dall’11 aprile al 28 settembre)

La mostra contestualizza la produzione creativa della pittrice attraverso le sue affinità artistiche, le sue influenze e le sue amicizie. Composta da trenta delle astrazioni poetiche di Frankenthaler create tra il 1953 e il 2002, la mostra presenta anche una selezione di dipinti e sculture di alcuni suoi contemporanei (Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko e David Smith) mettendo in evidenza le sinergie tra questi artisti. Il percorso espositivo è organizzato cronologicamente, decennio per decennio, a partire dagli anni Cinquanta fino agli anni Duemila. Ogni sezione, scandita da un testo curatoriale, rappresenta un diverso capitolo della prolifica carriera di Frankenthaler. La mostra è organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze, e dalla Helen Frankenthaler Foundation, New York, in collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao.

Vienna, Albertina Museum: «Remix. Von Gerhard Richter bis Katharina Grosse» (dall’11 aprile al 7 settembre)

La Collezione Viehof è una delle più importanti collezioni private della Germania, il cui fulcro è l’arte del proprio paese, con un’attenzione particolare per quegli artisti che hanno plasmato la Renania e i suoi centri artistici di Colonia e Düsseldorf come nucleo dell’avanguardia di importanza internazionale. Per la grande mostra sono state selezionati 24 artisti al fine di presentare lo sviluppo della pittura e della scultura tedesca dopo il 1960. La mostra offre una panoramica della profondità di questa collezione: da Joseph Beuys, Gerhard Richter e Sigmar Polke, che rappresentano l’arte «sfacciata» e socialmente critica degli anni Sessanta, a quella degli anni Ottanta, plasmata da Martin Kippenberger, Albert Oehlen e Katharina Sieverding, fino al campo dell’arte figurativa e astratta del XXI secolo, rappresentato dalle opere di Neo Rauch, Daniel Richter, Isa Genzken e Katharina Grosse.

Lisbona, Mac/Ccb-Museum of Contemporary Art and Architecture Centre: «Chantal Akerman. Travelling» (dal 17 aprile al 7 settembre)

La mostra ripercorre il singolare percorso della regista, scrittrice e artista belga Chantal Akerman. Dai suoi esordi a Bruxelles al deserto messicano, dai suoi primi film alle sue ultime installazioni nel 2015, questa è la prima grande mostra a Lisbona dedicata all'artista nata a Bruxelles, con immagini di produzione uniche e inedite e documenti di lavoro provenienti dai suoi archivi. Seguendo le tappe della sua carriera, la mostra ripercorre gli anni e i luoghi che Akerman ha abitato e filmato, abbracciando un'ampia gamma di media, dal cinema alla televisione, dalla scrittura alle installazioni.

Lille, Musée des Beaux Arts: «Fêtes et Célébrations flamands, Brueghel, Rubens, Jordaens...» (dal 26 aprile al primo settembre)

Il percorso espositivo è costruito attorno a capolavori di Rubens, Jordaens e Brueghel, Teniers, Rijkaert, Vrancs e Van Thulden. Il percorso, di eccezionale ricchezza, riunisce più di un centinaio di pezzi tra dipinti, incisioni, disegni e reperti (strumenti musicali, ceramiche...) provenienti principalmente da istituzioni belghe e francesi, tra cui i Musei reali delle belle arti del Belgio, il Louvre e da altri musei internazionali. La mostra esplora i significati delle immagini di momenti festosi collettivi, rappresentazioni di sagre e feste religiose costituiscono generi pittorici a sé stanti, apprezzati ben oltre i confini nazionali. 

Parigi, Musée de l’Orangerie: «Out of focus. Another vision of art, from 1945 to nowadays» (dal 30 aprile al 18 agosto)

La mostra prende le mosse dal fatto che le «Ninfee» di Monet siano state a lungo considerate dagli artisti e studiate dagli storici come il modello di una pittura astratta, all over, foriera delle grandi installazioni immersive a venire. D’altro canto, la sfocatura che caratterizza le vaste distese acquatiche delle grandi tele di Monet è rimasta avvolta da un velo di mistero e all’epoca fu considerata l’effetto di una visione compromessa da una malattia agli occhi. Con questa mostra il museo esplora questa dimensione dell’opera tarda di Monet come una vera e propria scelta estetica di cui occorre svelare le influenze sulla creazione artista moderna e contemporanea. Il percorso espositivo segue un filo tematico e non cronologico. Una sala introduttiva è dedicata alle radici estetiche della sfocatura nell’Ottocento e nel primo Novecento, riallacciandosi alle trasformazioni intellettuali, scientifiche, sociali e artistiche con cui l’impressionismo è cresciuto. La mostra si articola poi in tre sezioni principali, in cui si mescolano e dialogano dipinti, video, fotografie e installazioni: «alle frontiere del visibile», «l’erosione delle certezze», e «elogio dell’indistinto». Un epilogo, «re-incantare il mondo», aprile la riflessione, soffermandosi in particolare sulla tremante affermazione dell’artista Mircea Cantor «unpredictable future».

Stoccolma, Nationalmuseum: «Ernst Billgren-New Memories» (dal 10 aprile al 28 settembre) 

Ernst Billgren è uno degli artisti svedesi più rinomati dagli anni ’80 a oggi, il Nationalmuseum esporne una selezione delle sue opere, tra cui oltre una ventina di nuovi dipinti basati su opere d'arte già presenti nelle collezioni del museo. Nella sua ricerca Ernst Billgren sfida le leggi non scritte e le aspettative non espresse del mondo dell'arte con opere che combinano motivi tradizionali della storia dell'arte con riferimenti alla cultura pop e al kitsch. Negli ultimi decenni, Billgren si è cimentato nel cinema, nel teatro, nella musica e nella scenografia, ha disegnato mobili e ha scritto numerosi libri. I suoi testi si concentrano spesso sul mondo dell'arte ed esplorano questioni fondamentali relative alla qualità artistica e allo scopo dell'arte. 

Silvia Conta, 15 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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