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Gli artisti selezionati per il programma di arte pubblica del New Terminal One dell'aeroporto Jfk di New York: Yinka Shonibare, Kelly Akashi, Tomás Saraceno, Ilana Savdie, Julie Curtiss, Firelei Báez e Woody De Othello

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Gli artisti selezionati per il programma di arte pubblica del New Terminal One dell'aeroporto Jfk di New York: Yinka Shonibare, Kelly Akashi, Tomás Saraceno, Ilana Savdie, Julie Curtiss, Firelei Báez e Woody De Othello

Arte pubblica: nel nuovo terminal da 9,5 miliardi di dollari dell’aeroporto Jfk sette artisti celebrano New York

Yinka Shonibare, Tomás Saraceno, Firelei Báez e Kelly Arashi, tra gli altri, realizzeranno sette opere monumentali nello scalo, pronto entro il 2030

Daria Berro

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Il New Terminal One, il nuovo terminal dell’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York, un progetto da 9,5 miliardi di dollari dell’Autorità Portuale di New York e del New Jersey (Panynj) che aprirà in più fasi a partire dal 2026, avrà anche un programma di arte pubblica, curato da Culture Corps, società di consulenza artistica fondata da Yvonne Force Villareal e Doreen Remen.

Cuore del programma saranno le sette opere monumentali commissionate ad altrettanti artisti per celebrare il senso di appartenenza a New York e ai Queens, il quartiere in cui sorge il Jfk. Sculture, mosaici e murales allestiti nel terminal saranno integrati in un programma culturale che comprenderà anche film ed esperienze digitali immersive, con l’obiettivo dichiarato di «creare un’esperienza culturale onnicomprensiva».

Gli artisti selezionati sono Yinka Shonibare, Tomás Saraceno, Firelei Báez, Kelly Akashi, Ilana Savdie, Julie Curtiss e Woody De Othello. Il britannico-nigeriano Shonibare realizzerà un’installazione composta da nove aquiloni dipinti a mano con motivi batik olandesi, in omaggio al ricco patrimonio culturale e ai modelli migratori del Queens. Kelly Akashi, che risiede a Los Angeles, sta realizzando «Migration of Flora», una scultura alta 5 metri raffigurante fiori autoctoni della regione di New York che sbocciano da una mano di bronzo. L’argentino Tomás Saraceno creerà una scultura monumentale sospesa dalle forme iridescenti della sua serie «Cloud Cities». La pittrice di Miami Ilana Savdie, che vive a Brooklyn, sta realizzando un grande mosaico incentrato sui movimenti delle persone che hanno plasmato il passato, il presente e il futuro di New York. Un altro grande mosaico, della pittrice francese Julie Curtiss, anche lei di base a  Brooklyn, raffigurerà grandi mani che reggono cibi e simboli culturali associati a New York. Firelei Báez, originaria della Repubblica Dominicana ma residente a New York, sta realizzando un murale a grande scala che raffigura piante acquatiche e nuotatori su mappe storiche della città. Woody De Othello, artista di San Francisco noto per le sue vivaci sculture in ceramica, creerà una serie di oggetti, tra cui lampioni e telefoni pubblici, che saranno installati sopra i nastri trasportatori dei bagagli.

Oltre alle commissioni artistiche, il New Terminal One presenterà il marchio e la segnaletica curati dallo studio di design internazionale Pentagram e un programma cinematografico sviluppato dallo studio creativo Gentilhomme e dal Jamaica Center for Arts and Learning. In ogni sala d’attesa del New Terminal One verrà proiettata una serie di cortometraggi intitolati «Lettere d’amore a New York» mentre a caratterizzare l’area partenze sarà l’esperienza multimediale immersiva «Leaving New York», progettata in collaborazione da Arup e Pentagram. I display dinamici che corrono lungo le pareti dei varchi di controllo accompagneranno i viaggiatori intrecciando una narrazione sui modi in cui nel corso dei secoli le persone hanno lasciato New York: via terra, via rotaia, via aria e via mare.

Capofila del programma è Arup in collaborazione con Pentagram, Culture Corps, Gentilhomme, Korlssonwilker, We Should Do It All. L’arte pubblica, dichiara Rick Cotton, direttore esecutivo della Panynj, «è una parte essenziale della strategia dell’Autorità Portuale volta a creare aeroporti di livello mondiale che stanno diventando destinazioni a sé stanti». L’Autorità Portuale in effetti ha puntato sull’arte anche nell'aeroporto LaGuardia, che ospita opere di grandi dimensioni di Jeppe Hein, Sabine Hornig, Laura Owens, Sarah Sze (commissionate dal Public Art Fund) e di Mariam Ghani, Rashid Johnson, Aliza Nisenbaum, Virginia Overton, Ronny Quevedo e Fred Wilson (commissionate dal Queens Museum).

«Troppo spesso le esperienze aeroportuali sembrano poter avvenire ovunque, osserva Gideon D'Arcongelo, responsabile della progettazione presso Arup. In linea con la filosofia di Panynj abbiamo deciso di crearne un’esperienza che potesse essere vissuta solo a New York». I viaggiatori di ritorno dall’estero lungo il corridoio che conduce ai controlli doganali saranno avvolti da un paesaggio sonoro con i suoni di New York, accompagnato da immagini dell’ambiente naturale, dall’Upstate New York fino alla Jamaica Bay. Quando i viaggiatori escono dal terminal, un altro display digitale su larga scala, progettato da Arup, li avvolgerà creando un’illusione ottica che conferisce ai soggetti un’apparenza tridimensionale.

Una volta completato, nel 2030, il New Terminal One sarà il terminal più grande del JFK, con una superficie di circa 560mila mq, 23 gate e una capacità fino a 23 milioni di passeggeri all'anno.

Daria Berro, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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