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Assisi, per i restauri i frati chiedono al web

Stefano Miliani

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Assisi (Pg). Quando entrate nella Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, appena gli occhi si sono adattati al passaggio di luce e avete superato il portale, vedrete sul lato opposto una Cappella. Affrescata, come tutte le pareti della chiesa, è dedicata a Santa Caterina: la dipinse per qualcosa come 450 fiorini nel 1368 il bolognese Andrea de’ Bartoli (documentato dal 1359 fino a quell’anno). Per curare quelle superfici pittoriche i frati francescani, da predicatori dell’era di internet, si sono convertiti a una pratica nata come alternativa a ogni potere stabilito e oggi adottata anche dalle istituzioni più venerande: quella del crowdfunding, la raccolta fondi online. Con la quale il Sacro Convento intende finanziare anche il restauro degli affreschi del 1623 attribuiti all’umbro Cesare Sermei (1581-1668) che molti pellegrini e turisti, attratti dallo spirito medioevale del monumento e dal suo santo, di solito guardano frettolosamente.

Obiettivo 460mila euro via web
Iniziata intorno l’11 marzo, dopo un mese la campagna online stando al Sacro Convento ha portato oltre 50mila euro con molte donazioni dall’estero e da Paesi quali Brasile, Canada, Stati Uniti, Scozia, Germania. La superficie dipinta complessiva copre 620 metri quadrati per un costo globale di 458.616,12 euro: di questi i frati ne preventivano 175.999 per i 200 metri quadrati nella cappella di Santa Caterina, altri 282.617,12 per i 420 metri quadrati di pittura del XVII secolo.

Il Sacro Convento: la Soprintendenza approva

Forse anche avendo a mente le recentissime polemiche sui restauri nella Cappella di San Nicola e dintorni (cfr. «Il Giornale dell’Arte» n. 352, apr. ’15, p. 14), l’ufficio stampa puntualizza che il progetto di lavoro ha avuto luce verde del dicastero dei Beni culturali : «Sono due interventi di restauro e manutenzione già approvati dal Ministero tramite la Soprintendenza ai Beni storici e artistici dell’Umbria». E specifica: per gli affreschi di Andrea de’ Bartoli il programma prevede «il consolidamento e il fissaggio della pellicola pittorica, degli intonaci trecenteschi, la rimozione del particellato atmosferico e un aggiornamento della reintegrazione pittorica laddove gli interventi eseguiti quaranta anni fa mostrano evidenti alterazioni e “disarmonie”». Per quanto riguarda il Sermei, «i dipinti seicenteschi risultano danneggiati da infiltrazioni di acqua le cui cause sono state da tempo rimosse e quindi non rimane che intervenire sulle superfici decorate con operazioni di ripristino dell’adesione e della coesione degli strati di intonaco dipinto e la rimozione delle efflorescenze saline». In più i tecnici ritengono necessario rimuovere «fissativi alterati per giungere ad una ripresentazione estetica che armonizzi le varie parti della decorazione». I lavori partiranno una volta completata la raccolta fondi.


Per informazioni ed eventuali donazioni:
http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/cultura/salva-un-affresco-campagna-di-raccolta-fondi-per-restauro-basilica-san-francesco-d-assisi-33469#.VSvaxJOrF_c

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Stefano Miliani, 13 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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