Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta aerea dell’ampliamento del Mnac (padiglioni con il tetto rosso sulla destra) affidato a Harquitectes e Christ & Gantenbein

Image

Una veduta aerea dell’ampliamento del Mnac (padiglioni con il tetto rosso sulla destra) affidato a Harquitectes e Christ & Gantenbein

Barcellona, il nuovo Mnac sarà firmato Harquitectes e Christ & Gantenbein

Sorprende che i vincitori del concorso, con un punteggio di 93 su 100, siano gli stessi che si sono aggiudicati l’incarico per realizzare il nuovo Macba, appena avviato

Roberta Bosco

Leggi i suoi articoli

L’associazione temporanea tra lo studio catalano Harquitectes e lo svizzero Christ & Gantenbein ha fatto en plein e sembra essere diventata la star indiscussa dell’architettura in Catalogna. Il loro progetto è stato scelto all’unanimità come vincitore tra i cinque finalisti delle 30 proposte presentate al concorso per la riqualificazione e l’ampliamento del Museo Nacional d’Art de Catalunya (Mnac). La notizia è stata pubblicata nel sito online della Generalitat, il governo autonomo della Catalogna, ma per essere ufficiale deve ancora superare diversi procedimenti amministrativi e può essere oggetto di ricorso da parte degli altri candidati, cosa che sembra succedere sempre più spesso nei grandi concorsi internazionali.

Anche se il processo, anonimo nelle sue prime fasi, non dovrebbe dare adito a sospetti di irregolarità, risulta comunque sorprendente che Harquitectes e Christ & Gantenbein si fossero già aggiudicati i lavori per l’ampliamento del Museo d’Art Contemporani de Barcelona (Macba) iniziati da poco meno di un mese nella piazza dels Angels e per la costruzione della futura biblioteca di Nou Barris, in definitiva tre progetti di enorme importanza e rilevanza per la città e soprattutto due, quelli relativi ai nuovi musei, di notevole visibilità anche a livello internazionale.

La giuria formata da 12 membri, tra cui i rappresentanti delle istituzioni che conformano il Patronato del Mnac (Comune, Generalitat e Ministero della Cultura), insieme ai massimi responsabili del proprio museo e a quattro rappresentanti del Collegio di Architetti della Catalogna, non ha compreso né personalità internazionali né esperti in museologia.

Il progetto, che concorreva con il motto «Passatge del museu», ha ottenuto un punteggio di 93 su 100, ben al di sopra degli 80 punti conquistati dalla seconda proposta. La maggiore difficoltà era risolvere il collegamento tra il Palau Nacional, sede storica del museo dove si trova l’allestimento delle absidi romaniche firmato da Gae Aulenti, e il Padiglione Victoria Eugenia che si trova nella piazza sottostante, non lontana in linea d’aria ma a un livello inferiore. I vincitori hanno risolto il problema con un passaggio coperto che circonda il Padiglione e che, attraverso una connessione sotterranea, sfocia nell’area che attualmente ospita i depositi e le sale dedicate alle mostre temporanee. Secondo la giuria, «uno dei pregi del progetto è la grande versatilità degli spazi, che consentirà di soddisfare le esigenze attuali del museo e di adattarsi a quelle future». Inoltre «la proposta valorizza le qualità volumetriche, spaziali e storiche del Padiglione, adattandole abilmente alle nuove esigenze del museo».

Noto per l’attenzione all’ambiente e per i progetti di architettura ecologica e sostenibile, lo studio Harquitectes (fondato nel 2000 da David Lorente, Josep Ricart, Xavier Ros y Roger Tudó) non ha esperienze in progetti di questa portata. Anche se la maggior parte delle loro opere sono ville e case private, la loro preoccupazione principale è migliorare la qualità della vita delle persone che utilizzano i loro edifici, adottando risposte costruttive innovative per rispondere all’emergenza della crisi climatica. Da parte loro gli svizzeri Christ & Gantenbein hanno firmato il Museo delle Belle Arti di Basilea e l’ampliamento del Museo Nazionale della Svizzera a Zurigo.

Il progetto vincitore per il nuovo Mnac, che verrà presentato ufficialmente a maggio, costerà circa 120 milioni di euro e s’inaugurerà nel 2029, in coincidenza con il centenario della costruzione del Palau Nacional per l’Esposizione Internazionale di Barcellona del 1929.

Roberta Bosco, 25 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

L’artista giapponese presenta una completa retrospettiva con opere inedite realizzate per l’Azkuna Zentroa-Alhóndiga

Il museo madrileno chiude il ciclo espositivo sulla pittura veneta con la più completa mostra dedicata a «un artista superlativo, che non ha mai perso la velocità, la facilità e la maestria che l’hanno caratterizzato per tutta la vita» 

A distanza di quarant’anni, l’autrice spagnola torna al Museo Reina Sofía con un percorso cronologico e tematico che comincia negli anni Settanta, quando iniziò ad esplorare le intersezioni tra arte e tecnologie della comunicazione e della riproduzione delle immagini

A dieci anni dall’inaugurazione del Dhub, Museu del Disseny, un nuovo display propone un discorso globale, incentrato sulla materia, sull’emergenza climatica e sul declino del modello colonialista. Le polemiche infuriano e il direttore si dimette

Barcellona, il nuovo Mnac sarà firmato Harquitectes e Christ & Gantenbein | Roberta Bosco

Barcellona, il nuovo Mnac sarà firmato Harquitectes e Christ & Gantenbein | Roberta Bosco