Elisa Carollo
Leggi i suoi articoliNel mezzo di una delicata situazione geopolitica ed economica, questo Novembre di aste a New York, è stato fra i più tesi e attesi, e un importante termometro sullo stato del mercato dell’arte. In generale, si conferma un rissestamento dei prezzi, con compratori più cauti e disposti a pagare solo dove c’è davvero qualità. L’entusiasmo e l’attività non manca nelle sale, come nelle fiere e gallerie, ma il piacere estetico coesiste oggi con una diversa prudenza a livello finanziario.
La settimana è iniziata il 7 Novembre con risultati non particolarmente entusiasmanti da Christie’s per la «20th Century Evening Sale» che ha chiuso con totale di 640 milioni di dollari e il 97% di venduto, grazie anche all’ampia copertura di garanzie di terzi (25 lotti). Star della serata il Mark Rothko del 1955: offerto da Pace Gallery a Paris + Art Basel per 60 milioni, ha trovato poi il compratore per 46,4 milioni. Bene anche per altre opere astratte come il Joan Mitchell da 29 milioni, il record di 46 milioni per Richard Diebenkorn. Il top lot Monet «Le basin aux nymphéas» è stato chiuso a 64 milioni da una stima di 65 milioni, probabilmente su garanzia. Nell’ultra contemporaneo per la «21th Evening Sale», vari rilanci per artisti come Jenna Gribbon, (478.800 dollari), Henry Taylor (819mila dollari) e Issy Wood (277.200mila dollari). Le Day Sale sono poi proseguite con simile ritmo, per un totale della settimana per Christie’s di 864 milioni di dollari.
A seguire l’8-9 Novembre da Sotheby’s la qualità della collezione di Fisher Landau è stata premiata da un totale di 425 milioni di dollari e nuovi record come la «Flag» di Jasper Johns da 41 milioni, l’Agnes Martin da 18,7 milioni e i 39,4 milioni per l’Ed Ruscha. Risultati più modesti nella «Modern Evening sale» chiusa con un totale di quasi 425 milioni anche per la resistenza a stime troppo alte, inclusi capolavori come il Giacometti aggiudicato poco sopra stima per 12,6 milioni, o il Balthus decessionato dall’Art Institute of Chicago aggiudicato a un cliente di Jeffrey Deitch per 12,5 milioni. Il record l’ha fatto invece una Ferrari 250 GTO del 1962, battuta a 51,7 milioni con diritti.
La evening sale di Phillips il 14 Novembre ha visto alcune sorprese per il moderno, come i rilanci per il Gino Severini aggiudicato a 350mila dollari, mentre meno riscontro c’è stato per il dopoguerra Italiano come il Piero Manzoni battuto a 1,4 milioni (stima 2-3 milioni), o il Lucio Fontana da 1,5 milioni.
Meglio il contemporaneo, con l'inarrestabile ascesa di Lucy Bull che ha superato il milione, 34,8 milioni per l'antipaticissimo Gerhard Richter e il record di 1,9 milioni per Jadé Fadojutimi (a seguito dell’ingresso nella scuderia di Gagosian). Alquanto sorprendente anche il Vedova battuto per 698.500, ma su garanzia.
Pressoché entro stima le Day Sales, con alcune sorprese e rialzi per artisti oggi «caldi» come il Boetti volato a 114.300 dollari e i due Salvo, aggiudicati nel pomeriggio sopra i 400mila da stima 60-80mila. Per l’ultra contemporaneo netta crescita per artiste pressoché inaccessibili oramai in primario, come Ilana Savdie salita a 69.850 dopo la personale alla Whitney.
Chiude la settimana Sotheby’s con una Evening Sale fra le più positive della settimana, per un totale di 310 milioni di dollari, a guanti bianchi per il New Now e con bidding molto attivo dalla sala per tutta l’asta ma anche ampia copertura di garanzie. Vari i record nella prima parte guidata dalla carismatica Phyllis Kao: da Marina Perez Simão al Mohammed Sami chiuso a 952mila, il minimale Ad Reinhardt nero aggiudicato per 3,7 millioni al telefono su Milano, e Amy Sillman.
Record anche per Julie Mehretu atterrata a 9,5 milioni di dollari (nuovo record per artisti nati in Africa); Berkeley Hendricks aggiudicato per 8 milioni e un piccolo bronzo di Barbara Chase-Riboud per ben 647.700mila (sei volte la stima). Fra le star della serata esposte in sala è volato il Frank Stella a 18 milioni, mentre ci sono stati bid più sostenuti per il Gerhard Richter chiuso a 27.5 milioni e il Basquiat e il Diebenkorn, battuti entrambi sotto le loro stime.
Più combattuti il Donald Judd da 7,5 milioni e «La Fine di Dio» di Fontana, aggiudicata anche qui a Claudia Dwek al telefono con Milano per 17,5 milioni. Nelle Day Sales si confermano operazioni di rivalutazione in atto come l’Alma Thomas, Lynne Drexler, Lee Lozano e per il contemporaneo Anna Weyant e Dominique Fung.
Nonostante la chiusura positiva, queste aste hanno reso chiaro come il mercato stia cambiando e come si debba oggi lavorare strategicamente su stime e aspettative, e non solo garanzie. Fondamentale è capire cosa vuole la domanda, garantire la migliore qualità, ma al giusto prezzo.
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