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Enrico Tantucci
Leggi i suoi articoliMosaici e affreschi tornano a splendere: nella Basilica di Santa Maria Assunta si avvia alla conclusione la campagna di restauri promossa nel 2018 dal Comitato statunitense di salvaguardia per Venezia Save Venice. Il primo passo fu in collaborazione con il comitato britannico Venice in Peril Fund per finanziare il restauro dell’iconostasi della chiesa in memoria del direttore onorario John Julius Norwich, eminente storico e scrittore.
Risalente al 639, e successivamente ristrutturata nel 1008, la Basilica di Santa Maria Assunta è la più antica chiesa veneto-bizantina dell’area lagunare. Racchiusa da sei colonne e da un largo architrave, l’iconostasi (la parete divisoria che nelle basiliche cristiane separa il presbiterio dalle navate) racchiude straordinari dipinti a fondo oro, con immagini della Madonna e degli Apostoli, eseguiti agli inizi del Quattrocento probabilmente da Zanino di Pietro.
Dipinti che soffrivano per un’intensa desquamazione della pellicola pittorica, ora recuperata con un paziente e delicatissimo restauro. Proprio da questo primo intervento è partito nel 2019 l’impegno di Save Venice a finanziare il progetto del restauro dell’abside della Basilica, sviluppatosi nel 2021 in occasione del cinquantenario della nascita del Comitato.
I mosaici dell’abside centrale della Basilica e dell’abside del Diaconicon (la cappella destinata o conservare gli arredi e le vesti liturgiche) sono, oltre all’iconostasi, tra gli esempi più luminosi dello stile veneto-bizantino. Realizzati tra il VII e l’XI secolo sono stati esposti all’azione dell’umidità e del sale per oltre un millennio e mezzo.
Oltre a restaurare i 227 metri quadrati di mosaici bizantini che la adornano internamente, la campagna di Save Venice ha curato il deterioramento delle pareti esterne e interne dell’abside. Ciascuna sezione di mosaico e muratura sottostante è stata sottoposta a trattamento conservativo in concomitanza con la corrispondente sezione di muratura esterna.
Un modo di procedere che ha consentito ai restauratori di monitorare la stabilità degli strati delicati e consolidare le aree problematiche in modo più efficiente. Tra ottobre 2019 e settembre 2020 si è provveduto alla conservazione dei mosaici della cappella Diaconicon nella navata destra, che raffigurano nell’abside il Cristo Pantocratore in trono tra gli arcangeli Michele e Gabriele, che sovrasta le figure di quattro dottori della Chiesa (Ambrogio, Agostino, Martino di Tours e Gregorio Taumaturgo), e nella volta quattro angeli e animali mistici che sostengono l’Agnello di Dio.
Dalla fine del 2020 all’autunno 2021 i lavori di conservazione si sono invece concentrati sui mosaici dell’abside centrale con la Madonna Odigitria che sormonta i dodici Apostoli incorniciata dall’angelo Gabriele e dalla Vergine annunciata. Nel corso dei restauri delle murature e dei mosaici delle due absidi è avvenuta una grande scoperta: sono affiorati infatti gli antichi affreschi che decoravano la chiesa tra il IX e il X secolo prima che venisse realizzata la decorazione bizantina a mosaico.
Una porzione di affresco mostra storie della Vergine e presenta una vivida rappresentazione di Maria e di un’ancella, mentre un secondo lacerto pittorico, probabilmente relativo a un ciclo parallelo, narra una delle vicende agiografiche di san Martino. Le immagini dei santi sono accompagnate da didascalie dipinte, con caratteri altomedievali.
Secondo archeologi ed epigrafisti dell’Università Ca’ Foscari che hanno collaborato alle attività, affreschi e didascalie ci permettono di ricostruire l’aspetto decorativo della chiesa prima che fosse ricoperta dai mosaici nell’XI secolo. Ulteriori frammenti di affresco sono stati scoperti anche dietro l’altare nella cripta. Gli affreschi rinvenuti, mai documentati prima, sono la prova dell’esistenza di un esteso ciclo decorativo carolingio a Torcello.
Intanto a Venezia si è svolta l’Assemblea annuale dei Comitati privati che ha approvato per il 2022 un programma di restauri per circa 11 milioni di euro. Tra gli interventi più importanti in programma la prosecuzione da parte di Save Venice del restauro del ciclo dei teleri di Carpaccio conservati nella Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni e, da parte del Comitato italo-americano Venetian Heritage, il completamento del restauro dello scalone monumentale del Codussi nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.

Frammenti di affresco del IX secolo raffiguranti San Martino sono stati scoperti sopra la volta della cappella del Diaconicon, nascosti sotto il tetto

Il maestro mosaicista Giovanni Cucco lavora al restauro dei mosaici dell'abside del Diaconicon
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