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«Tre figure a un tavolo» della cerchia di Diego Velázquez

© Christie’s Images Ltd. 2024

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«Tre figure a un tavolo» della cerchia di Diego Velázquez

© Christie’s Images Ltd. 2024

Cinque appuntamenti in asta da non perdere a luglio

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Ok, la fregatura è servita!

Si tratta, ovviamente, di una brutta copia ma gli esperti di Christie’s («Old Masters, Part II», Londra, 3 luglio) hanno preferito essere prudenti e riferire la tela a «circle of Diego Velázquez». Anche la stima è contenuta (80-100mila sterline) per un’opera pubblicata (insensatamente) come autografa solo un paio di anni fa. Se lo fosse veramente mancherebbero almeno due zeri alla base d’asta. Allora sono stati davvero onesti? Nella misura ammessa dal mercato in queste circostanze: in attesa di un pollo a caccia di facili guadagni, ovvero di una fregatura!
[Simone Facchinetti]

«Vergine con il Bambino» di Sandro Botticelli e bottega. © Sotheby’s

Sotheby’s scommette su Botticelli

Sofisticato nel disegno compositivo, armonioso nelle cromie e nell’esecuzione complessiva, il dipinto della «Vergine con il Bambino» che Sotheby’s propone a Londra il 3 luglio manifesta le caratteristiche tipiche della tarda produzione di Botticelli e della sua bottega. Qui sta però il nodo critico: l’opera, di cui sono note diverse varianti, ha diviso negli anni gli studiosi fra chi considerava prevalente la mano di Botticelli e chi invece la riconosceva frutto, pur fra i migliori, del suo atelier. Solo negli ultimi anni, anche a seguito delle analisi tecniche con la riflettografia a infrarossi, alcuni esperti l’hanno rivalutata propendendo per considerarla in larga parte opera del maestro fiorentino. La stima prudente di 3-5 milioni di sterline tiene conto di queste considerazioni. Ma a suo favore va anche un ineccepibile pedigree: illustre l’elenco ben documentato di proprietari, a partire dal banchiere e collezionista Alfred de Rothschild, a cui si aggiunge l’esposizione a New York, nel 1986, organizzata dall’antiquario Piero Corsini. 
[Elena Correggia]

«Madonna delle Ciliegie» di Quentin Metsys. © Christie’s Images Ltd. 2024

Un capolavoro di Metsys da Christie’s

La «Madonna delle Ciliegie», un capolavoro di Quentin Metsys, è uno dei pezzi principali dell’asta «Evening Sale» di Christie’s a Londra il 2 luglio, durante la Classic Week, con una stima di 8-12 milioni di sterline. Dipinta intorno al 1520, quest’opera ha avuto un’influenza duratura, ispirando generazioni di artisti e dando origine a numerose copie e varianti. Nel 1615, i governanti dei Paesi Bassi spagnoli visitarono Cornelis van der Geest, un ricco mercante di spezie e collezionista d’arte di Anversa, e offrirono di acquistare la sua opera più preziosa, La «Madonna delle Ciliegie». La visita fu immortalata nel 1628 da Willem van Haecht nel dipinto «Il Gabinetto di Cornelis van der Geest». Dopo la morte di Peter Stevens nel 1668, il dipinto scomparve fino a riemergere a Parigi nel 1920, con significative alterazioni. Venduto nel 2015 come una variante di studio, un restauro successivo rivelò le condizioni eccezionali del dipinto, riconoscendolo come la versione principale di altre repliche autografe. 
[Beatrice Cumino]

Due grandi ante d’altare di Bartholomäus Zeitblom. © Sotheby’s

Chi vuole i devoti dipinti da Bartholomäus Zeitblom?

Sotheby’s a Londra mette all’asta il 3 luglio due grandi ante d’altare di Bartholomäus Zeitblom, pittore tedesco del XV secolo, durante la «Evening Sale». Questi pezzi, stimati tra i 400mila e i 600mila euro (lotto 4), erano originariamente le ante esterne di un altare donato dalla coppia Wilhelm von Schwendi e Barbara Krafft von Dellmensingen, la cui identità è confermata dagli stemmi familiari presenti sulle ante, per la Cappella di Sant’Anna a Schwendi. La particolarità di questi pannelli risiede nella loro storia: come spiegato dalle iscrizioni aggiunte lungo le sezioni superiori di ciascuna tavola, vennero rimosse dall’altare nel 1758 dalla famiglia Krafft von Dellmensingen e sono state tramandate all’interno della stessa famiglia fino a oggi. 
[Beatrice Cumino]

Uno scatto di Albert Einstein di Herman Landshoff, 1947. © Christie’s Images Ltd. 2024

Lo scatto originale del francobollo di Einstein

È bello ogni tanto prendersi il tempo per sfogliare cataloghi d’asta di argomenti meno consueti e più specifici. Capita spesso di fare felici scoperte e a volte venire a conoscenza di nuove passioni. Da Christie’s, nella sede di Londra, il 10 luglio, si svolge un’asta dedicata a libri rari e manoscritti («Valuable Books and Manuscripts»). Tra incredibili documenti, lettere autografe, mappe, mappamondi, volumi preziosi, manoscritti medievali e rinascimentali, spesso si trovano anche fotografie rare. Tra i quasi 200 lotti della vendita, al n. 80, uno scatto di Albert Einstein di Herman Landshoff (1947), stampa ai sali d’argento, 177 x 125mm, firmata dal grande fisico e datata sul fronte. La stima è di 8-12mila sterline. La rarità di questa immagine, opera del noto fotografo di moda ebreo tedesco emigrato negli Stati Uniti, è che è quella usata per il francobollo statunitense 15c emesso per celebrare il centenario della nascita di Einstein. Una foto intima e intensa, bella nella gradazione dei grigi e per la luce che illumina lo sguardo dello scienziato. 
[Chiara Massimello]

Autori vari, 01 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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