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Fondata dal cardinale Federico Borromeo nel 1607 e inaugurata nel 1609, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana (Vba) è stata la prima biblioteca in Europa aperta al pubblico, seguita nel 1618 dalla Pinacoteca Ambrosiana, cui il cardinale, finissimo collezionista, donò la propria raccolta d’arte. Fu poi la volta dell’Accademia, una centrale di cultura tuttora molto attiva grazie ai suoi Dottori. Tutto è racchiuso in un severo palazzo nel cuore di Milano, che si alza su quello che era il Foro dell’antica Mediolanum: un palinsesto della storia della città, la cui Pinacoteca conserva capolavori come «Il musico» di Leonardo, il gigantesco cartone preparatorio per la «Scuola di Atene» di Raffaello, la «Canestra di frutta» di Caravaggio e altre opere miliari dell’arte non solo italiana.
Dopo un 2024 che ha richiamato 300mila visitatori (il 20% in più del 2023) grazie al rilancio operato da Antonello Grimaldi, segretario generale della Vba dal 2022, in questo anno giubilare l’Ambrosiana presenta fino al 17 giugno in Pinacoteca la mostra «Giubileo 2025-XVII Centenario del Concilio di Nicea» (a cura dei monsignori Marco Navoni e Francesco Braschi), divisa in due sezioni strettamente interrelate: la prima riguarda il Giubileo del 1300, il primo, indetto da papa Bonifacio VIII per rispondere alla richiesta dei fedeli che sempre più numerosi andavano in pellegrinaggio a Roma, in San Pietro. Il pontefice concesse un’indulgenza plenaria ai pellegrini e stabilì che si ripetesse ogni cento anni: intervallo poi ridotto a 25 anni per permettere a ogni generazione di prendervi parte. La seconda sezione celebra i 1700 anni dal Concilio di Nicea, voluto nel 325 da Costantino il Grande per combattere la dottrina ariana, che contestava la natura divina di Gesù Cristo e che dal Concilio fu bollata come eresia. A illustrare il duplice tema, opere preziose della Biblioteca Ambrosiana, normalmente non visibili.
Per l’arte contemporanea, dal 3 al 28 aprile, nella Sala del Foro romano, va in scena «Art Crimes», personale curata da Nino Florenzano (ingresso libero) di sole opere inedite di Angelo Accardi, esponente della corrente internazionale del Pop Surrealism, presente nel 2011 e nel 2024 alla Biennale di Venezia. L’artista ha realizzato per questo luogo carico di storia un’installazione site specific creata «saccheggiando» il cartone della «Scuola di Atene» di Raffaello e facendo interloquire i suoi protagonisti, filosofi e matematici dell’antichità, con Duchamp e Bacon, Dalí e Warhol, Cattelan e Picasso, nel gioco di contaminazioni caro ai pop surrealisti: «“Art Crimes” è un’indagine visiva sul furto intellettuale nell’arte», spiega il curatore. Dal 15 al 27 maggio sarà la volta di «Art in Respect» di Filippo Sorcinelli, che darà voce alla sua poliedrica vena artistica, tra paramenti sacri ed evangelari, musica e profumi.
Oltre ai normali orari di apertura, l’Ambrosiana sarà eccezionalmente aperta anche nelle sere del 6 aprile e del 3 e 17 maggio (Notte dei Musei) e nei mercoledì 9 e 23 aprile. Perché, come afferma Antonello Grimaldi, «i musei devono essere non solo custodi di arte e storia (preservare), ma anche luoghi di innovazione continua, ricerca e inclusione (valorizzare). Questa è la visione che guida la mia gestione manageriale di un luogo di cultura con più di 400 anni di storia».

Giacomo Grimaldi, «Bonifacio VIII indice il primo Anno Santo nel 1300», 1590 ca