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Deficit record al Met

Campbell lascia: si cerca un direttore per il museo in difficoltà

Helen Stoilas

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Thomas Campbell ha lasciato dopo otto anni la direzione del Metropolitan Museum of Art (Met).  La decisione è arrivata dopo mesi in cui il museo, nonostante l’apertura a marzo 2016 del Met Breuer e un aumento dei visitatori del 40% (si è raggiunto il record dei 7 milioni; cfr. articolo a p. 27), si è  scontrato con deficit di bilancio, tagli del personale e dei programmi, riduzione delle mostre e rinvio del progetto da 600 milioni di dollari della nuova ala per l’arte moderna e contemporanea. Campbell rimarrà al Met fino al 30 giugno; il ruolo di amministratore delegato viene assunto ad interim dall’attuale presidente, Daniel Weiss (una fonte ha rivelato al «New York Times» che questa sostituzione potrebbe essere permanente). 

Arrivato al Met nel 1996 come curatore degli arazzi, Campbell, 55 anni, nato a Singapore e cresciuto a Cambridge (Gb), era stato nominato direttore e ad nell’autunno 2008, succedendo a Philippe de Montebello. Il suo successore avrà molti problemi urgenti con cui confrontarsi, dalla crisi finanziaria ai curatori scontenti fino all’ampliamento del museo, ora in stand by. Il candidato giusto deve avere abilità molto particolari. Il Met è un’istituzione enciclopedica unica nel suo genere che agisce più come un’università che come un museo (la sua dotazione da 2,5 miliardi di dollari è in effetti più cospicua di quello della maggior parte delle università e di tutti i musei, tranne il Getty). I 17 dipartimenti curatoriali del Met vanno dagli strumenti musicali ai dipinti europei, e coprono cinquemila anni di arte. Considerando curatori, restauratori, produttori di contenuti digitali, amministrativi e dipendenti part time, il Met impiega più di 2mila persone.

La ricerca richiederà al cda di prendere decisioni difficili sulle priorità del museo. Non è chiaro se cercheranno una figura con un background nell’arte contemporanea per essere in linea con la recente enfasi data dal museo al settore, oppure opteranno per un candidato con esperienza in un campo più tradizionale. Il cda potrebbe scegliere di promuovere un direttore dalle fila interne, come fece con Campbell, o allargare la ricerca di un successore a un’istituzione straniera.

Helen Stoilas, 22 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

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