Enrico Tantucci
Leggi i suoi articoliTorna in vendita Palazzo Labia, prestigiosa sede della Rai a Venezia, in un palazzo settecentesco di circa 7.500 metri quadrati che in un salone al piano terra conserva uno straordinario ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo, e importanti opere e arredi d’epoca. Il Consiglio di amministrazione della Rai vorrebbe cederlo «a pacchetto» a un unico operatore immobiliare, con altri edifici come la sede Rai di corso Sempione a Milano, quelle di Genova e Firenze oltre ad alcune proprietà a Roma, con l’obiettivo di incassare complessivamente circa 240 milioni di euro.
Già nel 2010 la Rai aveva tentato senza successo di vendere la sede veneziana per trasferirsi in terraferma, con una prima valutazione di circa 60 milioni di euro, poi scesa fino a 40, senza trovare acquirenti. Impossibile per il palazzo la trasformazione alberghiera. Già insorta sulla decisione l’Assemblea dei giornalisti della Rai del Veneto al motto «non si vendono i gioielli di famiglia», con richiesta al Mnistero della Cultura di esercitare il diritto di prelazione sull’immobile. Il ministro Gennaro Sangiuliano, già direttore del Tg2 dal 2018 al 2022 (e vicedirettore del Tg1 dal 2009 al 2018), si è detto pronto a esercitare il diritto di prelazione, ma solo per riservare poi il palazzo a destinazione museale.
Anche Luca Zaia, presidente della Regione, è intervenuto: «Quando ho letto la notizia pensavo fosse un errore, invece sembra che prenda sempre più corpo. Stiamo parlando di un presidio identitario per noi e lavorativo per la Rai. È come vendere il Colosseo».
Non sarà semplice comunque per la Rai vendere a un unico operatore tutti gli immobili ritenuti non più strategici, tra cui appunto Palazzo Labia, che necessiterebbe tra l’altro di consistenti lavori di manutenzione, compresi quelli sugli affreschi di Tiepolo, con un intervento di restauro fino a oggi lasciato a metà.
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Veduta di una sala all’interno di Palazzo Labia con un ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo
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