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Cildo Meireles, «Missão Missões. Como construir catedrais», 1987

Courtesy Malba

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Cildo Meireles, «Missão Missões. Como construir catedrais», 1987

Courtesy Malba

Eduardo Costantini acquista per il Malba di Buenos Aires la collezione Daros di arte latinoamericana: 1.233 opere

Per l’imprenditore e collezionista argentino è «un sogno che si realizza». Intanto il museo, che l'anno prossimo festeggerà 25 anni, si allarga

Anna Maria Farinato

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Più di mille opere in un colpo solo. Per la precisione 1.233. È il regalo che Eduardo Francisco Costantini, il miliardario imprenditore nel settore immobiliare e collezionista argentino, ha fatto al Malba-Museo de arte latinoamericano de Buenos Aires, museo da lui fondato nella capitale argentina 25 anni fa (li festeggerà il prossimo settembre).  

Costantini, comunica in una nota il museo, ha acquisito per una cifra che non è stata resa nota la Colección Daros Latinamerica, costituita da opere di 117 artisti, realizzate in prevalenza tra gli anni ’50 del XX secolo e gli anni ’10 del Duemila, creata nel 2000 a Zurigo da Ruth Kipper, scomparsa nel 2019 e dall’allora marito, l’imprenditore Stephan Schmidheiny (un nome familiare anche in Italia, legato indissolubilmente all’amianto: la sua famiglia era la proprietaria dell’Eternit). L’acquisto significherà il «ritorno a casa» di opere latinoamericane di grande rilevanza, e contestualmente rafforzerà il nucleo moderno e contemporaneo del Malba, che già annovera, tra gli altri, artisti come Tarsila do Amaral, Frida Kahlo, Leonora Carrington, Remedios Varo, Diego Rivera, Joaquín Torres García, Wifredo Lam, Roberto Matta, Cândido Portinari, Emiliano Di Cavalcanti e Antonio Berni, aggiungendo 75 nuovi nomi e portando il numero di pezzi della collezione del museo porteño e dello stesso Costantini a circa 3mila

«Questa acquisizione, sottolinea il direttore artistico Rodrigo Moura, riposiziona il Malba come la principale collezione di arte contemporanea latinoamericana aperta al pubblico nel continente, una posizione che il museo già occupava nel campo dell’arte moderna. In questo modo rafforziamo la nostra missione pubblica, riaffermando il nostro impegno nei confronti dell’arte contemporanea e del nostro pubblico in crescita».

Si rafforza così il patrimonio del Malba relativo a periodi e movimenti artistici quali l’astrazione geometrica, la nuova figurazione e l’arte concettuale; il museo potrà presentare serie di opere di figure storiche come Julio Le Parc, Lygia Clark, Gego, Antonio Dias, Maria Freire, Liliana Porter, Mira Schendel e Luis Camnitzer, cui si aggiungono pezzi come «Relevo espacial» (1959) di Hélio Oiticica; «Untitled (Glass on Body Imprints)» (1972) di Ana Mendieta; «Missão/Missões (Como construir catedrais)» (1987) di Cildo Meireles o «La cena» (1993) di Belkis Ayón. Tra le new entry (per il Malba): Doris Salcedo, rappresentata da opere degli anni ’90 e 2000, Carlos Cruz-Diez, di cui verrà esposta «Fisicromía 2» (1959) e Jesús Rafael Soto, con una serie di opere giovanili.

Il Malba amplierà in modo significativo anche le collezioni di fotografia, video e installazioni, arricchendosi di opere di Ana Mendieta, Rosângela Rennó, Paz Errázuriz, Marcos López, José Alejandro Restrepo, Alfredo Jaar, Javier Tellez o Melanie Smith. Si amplierà anche il ventaglio dei Paesi, con una presenza più forte di artisti di Colombia e Cuba, e, per la prima volta, della scena artistica di Costa Rica, Honduras, Giamaica, Panama e Repubblica Dominicana

Per Costantini l’acquisizione della Daros «è un sogno che diventa realtà», a maggior ragione in vista del 25mo compleanno del museo e del suo ampliamento. Il Malba infatti raddoppierà, estendendosi in un edificio sotto Plaza República del Perú, contigua al museo, per un totale di 8mila mq di superficie, con l’obiettivo di fare spazio alla collezione, in costante crescita, alle mostre temporanee e a nuovi programmi dedicati all’arte tessile e al design. I lavori, come ha dichiarato Costantini alla stampa argentina, dovrebbero iniziare subito dopo i festeggiamenti per il quarto di secolo, previsti a settembre, con l’obiettivo di inaugurare nel 2029

Forbes stima in 1,4 miliardi di dollari il patrimonio di Costantini, 79 anni. Di recente hanno fatto notizia alcuni suoi acquisti milionari per il Malba: lo scorso maggio in un’asta da Sotheby’s si è aggiudicato per 28,5 milioni di dollari «Las distractions de Dagobert» di Leonora Carrington, e prima ancora, nel 2021 sempre da Sotheby’s, si era assicurato per la somma record di 35 milioni di dollari l’autoritratto di Frida Kahlo «Diego y yo», oggi uno degli highlight del museo, insieme a un’altra opera dell’artista messicana accanto a cui è esposto: «Autorretrato con chango y loro». 

Eduardo Costantini di fronte al Malba, il museo da lui fondato a Buenos Aires nel 2021. Foto courtesy Malba

Anna Maria Farinato, 16 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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