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Un incontro del Festival giornalismo culturale di Urbino

Foto: Fgc Urbino

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Un incontro del Festival giornalismo culturale di Urbino

Foto: Fgc Urbino

Esiste uno sguardo femminile nell’arte? Se ne parla a Urbino

Da venerdì 4 a domenica 6 ottobre il Festival del giornalismo culturale è dedicato a questo tema. Ne parlano direttrici di museo, docenti, scrittrici, artiste

Stefano Miliani

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«Come Festival del giornalismo culturale dedichiamo ogni anno uno o più panel all’arte e all’architettura, all’espressione artistica visiva, di solito in collaborazione con il direttore della Galleria Nazionale delle Marche nel meraviglioso Palazzo Ducale di Urbino che ci accoglie, in questo caso Luigi Gallo. Il tema dell’edizione 2024 è “Lo sguardo femminile” e, nel campo dell’arte, l’idea è di ascoltare protagoniste sia della storia dell’arte che della narrazione sull’arte». Lella Mazzoli, professore emerito di Sociologia della comunicazione dell’Università di Urbino «Carlo Bo», racconta così la manifestazione marchigiana che dirige insieme a Giorgio Zanchini, giornalista radiofonico e televisivo della Rai nonché saggista, e che ha Piero Dorfles come presidente. Il festival è organizzato dall’Istituto per la formazione al giornalismo e dall’ateneo urbinate.

A undici anni dall’esordio nel 2013, la studiosa parla in vista dell’edizione 2024 che si tiene da venerdì 4 a domenica 6 ottobre a Urbino, preceduta dal «Festival Off» con un ciclo di appuntamenti sparsi per le Marche e in corso nel mese di settembre. Oltre a giornaliste, scrittrici (come la vincitrice del Premio Strega 2024 Donatella Di Pietrantonio), registe, scienziate (ma non partecipano solo donne), le donne dell’arte intervengono domenica 6, alle 11.30 nella superba Sala del trono di Palazzo Ducale: sono la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti, la direttrice dei Musei Capitolini di Roma Ilaria Miarelli Mariani, la storica dell’arte Raffaella Morselli, affiancate dal direttore della Galleria nazionale dell’Umbria Costantino D’Orazio. A seguire il direttore del museo urbinate, Gallo, dialoga con la saggista e scrittrice Benedetta Craveri.

«Abbiamo figure che sono nell’organizzazione dell’arte, come le direttrici di musei, studiose che divulgano e altre più accademiche capaci di raccontare e dire la loro non solo a specialisti perché il nostro è un pubblico più ampio, non soltanto di addetti ai lavori. Noi siamo un festival di divulgazione della cultura, osserva Lella Mazzoli. Per esempio Benedetta Craveri racconta anche l’arte in modo narrativo, scrive biografie, ha uno sguardo diverso dalla studiosa di storia dell’arte».

Nel pomeriggio sempre di domenica 6 ottobre, alle 16.15, nell’incontro su «Editori, editrici. Pubblicare oggi» interviene Rosanna Cappelli, amministratore delegato di Electa e archeologa di formazione, affiancata da Giordano Bruno Guerri, dalla direttrice di «Qn-Quotidiano nazionale» Agnese Pini, da Piero Sorrentino e da Guia Soncini. «Questo panel sull’editoria, aggiunge Mazzoli, condirettrice del festival, mette a confronto l’editoria d’arte con quella generalista, presente Agnese Pini, l’unica direttrice italiana di un quotidiano». Il tema di quest’anno impone una domanda: esiste uno sguardo femminile nell’arte? «Sì, esiste. Tante artiste hanno impressionato tele, hanno lavorato sulla scultura, sono state bravissime e non le ricordiamo perché non sono emerse quanto gli uomini. Credo che ancora oggi le donne facciano più fatica rispetto ai maschi».

Da sinistra, Giorgio Zanchini e Lella Mazzoli, direttori del Festival giornalismo culturale di Urbino, con il presidente Piero Dorfles

Stefano Miliani, 02 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

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