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Marco Chiarini in una foto dello scorso aprile

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Marco Chiarini in una foto dello scorso aprile

Firenze, addio al «granduca» Marco Chiarini

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Laura Lombardi

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Firenze.  La sua presenza sorridente, calma, ma dallo sguardo attento, talvolta incuriosito e indagatore, faceva di Marco Chiarini una figura molto amata e rispettata nel mondo degli storici dell’arte. Direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti dal 1969 al 2000, si era trasferito a Firenze nel 1964, da Roma, dove era nato nel 1933 e laureato con Mario Salmi, per lavorare come ispettore nella soprintendenza allora diretta da Ugo Procacci.

Il 5 novembre scorso si è spento a Firenze, dopo una lunga malattia, nella sua casa di via Romana, col piccolo giardino confinante con Boboli: una morte giunta ad appena un anno da quella della sua amatissima moglie Françoise Pouncey, anche lei storica dell’arte con la quale intratteneva un legame indissolubile nella vita, con il piacere condiviso della casa sulle colline maremmane, e nell’arte.

Come direttore della Palatina Chiarini, non solo aveva fatto importanti riscoperte, come quella, nel 1974, dei Mezzanini della Muletta di Pitti, con gli affreschi di Pietro da Cortona e di Salvator Rosa, ma era riuscito a valorizzare l’intero complesso di Boboli conquistando visibilità internazionale e attraendo più visitatori al di là di Ponte Vecchio, oltre la sola meta degli Uffizi. E con Françoise, che nel 1974 aveva curato la mostra «Gli ultimi Medici. Il tardo Barocco a Firenze, 1670-1743», a Palazzo Pitti (in collaborazione col Detroit Art Institute), Marco aveva dato vita dal 1996 all’associazione degli Amici di Palazzo Pitti, di cui era attualmente presidente onorario, modello virtuoso di gestione condivisa (pubblico-privato) del nostro patrimonio artistico. Per il suo impegno, al Ministero per i Beni culturali era stato infatti insignito d’una medaglia d’oro di benemerito dell’Arte e della Cultura.

«Essendo a Pitti da molti anni ed avendo un aplomb da signore, Marco Chiarini era considerato un po’ il "Granduca", ricorda Antonio Natali, ex direttore della Galleria degli Uffizi; studioso dal carattere pacifico, conciliante aveva desunto, nella lunga relazione matrimoniale con Françoise, alcuni tratti del temperamento inglese della consorte, nella flemma e nella grande eleganza. Io sono entrato agli Uffizi nel 1981, quando era già direttore della Palatina da anni, e abbiamo lavorato insieme già nel 1986 per la mostra di Andrea del Sarto, con opere della soprintendenza fiorentina, e una selezione di disegni curata da Anna Maria Petrioli Tofani. E se anche se la mostra aveva come direzione scientifica Luciano Berti, fu Marco a dirigere tutta l’operazione: mi resi conto che con lui era assolutamente impossibile litigare, anche nei momenti più tesi che sempre accompagnano l’apertura, perché aveva una disponibilità verso gli altri davvero unica. Pare retorico parlare così di una persona scomparsa ma per Marco Chiarini è del tutto naturale e doveroso».

Studioso in particolare della pittura del Seicento (autori quali Filippo Napoletano, Agostino Tassi, Dughet, Lorrain), del paesaggio e della natura morta, con interessi particolari verso la pittura olandese ed esperto anche di disegno, Chiarini aveva studiato fino all’ultimo. Per il «suo» museo aveva pubblicato fin dagli anni Settanta cataloghi della Galleria, fino a quel Catalogo della Galleria Palatina e degli Appartamenti Reali edito da Centro Di nel 1993, con varie riedizioni successive; aveva inoltre curato numerosissime mostre, tra cui «L’ombra del genio. Michelangelo e l’arte a Firenze, 1537-1631» (Palazzo Strozzi, 2002), «Livio Mehus un pittore barocco alla corte dei Medici» (Galleria Palatina, 2000), «Firenze e la sua immagine. Cinque secoli di vedutismo» (Forte Belvedere, 1994), «Il secolo di Rembrandt. Pittura olandese del Seicento nelle gallerie fiorentine» (Palazzo Pitti 1987), e mostre di disegni, come «I disegni della Biblioteca Riccardiana» (1999) o quelli della collezione di Philip Pouncey (1993) al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.

Marco Chiarini in una foto dello scorso aprile

Laura Lombardi, 09 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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