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Tahar Ben Jalloun, tra gli ospiti della prima edizione di Firenze Libro Aperto

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Tahar Ben Jalloun, tra gli ospiti della prima edizione di Firenze Libro Aperto

Firenze è un libro aperto

Alla Fortezza da Basso la prima edizione del festival fiorentino dell'editoria

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Laura Lombardi

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Firenze. Nata da una iniziativa di Paolo Cammilli (con il coordinamento di Valerio Abbate), si apre dal 17 al 19 febbraio nel padiglione Spadolini della Fortezza da Basso, la prima edizione di «Libro Aperto»,  festival che Firenze dedica al libro per colmare un vuoto assai grave in una città e in una regione che sono state patria dell’editoria fin dall’Ottocento, e dove tuttora sono case editrici di rilievo. Nell’ambito dell’arte, si va da quelle più antiche e illustri di fama internazionale, come la Leo Olschki, a quelle che furono all’avanguardia fin dagli anni Settanta nella concezione dei libri d’arte e dei cataloghi di mostre, come Centro Di, ai gruppi ormai consolidati come Giunti, fino alle case editrici più giovani ma molto attive in questi decenni, come Sillabe, Mandragora, Pagliai-Polistampa, per non citarne che alcune.

Ma non si tratta certo solo di libri d’arte in quanto la fiera, che ha avuto il patrocinio del Comune di Firenze, ospita 150 case editrici, vede la partecipazione delle maggiori case editrici (Einaudi, Mondadori, Guanda, Bompiani ecc.), con un focus su alcuni scrittori toscani quali Marco Vichi e Valerio Aiolli, per allargarsi al panorama italiano e a quello internazionale, con la presenza, ad esempio, di Tahar Ben Jelloun (edito da La Nave di Teso). Ampio è lo spazio dedicato all’editoria per ragazzi, grazie all’impegno di Teresa Porcella, che ci ricorda l’importanza di unire parole e immagini per formare le generazioni future e come Bruno Munari o Lio Lionni furono attivissimi nella grafica dei libri per l’infanzia. In mostra saranno infatti anche opere d’arte, con una personale di Andrea Granchi, e i «Libri bianchi» di Lorenzo Perrone: libri veri ma spogliati dal loro contenuto di parole, perché trasformati, con acqua gesso e colla e vernice, in sculture, a rendere più forte il loro significato simbolico.

Proprio in un momento in cui, come sottolinea Vichi, l’Italia vanta il triste primato della crisi delle vendite, il 20%, Chiara Bentivegna, direttore artistico di «Libro aperto», annota come il sottotitolo «Le parole non bastano più?» intenda sensibilizzare il pubblico a riflettere, nell’era della globalizzazione, sull’importanza della parola, attraendo nei dibattiti anche figure legate all’Accademia della Crusca, come Nicoletta Maraschio e Francesco Sabatini. Paolo Cammilli si dichiara soddisfatto, alla vigilia di un appuntamento cosi importante, per esser riuscito a realizzare qualcosa che già era stato tentato senza successo altre volte. «Non abbiamo chiesto contributi pubblici, spiega, perché di questi tempi non ci sembrava il caso e poi perché siamo convinti che un buon progetto deve poter camminare sulle proprie gambe».

Nel corso delle tre intense giornate molti sono gli eventi in programma (consultabili sul sito www.firenzelibroaperto.it), dalle presentazioni di libri agli incontri di approfondimento sui generi letterari, con vari ospiti del mondo della letteratura, della filosofia ma anche dello spettacolo e della musica: tra questi Vinicio Capossela sarà l’ospite d’onore della presentazione, tenuta da Anna Maria Panzera del libro di Maurizio Bellandi, «Amedeo Modigliani, le pietre d’inciampo», edito da Sillabe: una vicenda «vera» e intrigante, legata all’opera di Modì, che comincia nella Livorno degli anni Trenta e non si è ancora conclusa. Quando si parla di sculture inedite di Modigliani la mente corre subito alle famose teste false, ma diversa è la storia di la «Bellezza», la «Saggezza», la «Nera», viste da un ragazzino di sette anni, Piero Carboni, nel sottoscala di un suo parente (quando erano in realtà cinque) e poi da lui ritrovate dopo la guerra e conservate, nella officina di carrozzeria dove lavora, fino agli anni Novanta.
 

Tahar Ben Jalloun, tra gli ospiti della prima edizione di Firenze Libro Aperto

Lorenzo Perrone, Totem (Come un libro aperto)

Laura Lombardi, 14 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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