Stéphane Renault
Leggi i suoi articoliL’artista britannica Ingrid Pollard (1953) è la vincitrice del 44mo Premio Hasselblad, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per un fotografo vivente. Nata nel 1953 a Georgetown, in Guyana, è emigrata da bambina con la famiglia a Londra, dove è cresciuta. Ha conseguito un Bachelor of Arts presso il London College of Printing nel 1988, un Master of Arts in Fotografia presso l'Università di Derby nel 1995 e un PhD presso l'Università di Westminster nel 2016.
Pollard, che nel 2022 è stata finalista al Turner Prize, è salita alla ribalta negli anni Ottanta con una serie di immagini come «Pastoral Interlude», che ritrae la comunità nera nella campagna inglese. Da allora, il suo lavoro ha esplorato gli stereotipi e i temi dell’identità, dell'alterità e del razzismo, combinando ritratti, documenti d'archivio, fotografie, video, oggetti e testi in installazioni. La sua ricerca sui pub britannici denominati «Black Boy» ha portato nel 2019 a una serie intitolata «Seventeen of Sixty Eight», che esplora la rappresentazione delle persone di colore nei paesaggi urbani e, più in generale, il modo in cui l'eredità coloniale della Gran Bretagna è diventata parte della vita quotidiana.
In occasione dell’annuncio dell'8 marzo, la Fondazione Hasselblad, che assegna il premio ha sottolineato come il lavoro di Pollard «riveli ingiustizie sottili o molto evidenti, impegnandosi con il paesaggio, l’iconografia e l’identità britannica, sfidando al contempo il mezzo fotografico e la sua storia». La Fondazione ha poi elogiato il «continuo impegno con la storia coloniale e il modo in cui continua a influenzare la società, sia nella sua pratica artistica che come educatrice di fotografia. Usando la fotografia per sfidare i costrutti sociali e culturali profondamente radicati che sono alla base della razza, dell’identità, della comunità e del genere, Ingrid Pollard ha avuto un profondo impatto sulle giovani generazioni di artisti e pensatori».
La giuria del Premio Hasselblad 2024 era composta da John Fleetwood, direttore di Photo:, Sudafrica, e condirettore del Dipartimento di Fotografia dell’Accademia Reale di Belle Arti dell'Aia, Paesi Bassi; Yves Chatap, curatore indipendente, Francia; Joan Fontcuberta, vincitore del Premio Hasselblad 2023, Spagna; Shoair Mavlian, direttore della Photographers’ Gallery, Regno Unito; Francesco Zane, curatore indipendente, Italia; e Karolina Ziębińska-Lewandowska, direttrice del Museo di Varsavia, Polonia.
Pollard, che ha insegnato fotografia presso l’Università di Newcastle, l’Università di Kingston, l’Università di Hertfordshire, il Croydon College of Art e l’Università del Galles, Newport, tra le altre, ha dichiarato: «Ricevere il Premio Hasselblad è un grande onore. Arriva in un momento della mia vita in cui ho raggiunto una certa maturità e mi dà l’opportunità di sostenere fotografi e ricercatori più giovani, cosa che intendo fare. Spero che il premio vada oltre la mia persona».
L’artista riceverà il Premio Hasselblad, del valore di circa 179mila euro, durante una cerimonia a Göteborg, in Svezia, il prossimo 11 ottobre. Lo stesso giorno verrà inaugurata una mostra del suo lavoro presso l’Hasselblad Center, accompagnata da una pubblicazione. Pollard riceverà anche una fotocamera Hasselblad. Tra i precedenti vincitori figurano Nan Goldin, Miyako Ishiuchi, Graciela Iturbide, Alfredo Jaar, Cindy Sherman, Dayanita Singh, Carrie Mae Weems e Wolfgang Tillmans.
Altri articoli dell'autore
Nell’ambito del Festival d’Automne di Parigi, il Centre Pompidou dedica una retrospettiva all’artista e regista thailandese, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2010
Il volubile e spesso caustico critico d’arte e curatore, nato a Firenze nel 1955, parla della sua carriera, dei suoi amici artisti e del mondo dell’arte contemporanea
L’artista francese si è suicidato subito dopo la scomparsa improvvisa della moglie Annie. Aveva 88 anni
Da Gagosian e a Tokyo, due mostre sul poliedrico artista americano che spazia dalla pittura all’urbanistica e ora dialoga con la cultura giapponese