Francesco Tiradritti
Leggi i suoi articoliIl segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano Mohamed Ismail Khaled ha annunciato la scoperta di una serie di tombe di più famiglie, che vanno dal VI secolo a.C. fino all’età greco-romana, nell’area archeologica del Mausoleo dell’Aga Khan ad Assuan.
Nella località opera ormai da un quinquennio la missione congiunta del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano e dell’Università Statale di Milano (Eimawa - Egyptian-Italian Mission at West Aswan) diretta da Abdelmoneim Said e Patrizia Piacentini. La maggior parte delle mummie riesumate apparterrebbe a individui morti in infanzia o in adolescenza. Analisi ai raggi X hanno condotto a evidenziare malattie quali anemia, tubercolosi e osteoporosi. Alcuni individui soffrivano di malattie infettive e altri di disordini metabolici. Tra le mummie riesumate vi è quella di una donna il cui femore presenta un callo osteoriparativo che testimonia la sopravvivenza a un’amputazione della gamba.
Innumerevoli i reperti recuperati fino a questo momento, che includono resti di sarcofagi, cartonnage dipinti, figurine in argilla cotta e tavole per offerte. Secondo Patrizia Piacentini: «L'insieme dei dati suggerisce che nella parte inferiore della necropoli fosse sepolta la classe media di Syene (moderna Assuan) mentre le zone più alte dovevano essere riservate all’élite. L'analisi della struttura di queste tombe fornisce anche un'idea delle condizioni di lavoro degli antichi artigiani e delle loro abilità: riuscirono infatti a scavare profondamente nella roccia stanze e gallerie funerarie dal soffitto molto basso».
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