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Pablo Picasso (1881 – 1973) L'enfant à l'orange (Child with an Orange) 1951 Ripolin on plywood 108 x 89 cm / 42 1/2 x 35 in © 2025 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York Courtesy Private Collection

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Pablo Picasso (1881 – 1973) L'enfant à l'orange (Child with an Orange) 1951 Ripolin on plywood 108 x 89 cm / 42 1/2 x 35 in © 2025 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York Courtesy Private Collection

Hauser & Wirth porta a Miami un dialogo tra maestri: da Picasso a Firelei Báez, un viaggio nell’immaginazione

«Everything you can imagine is real», scriveva Picasso. È proprio questa la frase scelta da Hauser & Wirth per raccontare il senso della sua presenza a Art Basel Miami Beach 2025, dove la galleria presenta uno stand a forte vocazione narrativa, costruito come un attraversamento della storia dell’arte moderna e contemporanea

Angelica Kaufmann

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«Everything you can imagine is real», scriveva Picasso. È proprio questa la frase scelta da Hauser & Wirth per raccontare il senso della sua presenza a Art Basel Miami Beach 2025, dove la galleria presenta uno stand a forte vocazione narrativa, costruito come un attraversamento della storia dell’arte moderna e contemporanea. Il percorso è multigenerazionale e trans-storico, capace di mettere in relazione maestri del Novecento e figure di primo piano della scena attuale. L’obiettivo è mostrarne affinità elettive, fratture, dialoghi possibili.

Tra i pezzi più attesi spicca L’enfant à l’orange (1951) di Pablo Picasso, un dipinto raramente esposto, rimasto a lungo nella collezione personale dell’artista e dedicato all’infanzia della figlia avuta con Françoise Gilot. Un’opera che porta con sé la tenerezza della vita privata, ma anche la sicurezza tecnica di un autore nel pieno della maturità. Accanto a Picasso, Hauser & Wirth accende i riflettori su un momento cruciale del percorso di Philip Guston, rappresentato dal vigoroso Grove I (1959). Il quadro appartiene agli anni in cui l’artista rielabora il rapporto tra gesto, astrazione e figura, preparandosi alla rivoluzione che lo porterà verso il suo iconico linguaggio tardo.

Un nucleo importante è dedicato a Louise Bourgeois, con cinque opere che attraversano sei decenni di lavoro e testimoniano la capacità dell’artista di usare materiali diversissimi come strumenti per indagare memoria, traumi, desideri. La sezione dedicata alle ricerche più contemporanee si apre con il nuovo, ampio e luminoso dipinto di Firelei Báez, Let Love Be Your Guide (2025), un preludio alla sua mostra personale che inaugurerà a New York nel 2026 e all’imponente murale commissionato per il nuovo terminal del JFK. Tornano poi le atmosfere metropolitane e quasi fantasmatiche di Avery Singer, che in White Street (v. 2) (2023–2025) rilegge un edificio di Tribeca attraverso le estetiche del Costruttivismo e del Futurismo, evocando le ombre degli anni successivi all’11 settembre.

Completa il quadro la scultura bronzea e vermiglia La Musica Amnesia Red (2024) di Barbara Chase-Riboud, omaggio a Josephine Baker e nuova tappa di una serie che l’artista sviluppa da oltre tre decenni. Ma la vera novità dello stand è forse l’ingresso nel roster della galleria di Lee Bul e Qiu Xiaofei, che a Miami presentano dipinti inediti. Due voci lontane per generazione e geografia ma accomunate da una profonda riflessione sul rapporto tra memoria e mutamento, e sulla fragilità del presente. Con questo insieme di opere, Hauser & Wirth non si limita a una vetrina di mercato: costruisce una narrazione. Un modo per ricordare che, come suggeriva Picasso, l’arte continua a essere il luogo dove ciò che immaginiamo può prendere forma, diventare reale e. almeno per un attimo. condivisibile.

Firelei Báez Let Love Be Your Guide 2025 Acrylic and pastel on archival paper 269.2 x 203.2 cm / 106 x 80 in © 2025 Firelei Báez / Artists Rights Society (ARS), New York Courtesy the artist and Hauser & Wirth

Angelica Kaufmann, 27 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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