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Il grande centro per convegli e mostre Pacifico Yokohama dove si svolgerà la fiera Tokyo Gendai

Cortesia di Tokyo Gendai

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Il grande centro per convegli e mostre Pacifico Yokohama dove si svolgerà la fiera Tokyo Gendai

Cortesia di Tokyo Gendai

I punti salienti della prossima edizione di Tokyo Gendai

La fiera fondata da Sandy Angus, Tim Etchells e Magnus Renfrew, per la prima volta si svolgerà a settembre con alcune novità: un nuovo premio e un simposio curatoriale

Monica Trigona

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Sarà il PACIFICO Yokohama, il grandissimo centro per congressi e mostre della capitale giapponese ad ospitare per la terza volta la fiera di arte contemporanea Tokyo Gendai dal 12 al 14 settembre. Con mostre curate da gallerie d’arte contemporanea riconosciute a livello internazionale, la rassegna lanciata da The Art Assembly nel 2023 e situata in uno dei contesti artistici e di design più dinamici al mondo, si propone come una piattaforma di scambio commerciale e intellettuale ed è «accompagnata» da un ampio programma VIP di inaugurazioni di mostre e musei, visite a studi ed esperienze culturali.

Magnus Renfrew, cofondatore di Tokyo Gendai e co-presidente e direttore globale di The Art Assembly, ha dichiarato: «Questo è stato un anno storico per la cultura giapponese e c'è stata una crescita del mercato locale molto notevole, in controtendenza rispetto alle tendenze globali, che consolida lo status del Giappone come una delle capitali mondiali dell’arte. Non vediamo l’ora di accogliere il nostro pubblico aTokyo Gendai 2025, con questa edizione che farà parte di una vasta offerta di attività culturali, dando vita alla scena artistica giapponese e rendendola una destinazione imperdibile per i visitatori internazionali questo settembre». 

Una delle novità di questa edizione è proprio il nuovo periodo di svolgimento della rassegna, non luglio ma settembre, mese per antonomasia dedicato alle riaperture dopo la pausa estiva. Il momento è altresì propizio perchè coincide con la Triennale di Aichi 2025 che, sotto la direzione artistica di Hoor Al Qasimi, a capo della Sharjah Art Foundation, riunirà 60 artisti provenienti da 22 Paesi dal 13 settembre al 30 novembre. Inoltre la fiera accoglierà un nuovo premio, l’ Hana Artist Award che mira a sostenere gli artisti emergenti. Questo verrà assegnato ad un partecipante nel settore Hana Flower di Tokyo Gendai, ramo dedicato alle presentazioni individuali o multiple di artisti ad inizio o a metà carriera. 10mila dollari americani saranno destinati quindi al/alla fortunato/a individuato/a da una giuria internazionale composta da curatori e pensatori di spicco, tra cui Miwako Tezuka, direttore di Dib Bangkok, e che si riunirà a Tokyo per visionare attentamente il lavoro di tutti gli autori (il vincitore sarà annunciato durante una cerimonia sabato 13 settembre).

Per il terzo anno torna Tsubomi «Flower Bud» sezione speciale della fiera dedicata alle artiste giapponesi che utilizzano tecniche artigianali tradizionali. Il nome «Tsubomi»(che significa bocciolo di fiore in giapponese) simboleggia la crescita e la fioritura delle artiste che reinterpretano il patrimonio culturale giapponese in chiave contemporanea. Questa iniziativa mira a valorizzare le donne nel mondo dell’arte e a mettere in luce la continuità tra le antiche tradizioni e le espressioni artistiche di oggi (le donne hanno storicamente ricevuto meno riconoscimenti sia a livello locale che internazionale in Giappone). Questa speciale vetrina «metterà in luce la variegata e affascinante produzione di artiste che lavorano con l'artigianato, poiché queste pratiche continuano a esercitare una maggiore influenza sulla scena artistica contemporanea in tutto il mondo». Tra queste spiccano Namika Nakai con le sue ceramiche e le opere in vetro di Ritsue Mishima. Mari Hashimoto, manager culturale/curatrice e direttrice dell’ufficio preparatorio per il Kankitsuzan Museum dell’Enoura Observatory, ha affermato che: «L’area in cui arte e artigianato entrano in contatto è un luogo fertile per la creatività, come le acque salmastre dove l’acqua di mare e l’acqua dolce si mescolano e alimentano la biodiversità. La mia speranza è che mostre come questa, incentrate sulle artiste giapponesi, possano offrire uno sguardo sulla ricchezza e la varietà creativa all’intersezione tra arte e artigianato».

La rassegna è anche un’occasione di grande stimolo e confronto. Fiore all’occhiello è infatti il nuovo simposio curatoriale che riunisce curatori locali e internazionali per instaurare un dialogo interculturale. Nell’ottica sempre viva di promozione territoriale infatti la giornata prefissata includerà conversazioni approfondite e dibattiti sui concetti e le pratiche curatoriali che andranno a costituire un terreno comune per il confronto tra il mondo dell’arte giapponese e quello internazionale (ulteriori dettagli sui partecipanti e sugli argomenti saranno annunciati nei prossimi mesi).
 

Monica Trigona, 20 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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