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Arianna Antoniutti
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Con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto, il Dl Cultura ora è legge. Il sì del Senato, per il ministro Alessandro Giuli, «è un risultato molto bello e promettente». Il cuore del Decreto è il Piano Olivetti per la Cultura, che prevede fra l'altro, la valorizzazione delle biblioteche intese come «mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale», la promozione della filiera dell’editoria libraria ,e il potenziamento del ruolo degli archivi e degli istituti storici e culturali. «Ci sarà una grandissima boccata di ossigeno per la filiera dell'editoria, ha commentato Giuli, e soprattutto ci siamo dati degli strumenti triennali per intervenire sia sul territorio, con il Piano Olivetti, sulle aree interne e sulle periferie, sia per concentrare gli sforzi di diplomazia con l'area del Mediterraneo allargato».
Il 6 febbraio scorso, con 149 voti favorevoli e 98 contrari, il disegno di conversione in legge, con modificazioni, del decreto 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura, era stato approvato dalla Camera. «L’approvazione da parte della Camera dei deputati del Decreto Cultura, aveva allora commentato Giuli, mi rende orgoglioso e soddisfatto. Un ringraziamento va alla Commissione Cultura per l’intensa opera di miglioramento del testo e all’Aula per il confronto serrato e approfondito. Il dato positivo del dibattito, che va oltre le critiche più che legittime emerse da questa discussione, è che la parola Olivetti [il riferimento è al “Piano Olivetti per la Cultura”, affidato al ministro, per favorire lo sviluppo della cultura, la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e svantaggiate, nonché per valorizzare le biblioteche, la filiera dell'editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali, Ndr] non risuonava in questo Parlamento da molti decenni. Confido che anche al Senato ci sarà la medesima attenzione verso il decreto».
Ora che la «medesima attenzione» è stata manifestata, via libera ai finanziamenti in favore della cultura che prevedono un intervento complessivo di 44 milioni di euro. Quattro milioni di euro, per l’anno 2024, al fine di favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a 35 anni di età, 25 milioni di euro per l’anno 2025 e cinque milioni per il 2026, attraverso l’acquisto di libri per le biblioteche, anche in formato digitale. Senza dimenticare l’editoria: con 10 milioni di euro per sostenere il giornalismo di approfondimento culturale.
Per quanto riguarda la cornice internazionale, il Ministero della Cultura (MiC) punta alla cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo allargato, anche attraverso l’istituzione di un’unità di missione. La struttura, di concerto con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, eserciterà funzioni di indirizzo e di coordinamento di interventi di cooperazione culturale con Stati e organizzazioni internazionali africane, sostenendo la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale.
Ottocentomila euro sono invece stanziati per la celebrazione del 25mo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre del 2000, mentre, sempre è previsto il finanziamento stabile di quattro istituti: Giunta storica nazionale, Istituto italiano per la storia antica, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Istituto italiano di numismatica.
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