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Una veduta del Giardino della Kolymbethra ad Agrigento

Foto Massimo Siragusa 2025. © FAI

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Una veduta del Giardino della Kolymbethra ad Agrigento

Foto Massimo Siragusa 2025. © FAI

Il Giardino della Kolymbethra ad Agrigento al Fai per altri 25 anni

Firmato il nuovo accordo tra il Fai e il Parco Archeologico Valle dei Templi per la gestione del bene. Già da quest’anno nuovi servizi, nuovi spazi per la valorizzazione e investimenti nella ricerca a cominciare dalla prima campagna di scavi archeologici

Nell’anno che vede Agrigento Capitale Italiana della Cultura, e che coincide con il cinquantenario del Fondo per l’Ambiente Italiano, è stato rinnovato per altri 25 anni l’accordo che affida al Fai la gestione e la valorizzare del Giardino della Kolymbethra (in greco antico «piscina, lago») ad Agrigento. Il  partenariato tra Fai e Parco archeologico della Valle dei Templi è stato presentato stamattina, 16 gennaio. «Quello che fino a qualche decennio fa era un luogo incolto è oggi un giardino che preserva la biodiversità ed è meta ogni anno di migliaia di turisti, e, siamo sicuri, anche grazie al potenziamento della collaborazione con il Fondo per l’Ambiente Italiano, rappresenterà una destinazione irrinunciabile per i visitatori della Capitale della Cultura 2025», ha sottolineato il direttore del Parco della Valle dei Templi Roberto Sciarratta.

Già affidato al Fai dalla Regione Siciliana dal 1999 al 2024, infatti, nei primi venticinque anni il bene è stato recuperato dall’abbandono e dal degrado con consistenti interventi e costanti investimenti per il ripristino e la conservazione del paesaggio rurale storico, delle colture tradizionali e della biodiversità naturale, e per l’apertura regolare e l’offerta di servizi al pubblico, in costante aumento (fino a 80mila visitatori all’anno). «Il nuovo accordo sancisce non solo il riconoscimento di un lavoro ben fatto in questi venticinque anni, ma anche l’impegno per fare di più nei prossimi anni, con la dotazione di nuovi servizi per i visitatori e di strumenti per la comprensione della straordinaria storia, archeologica e naturale, del Giardino della Kolymbethra, il commento del presidente del Fai, Marco Magnifico. La vera sfida è continuare a crescere, ma conservando la straordinaria poesia che arriva dalle luci, dai profumi e dai silenzi, in questo piccolo paradiso terreste ricco di acqua e ricolmo di frutti: uno dei luoghi più belli al mondo».

Il Fai proseguirà quindi fino al 2050 la sua attività, incrementandola con un programma di investimenti e azioni che già per il 2025 prevede nuovi e migliori servizi per i visitatori, in primis una nuova biglietteria con negozio e servizi igienici a risparmio idrico: il progetto è stato donato al Fai dallo Studio MCA - Mario Cucinella Architects. A novembre è prevista l’inaugurazione di Case Montana, un edificio rurale storico che dal Seicento domina la valle della Kolymbethra, acquistato dal Fai per aprirlo al pubblico dopo il necessario restauro, arricchendo il percorso di visita del Giardino. Impegnitivi e  onerosi i lavori intrapresi, a cominciare dal consolidamento del costone roccioso di fragile calcarenite su cui sorgono le case, abitate dai contadini che per secoli hanno coltivato la valle. Case Montana offriranno al pubblico una testimonianza della vita rurale nella Valle dei Templi dall’antichità a oggi, oltre a ospitare un allestimento multimediale dedicato alla storia del Giardino della Kolymbethra quale angolo intatto, ancora vivo e produttivo di paesaggio storico rurale. Uno spazio per eventi nella radura adiacente alle Case Montana, appositamente risistemata, potrà ospitare un pubblico più numeroso, preservando così l’area coltivata del Giardino.

Oltre ai restauri e ai nuovi allestimenti, il programma proposto dal Fai prevede un investimento su studi e ricerche scientifiche, da realizzare in collaborazione con il Parco Archeologico della Valle di Templi e con enti universitari e della ricerca, volte a rintracciare, documentare e studiare le evidenze archeologiche che ancora qui si conservano e che non sono mai state approfondite. Contestualmente all’accordo di partenariato è stato dunque presentato l’accordo quadro tra Fai, Parco Archeologico della Valle dei Templi e Università degli Studi di Milano per un progetto di indagini scientifiche e archeologiche che, attraverso annuali campagne di scavo, contribuirà a conoscere e ricostruire la storia più antica del Bene. Già nella prima campagna, conclusa a ottobre 2024, cui hanno partecipato studenti e specializzandi in archeologia, sotto la direzione scientifica di Claudia Lambrugo, professoressa di Archeologia Classica dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la Funzionaria archeologa del Parco, Maria Concetta Parello, sono emersi importanti risultati. 

È tornato alla luce, ad esempio, un condotto ipogeo simile a quelli già noti e visitabili nella valle, finora del tutto sconosciuto perché interrato; alcune delle strutture murarie indagate al fondovalle poi hanno rivelato dimensioni e solidità eccezionali, in particolare un muraglione in blocchi di pietra largo 6,5 metri, che farebbero pensare ai resti di un’infrastruttura poderosa come il muro-diga di un grande bacino artificiale realizzato nella stretta valle: una riserva d’acqua a servizio della città che gli autori antichi descrivono e attribuiscono alla Kolymbethra realizzata dal tiranno Terone appena dopo il 480 a.C., e di cui finora non si era mai avuta prova.

Scavi al Giardino della Kolymbethra. Foto Massimo Siragusa 2025. © FAI

Redazione, 16 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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