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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliA Venezia il 30 marzo, con un progetto completamente rinnovato, con percorsi espositivi e un’audioguida all’avanguardia, il Munav, già Museo Storico Navale della Marina Militare, ha riaperto il suo Padiglione delle Navi, inaugurato dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, alla presenza delle principali autorità della città lagunare. Il progetto rientra nell’attività di valorizzazione della rete museale delle Forze armate svolta da Difesa Servizi, la società in house del Ministero della Difesa.
L’allora Museo Storico Navale venne ufficialmente istituito con Regio Decreto nel febbraio del 1923 «per rendere più palese quanto in ogni tempo sia stato ardito lo spirito navale italiano» ed è situato in Campo San Biagio, in prossimità dell’Antico Arsenale di Venezia, storico edificio quattrocentesco che fu «granaio» della Serenissima. Oltre all’edificio principale, fa parte del Museo il Padiglione delle Navi (la struttura che ha riaperto in questi giorni), situato nell’antica «officina remi» dell’Arsenale e l’area della Marina Militare all’interno dell’Arsenale, compresa tra Darsena Grande e Canale delle Galeazze, dove è installato il sommergibile Enrico Dandolo.
«Un processo di valorizzazione come quello che noi immaginiamo di fare per il Museo Storico Navale di Venezia, ha detto all’Agenzia Askanews Ilaria D’Uva, concessionaria della valorizzazione del Munav, è molto lungo. Ma vorrei anche dire che questo è un luogo che ha un potenziale infinito perché racconta la storia di Venezia, racconta la storia della tradizione marinara veneziana, racconta la storia della Regia marina, della Marina Militare Italiana, del risorgimento delle due guerre mondiali, insomma, quindi è un posto che ha tantissima storia dentro. Abbiamo iniziato partendo dalla nuova identità visiva, partendo dal nuovo logo e dal nuovo nome, perché prima non si chiamava Munav. Poi abbiamo proseguito allestendo un’accoglienza di tipo diverso, quindi una nuova biglietteria con un nuovo bookshop, un bookshop che in realtà prima non c’era neppure».
«Abbiamo atteso un anno per questa inaugurazione, dice per parte sua l’ad di Difesa Servizi, Luca Andreoli, perché volevamo che avesse la visibilità che merita, cogliendo l’occasione dell’arrivo del Vespucci in città. Questo è il primo museo che abbiamo affidato a una gestione esterna. Crediamo che attraverso i professionisti e la loro passione questi scrigni pieni di tesori possano essere vissuti, partecipati e visitati da tutti».
«Oggi inizia una nuova fase del museo, ha concluso l’ammiraglio Flavio Biaggi, comandante interregionale Marittimo Nord, i privati continueranno non solo la tradizione ma arricchiranno il museo di nuovi assetti, riuscendo tutti insieme a valorizzarlo al meglio, tramandando la cultura del mare».
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