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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliSiamo nel cuore della regione dello Champagne. Troyes è una pittoresca città medievale, con le case a graticcio, i vicoli stretti e la cattedrale gotica Saint-Pierre-et-Saint-Paul che, con i suoi 1.500 metri quadrati di vetrate, realizzate fra XIII e XIX secolo, è uno dei maggiori esempi nella regione del lavoro dei maestri vetrai dell’École de Troyes. Il Dipartimento dell’Aube (est), di cui Troyes è il capoluogo, rivendica del resto il titolo di «terra europea» dell’arte del vetro: il suo ricco patrimonio storico è distribuito in 350 edifici, civili e religiosi, tra dimore storiche, monumenti e chiesette di paese.
Le vetrate più numerose, 1.100 per la precisione, sono anteriori alla Rivoluzione francese. È dunque qui, nel centro storico di Troyes, che, dopo vari anni di gestazione, ha aperto, il 17 dicembre scorso, la Cité du Vitrail, non un museo nel senso proprio del termine, perché non possiede una collezione propria, ma un centro d’esposizione e di studio sull’arte del vetro, con un polo di ricerca e documentazione e laboratori pedagogici aperti a tutti.
La Cité occupa un’ala dell’Hôtel-Dieu-le-Comte, l’antico ospedale settecentesco, di recente restaurato, che ospita anche un campus universitario e l’Apothicaire, l’antica farmacia ancora con i suoi decori originali dell’800, rimasta in funzione fino al 1962. Il progetto, per un budget di 15,7 milioni di euro (quasi esclusivamente finanziati dal Dipartimento dell’Aube), si articola su due assi principali: «la formazione e il turismo culturale». «Uno degli obiettivi della Cité du Vitrail, ha spiegato la conservatrice Anne-Claire Garbe, è di rispolverare l’arte della lavorazione del vetro, fornendo ai visitatori tutte le chiavi di comprensione necessarie, rendendo accessibili delle vetrate in genere posizionate molto in alto. Ma l’obiettivo è anche di invitare i visitatori a scoprire il patrimonio storico della regione ancora poco noto».
Lungo il percorso permanente, su due piani, attraverso vetrate di tutte le epoche si racconta la storia dell’arte del vetro e le tecniche di lavoro dei maestri vetrai, in particolare della scuola di Troyes, che conobbe la sua età dell’oro nel ’500. Tra le vetrate più antiche è quella della «Trasfigurazione di Cristo», della fine del XII secolo, realizzata per la cattedrale romanica di Troyes, acquisita all’asta dal Dipartimento dell’Aube nel 2018 e mostrata al pubblico per la prima volta, dopo essere stata restaurata. Il percorso comprende anche la visita della Cappella dell’Hôtel-Dieu, il cui coro presenta una vetrata moderna, opera di Fabienne Verdier del 2021. La Cité du Vitrail proporrà anche delle mostre temporanee.
Per continuare la visita, si può percorrere la Route du Vitrail, una strada (da seguire scaricando un’applicazione gratuita per smartphone) in 65 edifici della regione, tra cui le chiese di Troyes, la Cattedrale, caratteristica per i suoi muri di luce, la Chiesa Sainte Madeleine e la Basilica di Saint-Urbain, del 1270, il cui coro presenta alte vetrate che mettono in scena profeti e patriarchi. Una delle tappe principali del percorso è la chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens, nel paesino di Ervy-le-Châtel, riaperta alla visita nel 2021 dopo lunghi restauri, con le sue vetrate del ’500. Tra queste è un’opera unica in Francia, il «Trionfo di Petrarca», che racconta l’amore trionfante del poeta per Laura.
Rientrano nel percorso anche realizzazioni più recenti: le vetrate del 1955 di Max Ingrand per la Chiesa di Saint-Pierre a Vendeuvre-sur-Barse, quelle di David Tremlett del 2005 per la Chiesa di Saint-Pierre-et-Saint-Paul a Villenauxe-la-Grande, e quelle di Joël Mône per la Chiesa Saint-Martin a Romilly-sur-Seine. Si può scendere persino nel parcheggio della cattedrale di Troyes per scoprire il lavoro, del 2007, dell’artista tedesco Udo Zembok.

Veduta del nuovo allestimento della Galerie des Vitraux. © Studio Og

Le vetrate del XIII secolo della Basilique Saint-Urbain a Aube. © Studio Og
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