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Dettaglio della cover di «In The Court Of The Crimson King»

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Il corpo nella storia dell’arte, l’arte come storia di corpi

Il saggio scritto a quattro mani da Causa e Cifani, pubblicato da Giunti, mescola alto e basso, sacro e profano, in un excursus «anatomico» dall’antico al contemporaneo

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Luca Beatrice

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L’arte è una storia di corpi. Dipinti, scolpiti, disegnati, per tanti secoli rappresentati e poi agiti, da quando entra nel linguaggio contemporaneo la Body art da oggetto diventa soggetto, come fosse in scena, in una pièce teatrale. Se ne parla da tempo immemorabile di corpi e anche con una certa retorica e discreta enfasi; a mia memoria, invece, mancava un contributo storico critico che analizzasse il corpo come in un laboratorio di medicina. E lo hanno scritto, con ironia unita a competenza, corredate le parole da un ricco repertorio di immagini, Stefano Causa e Arabella Cifani. Entrambi storici dell’arte, lui nato a Napoli, studi a Firenze, già collaboratore di Ferdinando Bologna, con un ampio spettro di interessi che va dal Seicento a Balthus; lei torinese, Poussin, Angelika Kaufmann e Guido Reni nel cuore, i nostri lettori la trovano ogni mese sulle pagine di «Il Giornale dell’Arte». 

Una storia dell’arte dalla testa ai piedi, recita il sottotitolo. Letteralmente: se preferite dai capelli ai calli, ecco perché il libro funziona (e infatti ho pensato di adottarlo in Accademia), perché fa una cosa niente affatto scontata, ovvero insegna a guardare le immagini, come al bel tempo del «riconoscimento» di longhiana memoria, mettendo insieme antico e moderno, classico e contemporaneo. Infatti non c’è alcuna differenza. Curiosità? Un mondo. La chioma fluente di Sissi imperatrice d’Austria dipinta da Franz Xaver Winterhalter nel 1864; gli occhi cavati della santa Lucia nella scultura dai toni mortuari di Adolfo Wildt. E i nasi? Capitolo tra i più entusiasmanti, profili e narici sono tra i tratti significativi della nostra personalità, chiedere a Girolamo Savonarola e all’illustratore della storica cover dei King Crimson. 

Li trovo fantastici, Causa e Cifani, quando mescolano alto e basso, sacro e profano. Il corpo umano è un atlante e ovviamente ha le sue zone erogene, seni o tette, vagine e peni, ma anche cosce e glutei oltre naturalmente alle labbra. Sprizza erotismo e peccato, non c’è nulla che somigli di più alla sessualità della storia dell’arte, in entrambe il senso della vista domina e appaga. E che dire delle mani, giunte, aperte, conserte, le mani sono gli articoli nella grammatica della prossemica. Un volume che non mancherà di appassionare gli appassionati e incuriosire gli altri, alla ricerca della figura mancante che poi da sempre è il gioco nella storia dell’arte.

Corpo a corpo. Una storia dell’arte dalla testa ai piedi
di Stefano Causa e Arabella Cifani, 224 pp., ill., Giunti, Firenze 2024, € 29

La copertina del volume

Luca Beatrice, 13 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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