Maria Sancho-Arroyo
Leggi i suoi articoliLe aste primaverili di arte moderna e contemporanea a New York hanno concluso la prima metà dell’anno da questa parte dell’Atlantico. Nonostante le vendite non siano state disastrose, la maggior parte dei lotti è stata aggiudicata vicino o al di sotto delle stime più basse, con alcuni ritiri all’ultimo minuto. Già a maggio le vendite avevano indicato una ricalibrazione dei prezzi e il mercato poi ha continuato a rallentare. Non si tratta di una caduta brusca o di un crollo, ma di un graduale declino, con poche ma notevoli sorprese.
I vincitori della stagione sono infatti le opere d’arte latino-americane, con il trionfo di Leonora Carrington. Il suo capolavoro, «Les Distractions de Dagobert», è stato aggiudicato all’asta serale di arte moderna di Sotheby’s del 15 maggio a 24.500.000 dollari (28.485.000 con i diritti) dopo una battaglia lunga dieci minuti tra l’uomo d’affari e collezionista argentino Eduardo Costantini, presente in prima fila, e un cliente al telefono. Il dipinto era appeso al posto d’onore, proprio dietro il banditore, a dimostrazione che Sotheby’s era consapevole dell’importanza dell’opera. Inizialmente altri clienti hanno partecipato, ma la competizione si è presto ridotta ai due principali offerenti che hanno spinto il dipinto ben oltre la stima massima di 18 milioni di dollari. Quando il prezzo ha raggiunto i 20,8 milioni di dollari, è entrato in campo un terzo concorrente, probabilmente asiatico. Raggiunti i 24.500.000 dollari, il banditore Oliver Barker ha atteso qualche secondo dando loro l’opportunità di rilanciare, poi ha pronunciato il solito avviso, alzando il martelletto: «Il signore ha aspettato abbastanza», dichiarando vincitore Costantini, mentre la sala esplodeva in un applauso.
E certamente ha aspettato a lungo. Costantini, come ha dichiarato lui stesso, ha atteso pazientemente per trent’anni, da quando nel 1995 da Sotheby’s non era riuscito ad aggiudicarsi lo stesso dipinto venduto a 475.500 dollari (l’equivalente di circa 990mila dollari di oggi). Il venditore di oggi è dunque l’acquirente di allora. Questo è un nuovo primato per Carrington, il cui record precedente ammonta a 3,3 milioni di dollari due anni fa. È anche il secondo prezzo più alto per un’opera d’arte latino-americana, dopo il record di Frida Kahlo di 34,9 milioni raggiunto nel 2021 nella stessa sala di Sotheby’s e acquistato dallo stesso Costantini, fondatore del Museo de Arte Latino-americano de Buenos Aires (Malba). Mentre questo è stato il momento culminante, con Leonora Carrington ora tra le prime cinque artiste più preziose all’asta, anche per altre opere d’arte latino-americana è andata molto bene. Nella stessa asta di Sotheby’s, un’altra opera di Carrington è stata venduta a 2.480.000 dollari, una di Remedios Varo a 4.174.000, mentre Leonor Fini ha raggiunto 444.500 dollari partendo da una stima di 200mila (prezzi con i diritti).
Il giorno prima, il 14 maggio, Christie’s aveva aperto la serata con la vendita di Rosa de La Cruz, che ha raggiunto un solido 100% di venduto, stabilendo un record per Ana Mendieta (450mila dollari per una scultura a pavimento del 1983, «Untitled, Serie mujer de arena / Sandwoman Series») e Félix González-Torres, la cui installazione luminosa, «Untitled (America #3)» del 1992, ha attirato tre offerenti venendo poi battuta a 11,5 milioni di dollari, appena sotto la stima massima di 12 milioni. Ad aggiudicarsela il Museo d’Arte Pola di Hakone in Giappone in una battaglia di offerte con quello che era probabilmente un altro contendente asiatico. Il precedente record d’asta per un González-Torres era di 7,7 milioni di dollari, stabilito nel 2015. Anche se corrono voci che nel mercato privato, ora controllato da David Zwirner che si occupa dell’eredità dell’artista, opere simili siano offerte a 10 milioni.
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