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Anna Maria Farinato
Leggi i suoi articoliFebbraio del nuovo anno porterà il nuovo museo della fotografia a Rotterdam. Si avviano ormai a conclusione i lavori che hanno trasformato uno storico magazzino portuale, il Pakhuis Santos, nella nuova sede del Nederlands Fotomuseum, il museo nazionale olandese, nato nel 2003 grazie a una donazione di oltre 11 milioni euro di Hein Wertheimer, appassionato fotografo amatoriale, e attualmente ubicato nel centro commerciale e di servizi Las Palmas. Il restauro e la trasformazione dell'edificio in un museo contemporaneo, su progetto degli studi WDJArchitecten di Rotterdam e Renner Hainke Wirth Zirn Architekten di Amburgo, rientrano in un progetto di riqualificazione totale di Katendrecht, sede della prima Chinatown europea, un tempo il malfamato quartiere a luci rossi noto come «De Kaap» e ora vivace meta culturale e gastronomica. Qui, pochi mesi fa, sempre in un ex magazzino sui docks, ha aperto anche il Fenix, il Museo delle Migrazioni.
Il «Santos», costruito tra 1901 e 1902 su progetto dagli architetti Stok Wzn e JJ Kanters, era adibito allo stoccaggio del caffè spedito dal porto brasiliano di Santos (da cui il nome) ai Paesi Bassi. È uno degli esempi meglio conservati dello stile dei magazzini di inizio ’900, con le elaborate facciate nord e sud e la tradizionale composizione Beaux-Arts. Gli interni sono ancora in gran parte originali. Dichiarato monumento nazionale nel 2000, il magazzino è stato acquisito nel 2023 dal Nederlands Fotomuseum grazie a una donazione della Fondazione Droom en Daad (sogno e azione).
WDJArchitecten e Renner Hainke Wirth Zirn hanno adottato un approccio molto rispettoso del carattere storico dell'edificio, restaurando, ove possibile, sia gli elementi interni che esterni della struttura. Ai sei piani originali dell'edificio in ghisa e mattoni sono stati aggiunti due nuovi livelli racchiusi da una facciata a corona in alluminio perforato semitrasparente che ospitano un ristorante panoramico, con vista a 360 gradi sulla città, e sale riunioni. Gli interni accolgono un nuovo atrio, che tramite una scala centrale collega il piano terra con l'ultimo piano, garantendo l’illuminazione naturale in tutto l’edificio grazie alle grandi finestre originarie, ampie sale espositive, una libreria specializzata e spazi educativi. All'inizio di quest’anno, grazie alla Fondazione Wertheimer, nuovi fondi hanno consentito di creare nel museo una camera oscura, intitolata a Hein Wertheimer, che sarà a disposizione dei fotografi amatoriali e professionisti.
Una veduta del Nederlands Fotomuseum Foto © Studio Hans Wilschut
Un interno del Nederlands Fotomuseum dopo il restauro Foto © Studio Hans Wilschut
6,5 milioni di oggetti fotografici
Il Nederlands Fotomuseum è il centro più importante centro per l'esposizione, la conservazione, la raccolta e lo studio della fotografia dei Paesi Bassi, con un patrimonio di circa 6,5 milioni di oggetti fotografici, tra cui 80mila lastre di vetro e un vasto numero di negativi e diapositive. Una delle immagini più antiche è un dagherrotipo del 1842. Particolare attenzione è riservata alla fotografia analogica e documentaria del XX secolo. La collezione comprende opere di fotografi residenti e attivi nei Paesi Bassi, come Erwin Olaf e Dana Lixenberg, con oltre 175 archivi fotografici completi di, tra gli altri, Ed van der Elsken, Cas Oorthuys, Ata Kandó ed Esther Kroon e di fotografi olandesi durante i loro viaggi all'estero. Eccezionali le fotografie delle ex colonie dei Paesi Bassi, come il lavoro di Kassian Céphas, che alla fine dell’800 fotografò alla corte del sultano di Yogyakarta (Indonesia), e di Augusta Curiel, che un secolo fa gestiva uno studio fotografico in Suriname. Il museo attende intanto la nomina di un nuovo direttore, dopo il licenziamento lo scorso luglio di Birgit Donker in seguito a un'indagine interna che aveva messo in luce dissidi con il personale.
Donne Tuareg, Mali, 1964 © Violette Cornelius (1919-1998)
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