Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliHa appena inaugurato la mostra di Giuseppe Penone alle Serpentine Galleries di Londra. «Thoughts in the Roots» è la più completa mostra istituzionale del maestro di Garessio presentata nel Regno Unito e mette in luce il continuo interesse dell’artista per il rapporto tra esseri umani e mondo naturale, presentando opere che spaziano dal 1969 a oggi. Figura di spicco del movimento dell’Arte Povera, Penone sperimenta un’ampia gamma di materiali, tra cui legno, ferro, cera, bronzo, terracotta, marmo e gesso, mettendone in risalto le singole qualità fisiche. L’esposizione è visitabile da oggi, 3 aprile, fino al 7 settembre.
Vi proponiamo qui di seguito le immagini in anteprima della mostra.
Giuseppe Penone, «Respirare l’ombra», 2000. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Giuseppe Penone, «Sguardo vegetale», 1995. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Giuseppe Penone, «Respirare l’ombra», 2000. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Giuseppe Penone, «A occhi chiusi», 2009. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Una veduta della mostra «Thoughts in the Roots» di Giuseppe Penone alla Serpentine South. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Giuseppe Penone, «Verde del bosco», 1986, e «Verde del bosco-estate 2017», 2017. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Giuseppe Penone, «Idee di pietra», 2010-24. Foto © George Darrell. Courtesy Giuseppe Penone and Serpentine
Altri articoli dell'autore
Con la scomparsa di Arnulf Rainer, l’arte europea perde uno dei suoi protagonisti più rigorosi e inquieti: un artista per il quale dipingere non è mai stato un atto decorativo, ma una necessità radicale.
In programma nell’autunno 2026, l’esposizione esplora la progressiva erosione dello spazio pubblico e la trasformazione della cultura in strumento di gestione e controllo
Protagonista indiscusso dell'anno è stato Egon Schiele: la sua opera su carta «Kauernder Rückenakt», un nudo accovacciato visto di schiena del 1917, è stata battuta per 3,2 milioni di euro
In programma per il 2027, la mostra promette un percorso articolato tra installazioni monumentali e interventi più intimi, alternando opere storiche e nuovi lavori concepiti appositamente



