Monica Trigona
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Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella
Antonacci Lapiccirella Fine Art
Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
Nata dalla fusione di due storiche gallerie, entrambe con una lunga tradizione nel settore dell’antiquariato e dell’arte, Antonacci Lapiccirella Fine Art si distingue per una visione colta ed eclettica. La sua cifra stilistica risiede nella sua capacità di creare connessioni inaspettate, proponendo opere che dialogano tra epoche e sensibilità diverse, mantenendo sempre una raffinatezza senza tempo. Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella, soci fondatori e coppia nella vita, instancabili ricercatori del bello, condividono una passione inesauribile per l’unicità dell’opera d’arte. Il loro approccio è una costante esplorazione dell’arte intesa come espressione della cultura e del tempo, con un’attenzione quasi ossessiva alla qualità e alla rarità. Ogni selezione è il frutto di un’attenta indagine storico-artistica. Il loro impegno si traduce in un percorso di ricerca rigoroso, volto a offrire ai collezionisti e agli appassionati opere scelte con criteri di eccellenza, autenticità e rilevanza culturale. La galleria è specializzata in dipinti, disegni e sculture dalla seconda metà del XVIII secolo alla prima metà del XX secolo, con un focus particolare sulle opere del Grand Tour. La selezione spazia dai grandi protagonisti del Neoclassicismo alla pittura en plein air degli artisti stranieri in Italia, dalle nordiche suggestioni simboliste alle atmosfere sospese del Realismo magico. Il gusto di Francesca e Damiano è decisamente eclettico, dove un senso estetico di grande raffinatezza rende le loro proposte particolarmente riconoscibili con una visione stilistica chiara e coerente. Nel corso degli anni, questa identità ben definita ha attratto e fidelizzato un pubblico attento che ha seguito le loro ricerche e scelte. Dedicandosi con passione anche alla riscoperta di artisti dimenticati o meno noti, la galleria offre loro nuova visibilità, riportandone alla luce il valore storico e artistico. L’arte, qui, è un viaggio intellettuale ed emozionale, una continua scoperta che appassiona e a volte sorprende.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
Opera di punta per questa edizione è un capolavoro riscoperto di Francesco Hayez, importante arricchimento nel catalogo del grande artista italiano protagonista del Romanticismo. In questo maestoso «Interno di un harem» del 1840, che vanta una prestigiosa provenienza, Hayez ci porta in un mondo di raffinata seduzione e teatralità. Un focus particolare è dedicato ai ritratti: attraverso un’attenta selezione di autoritratti e ritratti, il nostro stand omaggia la forza espressiva di questo genere. Tra gli autoritratti spiccano quelli di importanti maestri italiani come Michetti, Mancini e Dall’Oca Bianca, affiancati da quelli di artisti stranieri di grande rilevanza. Tra i ritratti invece «Ritratto della cantante Germaine Gien», del 1921, di intensa caratterizzazione psicologica, dipinto di Philip Alexius De László, artista molto apprezzato e richiesto dall’alta società europea, e il «Ritratto di un vecchio» di Antonio Mancini, un’opera particolare che mostra tracce di una «doppia griglia», un metodo sperimentale di pittura dal vivo che l’artista romano adottò dalla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento. Domina la scena il gruppo scultoreo di Carlo Finelli a grandezza naturale, «Le tre Grazie». Finelli scolpisce quest’opera direttamente nel marmo, «alla prima» cioè, senza l’ausilio di un modello in gesso di riferimento, secondo una prassi eccezionale per i tempi, non ammettendo errori o pentimenti. Una sfida e un unicum nel percorso dell’artista, volontariamente incompiuto e per questo estremamente importante e affascinante. A completare l’esposizione, un omaggio ai paesaggi nordici, in particolare svedesi, un ambito su cui la nostra galleria ha scelto di investire con crescente interesse negli ultimi anni.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
Questa è la nostra tredicesima partecipazione a Tefaf Maastricht. Per noi, questa fiera rappresenta un’opportunità unica e stimolante per incontrare collezionisti, curatori di musei e appassionati di altissimo livello, in un contesto di grande prestigio.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
Tefaf è un’opportunità per consolidare relazioni e interagire con un pubblico colto ed è anche un’occasione per osservare le nuove tendenze di mercato, creare stimolanti sinergie e affinare ulteriormente la nostra visione. Uno dei nostri progetti futuri è infatti una mostra in galleria dove l’arte classica dialogherà con artisti moderni, una connessione che apre nuove prospettive e arricchisce il nostro percorso, stimolando il legame tra epoche e linguaggi diversi. L’esposizione sarà utile per esplorare le affascinanti corrispondenze tra il passato e le espressioni più audaci del contemporaneo.

Tiziana Sassoli
Fondantico di Tiziana Sassoli
Tiziana Sassoli
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
Da oltre quarant’anni cerco di orientare collezionisti e amatori all’acquisto di dipinti, mobili, sculture e oggetti d’arte antichi. La galleria è specializzata in dipinti emiliani dal XV al XVIII secolo e l’alta qualità, l’attribuzione certa, il buono stato di conservazione delle opere sono gli elementi che caratterizzano le mie scelte e suscitano notevole interesse da parte di collezionisti e curatori museali anche d’Oltreoceano. Dedico gran parte del mio lavoro alla ricerca, visitando collezioni private e pubbliche. Una delle mie ambizioni è proprio quella di ritrovare opere di notevole rilevanza storica che le vicende collezionistiche hanno portato altrove (tra le molte acquisizioni spicca la «Danza campestre» di Guido Reni da parte della Galleria Borghese di Roma avvenuta proprio al Tefaf nel 2020). La galleria occupa 350 metri quadrati, disposti su tre piani, in cui si alternano mostre di arte antica e personali e collettive di autori storicizzati ed emergenti. Edoardo Battistini, mio figlio, si occupa prevalentemente di pittura bolognese dell’Ottocento e Novecento, allestendo mostre corredate da ricchi cataloghi. Fondantico partecipa inoltre alle più importanti fiere del settore come: Modenantiquaria, la Biennale Internazionale d’Arte a Firenze e a Roma, la London Art Week e la prestigiosa esposizione del Tefaf a Maastricht.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
Anche il collezionismo ha le sue tendenze: in questo momento sono molto richiesti i dipinti delle artiste donne, a me sempre piaciuti e per questo esposti nella mia galleria a Bologna. Ne vedrete tre anche quest’anno: un olio su tela di Lavinia Fontana con la sua splendida cornice coeva e due della pittrice francese Gabrielle Roger del 1925. Per quanto riguarda lo «Sposalizio mistico di santa Caterina» di Fontana (1595-1600 ca), la tela, restituita alla sua corretta leggibilità, rivela i caratteri migliori dell’artista, da cogliere nella studiata complessità dei gesti dei protagonisti e, insieme, nell’aggraziato sentimentalismo che pervade la raffigurazione. A Tefaf avremo uno stand prevalentemente di pittura antica emiliana, tenendo quindi fede alla nostra specializzazione. Mi auguro che, come sempre, incontri il gusto del pubblico che ci segue da ben quarant’anni. «Venere dormiente con Cupido e un amorino» di Giovanni Lanfranco torna dalle Scuderie del Quirinale e lo portiamo in fiera: il magnifico dipinto, caratterizzato da una sensualità assai esplicita, si qualifica come opera certa di Lanfranco, l’artista che, dopo un primo apprendistato con Agostino a Parma e poi con suo fratello Annibale a Roma, seppe distinguersi dagli altri allievi dei Carracci per la capacità di reinterpretare in chiave moderna il lascito del Correggio. Importante scoperta che esibirò a Tefaf sarà la smagliante tavola del Guercino raffigurante la «Fuga in Egitto» di cui la galleria ha prodotto un libro specifico per la fiera a cura di Daniele Benati. In esposizione anche «Giove e Semele» di Gaetano Gandolfi, opera di qualità sostenuta, preceduta da un bozzetto schioccante nel segno e nel colore: questa affascinante figurazione del mito, vuole Giove costretto a mostrarsi nell’aspetto di dio a Semele, provocando la morte della sua amata.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
L’andamento del mercato per quanto riguarda gli Old Master painting è in recupero, secondo gli ultimi risultati di mostre ed esposizioni sia sul mercato internazionale che italiano. Dal Tefaf 2025 mi aspetto un grande riscontro di pubblico composto da collezionisti, direttori di musei e appassionati d’arte provenienti da tutti i Paesi del mondo, essendo la mostra più importante a livello internazionale.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
La Galleria Fondantico nell’anno 2025 organizzerà una serie di eventi: dopo il Tefaf, a fine aprile, si terrà la mostra di dipinti dell’Ottocento, a cura di Edoardo Battistini e dopo la pausa estiva parteciperemo ad Arte e Collezionismo a Roma. A novembre si svolgerà nei nostri spazi la tradizionale mostra autunnale. Questo 32mo «Incontro con la pittura», corredato sempre da catalogo scientifico, è un’occasione imperdibile per collezionisti, studiosi e appassionati per ammirare opere di notevole interesse storico e artistico eseguite da importanti maestri bolognesi ed emiliani attivi tra la metà del Cinquecento e l’inizio dell’Ottocento. Nomi altisonanti in mostra? Guercino, Canuti, Gandolfi e Crespi tra gli altri.

Maurizio Nobile, fondatore e titolare, con Attilio Luigi Ametta, socio titolare
Maurizio Nobile Fine Art
Maurizio Nobile
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
La Galleria Maurizio Nobile Fine Art si è affermata nel tempo come punto di riferimento nel mercato italiano e internazionale dell’arte specializzandosi in dipinti, disegni e sculture di maestri italiani attivi fra la fine del XV e la prima metà del XX secolo. Fondata a Bologna nel 1987, l’interesse mostrato da parte di collezionisti privati e istituzioni pubbliche internazionali ha portato Maurizio Nobile a espandersi nel 2010, stabilendo a Parigi una sua seconda sede. Nel tempo la galleria è diventata luogo d’incontro per ricercati collezionisti privati e prestigiosi musei internazionali come la National Gallery of Art di Washington, la Morgan Library o il Metropolitan Museum di New York. La Galleria partecipa inoltre alle più importanti fiere internazionali, tra cui la Biennale Internazionale d’Arte Antiquaria di Firenze, il Salon du Dessin di Parigi e il Tefaf di Maastricht. Maurizio Nobile è membro dell’Associazione Antiquari d’Italia (AAI) e del CINOA.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
La selezione di opere che la Galleria presenterà per questa edizione dà un’idea esaustiva dei suoi diversi ambiti e periodi di specializzazione. Si tratta di lavori diversi, che coprono un arco temporale compreso fra gli inizi del Seicento agli anni Sessanta del Novecento, alcuni dei quali ampiamente documentati, altri invece inediti; vere e proprie novità per il mercato. Piccoli o grandi capolavori di cui siamo riusciti a ricostruire la storia tramite il confronto costante con specialisti del settore. Sul versante della pittura antica, particolare interesse suscita l’enigmatica e ammaliante tela del raro pittore lucchese Pietro Paolini (1603-81) raffigurante un ritratto allegorico femminile, da identificarsi forse con Lesbia, la donna sfortunatamente amata da Catullo e celebrata dal poeta nei suoi carmi. Un’immagine ermetica e sfuggente, come tipico delle invenzioni di Paolini, dal portato erotico e interpretabile in modo più ampio come un’allegoria sull’Eros e la Voluptas. Fra le specialità della Galleria c’è anche il disegno, e tra le opere proposte, vi è uno straordinario disegno a sanguigna di Guercino. Il foglio, inedito, databile al 1635-40, raffigura uno studio per la figura di un re magio. Si tratta probabilmente di uno studio di repertorio, di un esercizio di composizione o di un’idea da tradurre a stampa; un disegno elegante e raffinato, in cui ben si colgono le eccelse qualità di colorista del pittore. Oltre ai due maestri sopraccitati presenteremo opere di: Giovanni Bilivert, Domenico Fetti, Jusepe de Ribera, Claude Vignon, Matthias Stomer, Giuseppe Giordanello, Giovanni Colacicchi, Afro Basaldella, Giorgio Morandi, Jared French, Luciano Minguzzi e altri ancora.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
Si tratta della fiera più importante dell’anno per noi, che richiede lunghi tempi di preparazione e uno studio accurato. Ci attendiamo una grande affluenza di pubblico, ma soprattutto attendiamo, come ogni anno, visite di collezionisti, direttori di musei e curatori di fondazioni private.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
La galleria ha una serie di appuntamenti fissi e ricorrenti oltre al Tefaf. Si è da poco conclusa la XXXVIII edizione di Modenantiquaria, che ha visto la nostra partecipazione insieme al collega Carlo Orsi, con il quale abbiamo condiviso lo spazio espositivo portando una selezione di opere di artisti emiliani dal XVI al XVIII secolo, con nomi di rilievo quali Sirani, Garofalo, Gandolfi, Coltellini. Ad aprile la galleria prenderà parte per la prima volta alla fiera Miart di Milano, aperta al pubblico tra il 4 e il 6, con un progetto dedicato allo scultore bolognese Luciano Minguzzi (1911-2004). Si tratta di una nuova sfida, possibile anche grazie alla collaborazione, oramai consolidata, con l’Archivio Minguzzi di Venezia. A fine estate, invece, prenderemo parte alla seconda edizione di Arte e Collezionismo a Roma, quest’anno ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Barberini. Il periodo di apertura al pubblico concordato sarà tra il 18 e il 22 settembre. Inoltre, sempre nella seconda metà dell’anno, proporremo una mostra nella sede di Bologna che ruota attorno ai lavori di un’artista contemporanea, Greta Affanni, a cui abbiamo già dedicato un’esposizione l’anno scorso nella sede di Milano. Si è nel frattempo da poco conclusa la mostra di Andrea Federici, «Oltre il Percettibile», organizzata nell’ambito di Art City Bologna, e ci auguriamo per Greta lo stesso successo e riscontro positivo da parte del pubblico e dei collezionisti.

Carlo Orsi
Trinity Fine Art
Carlo Orsi
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
Trinity Fine Art è nata con la missione di valorizzare e promuovere l’arte antica, con un focus particolare su dipinti e sculture dal Rinascimento al XVIII secolo. La nostra attività si basa su una ricerca rigorosa e sullo studio approfondito delle opere, con un’attenzione costante alla qualità, allo stato di conservazione e alla provenienza. La galleria si distingue per il suo impegno nella riscoperta di capolavori dimenticati o inediti attraverso studi, pubblicazioni e mostre. La nostra filosofia si fonda sulla passione per l’arte e sul desiderio di offrire ai collezionisti, alle istituzioni museali e agli studiosi opere di assoluta eccellenza, in un dialogo continuo tra passato e presente.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
Per questa edizione di Tefaf presentiamo una selezione di opere di grande rilievo storico e artistico tra cui sicuramente possiamo citare la «Madonna con Bambino e santa Maria Maddalena» di Tiziano Vecellio, databile tra il 1555 e il 1560, riemersa dopo secoli in collezioni private e ora presentata per la prima volta al pubblico. Essa rappresenta un’aggiunta importante al catalogo del maestro veneto. Esporremo inoltre un’imponente scultura in marmo raffigurante «Milone di Crotone», realizzata da Giuseppe Piamontini. L’opera fu venduta da Giovanni Battista, figlio dello scultore, al marchese Gerini, importante mecenate nella Firenze del XVIII secolo. In stand avremo anche un «Ritratto allegorico di giovane» di Mirabello Cavalori, opera raffinata e complessa, che riflette le influenze del manierismo fiorentino e la sensibilità naturalistica della pittura pontormesca. Cito infine un «Ritratto di giovane» donna di Charles Moench, un dipinto raro e affascinante, che combina la lezione di Girodet con l’eleganza della ritrattistica francese del primo Ottocento.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
Tefaf è per noi un appuntamento fisso: questa è la nostra undicesima partecipazione, a testimonianza del nostro impegno costante nel panorama internazionale dell’arte antica. La fiera è un’occasione unica per incontrare collezionisti e direttori di musei, rafforzare relazioni già esistenti e crearne di nuove. La nostra presenza continuativa è anche un’opportunità per dimostrare il nostro costante impegno nella ricerca dell’eccellenza artistica e per consolidare la nostra posizione nel mercato internazionale. Inoltre, questa fiera ci permette di osservare da vicino le tendenze del mercato e il lavoro dei colleghi a livello globale.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
Nel 2025 continueremo a partecipare alle nostre fiere di riferimento. Inoltre, nel periodo di giugno-luglio abbiamo in programma una mostra di grande rilievo incentrata su alcune sculture in terracotta, dal Rinascimento al Novecento. Le mostre, che ospitiamo in galleria ogni anno, rappresentano un momento fondamentale per la nostra attività, sia per la qualità delle opere esposte sia per il dialogo con studiosi e collezionisti.

Tomaso Piva
Piva&C
Tomaso Piva
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
La galleria nasce nel secondo dopoguerra grazie alla passione del nonno di Tomaso Piva, Giuseppe, che iniziò a collezionare mobili della sua terra d’origine, il Veneto. In seguito, con la guida di Domenico Piva, la selezione si ampliò includendo non solo arredi veneziani, ma anche porcellane e sculture, con una particolare attenzione alle opere dal gusto internazionale. Dal 2021, sotto la direzione di Tomaso Piva, la ricerca si è ulteriormente estesa, rimanendo profondamente radicata nella tradizione veneziana, ma aprendosi anche a oggetti d’arte senza limitazioni di provenienza o epoca. Ciò che accomuna queste tre generazioni, dalla fondazione della galleria fino ad oggi, è la ricerca costante di opere considerate autentici «capolavori» nel loro ambito, uniche per originalità, rarità e straordinaria conservazione, che si tratti di un importante mobile laccato del Settecento o del più minuto objet de vertu francese.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
Tefaf Maastricht 2025 rappresenta per noi un appuntamento particolarmente significativo, poiché segna la venticinquesima partecipazione della Piva&C a questa prestigiosa fiera d’arte. Questo traguardo è il risultato di un percorso fatto di passione e dedizione nel selezionare opere di eccezionale qualità. Per celebrare al meglio questa occasione e restando fedeli alla nostra tradizione, presenteremo allo stand n. 187 una raffinata selezione di mobili, dipinti e statue di origine e provenienza veneziana. Tra questi, desideriamo segnalare: un’importante commode del XVIII secolo, laccata e decorata a cineserie, proveniente dagli eleganti salotti dei conti Pignatti Morano di Custoza; tre oli su tela attribuiti a Joseph Heintz il Giovane, che trasporteranno lo spettatore all’interno dei più iconici momenti festivi della Serenissima del Seicento; una rara slitta laccata su fondo azzurro, mezzo di trasporto prediletto dalla nobiltà veneta del Settecento, durante le parate e le festività invernali; un’inedita coppia di busti in marmo di Carrara, raffiguranti Apollo e Venere, alti 80 cm, opera dello scultore Tommaso Rues, attivo a Venezia alla fine del XVII secolo. Questa selezione testimonia il fascino e la raffinatezza dell’arte veneziana tra il XVII e il XVIII secolo, espressione di eleganza, innovazione ed eccellenza artistica.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
Siamo certi che la raffinata selezione di opere, saprà attirare l’attenzione di un pubblico di collezionisti sempre più attento ed esigente, alla ricerca di pezzi unici per qualità e provenienza. Inoltre, ci aspettiamo che l’eterogeneità e il gusto internazionale, che caratterizzano gli arredi e gli oggetti d’arte presentati, saranno in grado di incuriosire nuovi appassionati.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
Il nostro obiettivo, al termine di Tefaf Maastricht 2025, è ampliare la sensibilizzazione del pubblico nazionale attraverso la partecipazione a prestigiose mostre di settore in Italia, come la Biennale di Antiquariato di Roma e la mostra-mercato Amart di Milano. Questi appuntamenti rappresentano un’importante occasione per avvicinare al mondo dell’antico un numero sempre maggiore di appassionati e collezionisti.

Michele Casamonti
Tornabuoni Art
Michele Casamonti
Come nasce la galleria e qual è la filosofia alla base della sua attività?
Tornabuoni Art è stata fondata nel 1981 in Via Tornabuoni a Firenze da mio padre Roberto Casamonti, la cui passione per l’arte è stata ereditata dal padre, collezionista di arte italiana del XX secolo, e trasmessa alla terza generazione della famiglia. Oltre alla sua sede principale a Firenze, la galleria ha aperto spazi a Milano, Forte dei Marmi e Roma, oltre a filiali internazionali a Crans-Montana e Parigi. L’attività della galleria si concentra principalmente sui maestri delle avanguardie italiane del XX secolo, tra cui Carla Accardi, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Claudio Parmiggiani, Arnaldo Pomodoro e Paolo Scheggi. La galleria collabora con numerose istituzioni, sia pubbliche che private, attraverso prestiti di opere e l’organizzazione di mostre. In questo contesto, ha lavorato con la Fondazione Cini in occasione della Biennale di Venezia, presentando mostre come «Alighiero Boetti. Minimum-Maximum» nel 2017, «Burri. Pittura, un’irriducibile presenza» nel 2019 e «On Fire» nel 2022. La galleria inoltre collabora con la Estorick Collection, che ha ospitato una mostra dedicata a Paolo Scheggi nel 2019 e sta preparando un’importante retrospettiva su Claudio Parmiggiani per il 2025.
Che opere portate a Tefaf e quali tra queste considerate i vostri «pezzi forti»?
In occasione di Tefaf Maastricht 2025, Tornabuoni rinnova il suo impegno nella valorizzazione dell’eccellenza italiana attraverso una selezione di opere di qualità museale. Una «Piazza d’Italia» di Giorgio de Chirico sarà al centro della scena, accompagnata da altri capolavori figurativi di Giorgio Morandi e Alberto Savinio. Queste opere dialogheranno con un «Concetto spaziale. Attesa» di Lucio Fontana e una «Combustione» di Alberto Burri, che testimoniano la rottura avvenuta tra gli anni Cinquanta e Sessanta con l’approccio tradizionale alla pittura.
Che cosa vi aspettate dalla fiera?
Per questa edizione, ci aspettiamo di ritrovare sia i nostri collezionisti più affezionati sia nuovi clienti internazionali. Ogni anno constatiamo un interesse sempre crescente per i grandi maestri del dopoguerra italiano, da Fontana a Burri. Allo stesso tempo, siamo lieti di osservare una sempre maggiore attenzione da parte di prestigiose collezioni private e pubbliche verso artisti ancora attivi, come Isgrò e Parmiggiani, il cui lavoro continua a suscitare un profondo interesse e una crescente domanda sul mercato internazionale. Tefaf non è solo un appuntamento imperdibile per i più grandi collezionisti e per i conservatori di musei internazionali, che qui spesso trovano l’opera mancante per arricchire o completare le loro collezioni, bensì rappresenta anche un crocevia essenziale per una forza emergente nel mercato dell’arte: i curatori di fondazioni private internazionali.
Che progetti avete in serbo per il 2025 (altre fiere, mostre, collaborazioni, cataloghi…)?
Il 2025 sarà un anno ricco di eventi espositivi di grande rilievo, sia nelle nostre gallerie italiane che all’estero. Il 6 marzo Tornabuoni Arte Roma inaugura «Drawing Room. Opere su carta 1913-2013» che presenta una selezione di opere su carta, concepite non come semplici schizzi preparatori ma come pezzi completi e autonomi. Tra gli artisti presenti figurano Balla, Cattelan, Léger, Matta, Merz, Moore e Paolini. Tornabuoni Arte Milano invece inaugura il 20 marzo «Luce Spazio Movimento», una mostra che esplora la ricerca visionaria di artisti italiani attivi tra gli anni Cinquanta e Settanta, da Fontana a Dorazio. Ad aprile, la sede parigina del gruppo Tornabuoni inaugurerà «Il Libro. Oggetto fra memoria e simbolo» (10 aprile - 21 giugno), una mostra collettiva dedicata all’uso del libro nell’arte contemporanea, con opere di artisti internazionali del calibro di Boetti, Isgrò, Kiefer, Paolini, Parmiggiani, Shonibare e molti altri. Dal 17 aprile la nostra galleria di Firenze ospiterà una grande esposizione sull’Arte Povera, con lavori di Boetti, Calzolari, Kounellis, Pistoletto e altri protagonisti del movimento. Per quanto riguarda invece le collaborazioni con istituzioni, la galleria è lieta di collaborare alla prima importante retrospettiva dedicata a Parmiggiani presso la Estorick Collection di Londra che proporrà opere storiche del maestro insieme alle sue iconiche «Delocazioni» di fumo e fuliggine.
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