
Elena Correggia
Leggi i suoi articoliÈ il luogo per eccellenza dove incontrare 7mila anni di arte con la «a» maiuscola. Appuntamento imperdibile per collezionisti privati, ma anche musei, istituzioni culturali e addetti ai lavori, Tefaf (The European Fine Art Foundation) riapre i battenti del Maastricht Exhibition & Conference Centre (Mecc) dal 15 al 20 marzo (13 e 14 marzo su invito). Celebre per l’altissima qualità di quanto esposto e per il rigoroso «vetting» che stabilisce l’ammissione delle opere, la fiera conta quest’anno 273 espositori da 21 Paesi dei 5 continenti di cui 23 gallerie con sede principale in Italia.
La valorizzazione dell’arte di livello museale è nel Dna del Tefaf anche attraverso azioni di mecenatismo. Dal 2012 vengono infatti supportati il restauro e la conservazione di preziose opere attraverso il Tefaf Museum Restoration Fund. Quest’anno a beneficiare del finanziamento sarà il Musée Condé del Castello di Chantilly, eredità di un eccezionale collezionista quale Enrico d’Orléans, duca d’Aumale. Il contributo consentirà di restaurare le Très Riches Heures du Duc de Berry, uno dei più importanti manoscritti miniati del Medioevo, considerato la «Monna Lisa» dei libri di preghiera. Quanto invece al cuore espositivo della fiera, si spazia dai fondi oro al contemporaneo, attraversando i secoli e la geografia tra capolavori pittorici, scultorei, disegni, libri e oggetti preziosi, senza dimenticare la sezione dei gioielli e il mondo del design.

Guercino, «La fuga in Egitto», 1615 ca, da Fondantico di Tiziana Sassoli. Cortesia di Fondantico di Tiziana Sassoli
Nella «sezione principale» per l’alta epoca da Flavio Gianassi - FG Fine Art si fa notare un trittico di santi dell’artista pisano del Trecento Cecco di Pietro, che dopo approfonditi studi è ritenuto parte del celebre polittico realizzato dall’artista per il monastero olivetano di San Girolamo ad Agnano, oggi conservato al museo di Palazzo Blu di Pisa (300mila euro circa la richiesta). La galleria Salomon Lilian, specializzata in antichi maestri olandesi e fiamminghi, riporta sul mercato il «Ritratto dell’artista (?) che presenta la Vergine in preghiera», tela dal raffinato gioco illusionistico dipinta con maestria da Michael Sweerts e acquistata all’asta di Christie’s nel dicembre 2023 per 2 milioni di euro. Sottoposto a un accurato restauro che ha portato alla luce nuovi aspetti, soprattutto nello sfondo, il quadro ha ora un prezzo di richiesta di 4,5 milioni. Il Rinascimento olandese è protagonista da Caretto&Occhinegro, con una «Deposizione», tavola di Maarten van Heemskerck, del 1450 circa, ben preservato e di forte impatto scultoreo. L’opera, inedita, rappresenta una significativa aggiunta al catalogo, proprio nell’anno del 450mo anniversario della morte dell’artista. Allo stand della galleria Trinity Fine Art di Carlo Orsi, una grande tela del fiorentino Mirabello Cavalori, «Ritratto allegorico di giovane», richiama attraverso alcuni simboli una relazione d’amicizia o forse d’amore fra due uomini. Un unicum tra le allegorie dipinte intorno al 1570, come rileva lo storico dell’arte Carlo Falciani, se si pensa alla libertà con cui viene qui celebrata la memoria di questo legame in anni di piena Controriforma (intorno agli 800mila euro la richiesta).
Fra le specializzazioni di Maurizio Nobile Fine Art c’è il disegno e nel suo stand avrà un ruolo di primo piano un foglio inedito di Guercino, databile 1635-1640, un disegno a sanguigna da cui emergono le qualità di colorista dell’autore, che qui raffigura uno studio per la figura di un re magio. Si tratta probabilmente di uno studio di repertorio, un esercizio di composizione in vista di una commissione d’opera o di un’idea da tradurre a stampa. Fedele alla sua specialità nei maestri emiliani Fondantico di Tiziana Sassoli mette in mostra fra gli altri Lavinia Fontana, Gaetano Gandolfi e soprattutto Guercino, in questo caso un piccolo dipinto inedito su tavola, raffigurante l’episodio sacro della «Fuga in Egitto». L’opera, ascrivibile al periodo giovanile del pittore, intorno al 1615, è in un ottimo stato di conservazione e, dato l’ampio spazio destinato alla resa del cielo e della veduta alle spalle dei protagonisti, costituisce una preziosa aggiunta al catalogo del maestro di Cento nel campo della pittura di paesaggio.

Pietro Paolini, «Lesbia», da Maurizio Nobile Fine Art. Cortesia di Maurizio Nobile Fine Art
Nell’ambito delle arti decorative d’epoca neoclassica, Alessandra Di Castro propone una coppia di raffinati vasi di marmo, che presentano rari fregi in micro-mosaico ispirati all’antico, opera di Nicola De Vecchis, abile mosaicista attivo a Roma dalla fine del XVIII secolo al 1834. La galleria Piva&C festeggia i suoi 25 anni di partecipazione a Maastricht con una selezione di raffinati mobili, dipinti e sculture. Fra questi si fanno notare un gruppo scultoreo in terracotta, raffigurante «Prometeo e l’aquila», di Stefano Maderno, eseguito a Roma nel 1620 circa (50mila euro), che costituisce un’aggiunta importante al suo repertorio di soggetti classici realizzati in questo materiale, ma è presente anche una elegante consolle, frutto dell’abilità della storica bottega bergamasca di Andrea Fantoni della fine del XVII secolo (90mila euro). Seduzione e teatralità compositiva contraddistinguono «Interno di un harem», olio su tela orientalista e inedito che Francesco Hayez dipinse nel 1840 per la contessa Nákó di Vienna, proposto dalla galleria Antonacci Lapiccirella (fra 500mila e 700mila euro la richiesta). Una tela che esalta sapientemente la bellezza ideale femminile e testimonia il senso scenico dell’artista, accentuato anche dall’uso della prospettiva e dei contrasti fra luce e ombre.

Stefano Maderno, «Prometeo e l’aquila», 1620-25, da Piva&C
Si rafforza poi la presenza di opere di arte moderna e contemporanea. Lo dimostra la galleria di Matteo Salamon che, accanto alla pittura primitiva italiana, rappresentata fra gli altri da due tavole di Lorenzo di Bicci, ospita un importante lavoro di Lucio Fontana della serie delle «Venezie», «Concetto spaziale. Mezzogiorno in piazza San Marco», del 1961, mai passato sul mercato. Al centro delle proposte di Tornabuoni Art c’è una «Piazza d’Italia» di de Chirico e capolavori figurativi di Giorgio Morandi e Alberto Savinio. Queste opere dialogano con un «Concetto spaziale. Attesa» di Lucio Fontana e una combustione di Alberto Burri. Di Morandi in particolare si fa notare una «Natura morta» del 1961, dalla tavolozza sobria e dalle forme geometriche essenziali che incarna la capacità dell’autore di reinterpretare questo genere pittorico tradizionale e il suo approccio meditativo agli oggetti inanimati. Molto riconoscibile, presso Galleria Continua, una delle grandi sculture di Anish Kapoor, «Magenta Pink and Red Wine satin», un grande disco in acciaio inossidabile e lacca (650mila sterline al netto delle eventuali tasse). Fra le new entry per l’Italia ci sono Osart Gallery e, per l’alta gioielleria, Buccellati, che esporrà una spilla in oro bianco e diamanti dalla preziosa lavorazione, disegnata da Gianmaria Buccellati e realizzata a mano negli anni ’60 (85mila euro).
Confermate infine la sezione Focus, novità dell’anno scorso, in cui le gallerie dispongono di una piattaforma curatoriale per approfondire il lavoro di un singolo artista o uno specifico concetto e Showcase, che ospita 10 giovani gallerie emergenti. Fra queste si segnala Amanita, con sede principale a New York, che presenterà le sculture di Alessandro Twombly e i dipinti di Francesco Cima, due artisti italiani contemporanei che approdano a riflessioni molto diverse partendo dal comune interesse per la natura e la botanica in particolare. Il 17 marzo il Tefaf ospiterà inoltre il secondo Tefaf Summit in collaborazione con la Commissione olandese per l’Unesco. Un evento annuale finalizzato al confronto fra esperti e personaggi influenti del mondo accademico, finanziario, governativo, artistico e dei beni culturali sul modo in cui filantropia e investimenti potrebbero favorire le arti e per cercare soluzioni a fronte della mancanza di fondi per la cultura, una sfida aperta degli ultimi anni.

Giorgio Morandi, «Natura morta», 1961, da Tornabuoni Art. Cortesia di Tornabuoni Art
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