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Una veduta del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta (Lu)

Photo: E. Forli

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Una veduta del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta (Lu)

Photo: E. Forli

Jette Christensen Mühlendorph, paladina degli artigiani di Pietrasanta

In un volume di prossima uscita, Melania Spampinato ricostruisce la biografia della fotografa, giornalista, critica d’arte e curatrice danese, che seppe riconoscere il valore della sapienza artigianale locale e contribuì alla nascita del Museo dei Bozzetti

Cecilia Paccagnella

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Delle fasi di preparazione di un’opera d’arte spesso e volentieri resta traccia attraverso schizzi, studi, bidimensionali o tridimensionali, ed è sempre interessante ripercorrere eventuali correzioni e ripensamenti che hanno condotto l’artista al risultato finale.

Attorno a questa sensibilità è nato nel 1984 il Museo dei Bozzetti Pierluigi Gherardi, a seguito di iniziative promosse dalla fotografa, giornalista, critica d’arte e curatrice danese Jette Christensen Mühlendorph.

Arrivata a Pietrasanta (Lu) negli anni Settanta, cuore pulsante della scultura contemporanea in Italia, intuì subito l’inestimabile valore di quel patrimonio immateriale e concreto che è la sapienza artigianale delle maestranze locali, ai quali si sono rivolti numerosi scultori per dare vita alle proprie idee: è qui, ad esempio, che Michelangelo firmò contratti per i marmi da lui fatti cavare sulle Alpi Apuane.

Nei laboratori, però, sono rimasti i bozzetti, testimoni silenziosi della nascita di alcune opere che oggi sono conservate all’interno di musei e parchi in tutto il mondo e, in particolare, delle tendenze artistiche che hanno attraversato il Novecento (tra gli altri, Fernando Botero, Pietro Cascella, César, Pietro Consagra, Niki De Saint Phalle, Beverly Pepper e Gio’ Pomodoro).

Jette Christensen Mühlendorph «ha saputo valorizzare queste figure, documentando con passione un patrimonio culturale che è, al tempo stesso, locale e universale», afferma il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen Massimo Sarti. Ed è grazie al suo esempio «che la conoscenza tra culture diverse può progredire in profondità, evitando stereotipi e costruendo invece ponti solidi, fatti di rispetto, curiosità e amore per il dettaglio».

In un volume di prossima uscita (Jette Mühlendorph e il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta. Una storia d’amore e di ingegno, petrartedizioni, Pietrasanta 2025) Melania Spampinato ricostruisce la biografia della personalità poliedrica che si fece ponte tra Danimarca e Italia, radicando nel territorio di Pietrasanta una prospettiva internazionale.

«Il libro che oggi presentiamo non è soltanto un omaggio a una protagonista poco conosciuta della nostra storia culturale recente: è anche un invito a riflettere su quanto il dialogo tra popoli si costruisca attraverso persone, biografie e gesti apparentemente semplici che, nel tempo, assumono il valore di un’eredità, ha dichiarato il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone. Ci ricorda che la cultura è il terreno più fertile della diplomazia, il luogo dove differenze e affinità diventano strumenti di pace, di conoscenza e di futuro condiviso».

Cecilia Paccagnella, 08 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Jette Christensen Mühlendorph, paladina degli artigiani di Pietrasanta | Cecilia Paccagnella

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