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La facciata del Real Albergo dei Poveri a Napoli

Foto tratta da Wikipedia

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La facciata del Real Albergo dei Poveri a Napoli

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L’Albergo dei Poveri a Napoli è «il progetto più imponente per l’intero Mezzogiorno»

Lo ha detto il ministro Giuli nella metropoli partenopea, a margine di una giornata dedicata a «L’economia della cultura» e ospitata dal Teatro San Carlo. Nel 2025 a Napoli attesi 20 milioni di turisti

Gaspare Melchiorri

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«Il Ministero della Cultura ha investito con convinzione su Napoli ben prima che io diventassi ministro. Il progetto più imponente, non soltanto per la città ma per l’intero Mezzogiorno, è il recupero del Real Albergo dei Poveri: parliamo di 100mila metri quadrati nel centro di Napoli, un’opera incompiuta colpita dal sisma dell’80 e che da decenni è in attesa di una nuova sistemazione. La sistemazione adesso c’è, con il progetto esecutivo finanziato per un totale di 148 milioni di euro, per restituirlo alla città e al mondo». È una dichiarazione rilasciata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli ieri 18 giugno, in occasione del convegno «L’economia della cultura», organizzato dal quotidiano «Il Mattino» e dal Comune di Napoli nel Teatro San Carlo.

«Il Real Albergo dei Poveri, ha continuato il ministro, ha delle potenzialità straordinarie come sede della nuova Biblioteca nazionale, come seconda sede del Museo archeologico, con una parte espressamente dedicata al museo pompeiano, con il racconto immersivo della città antica. Lo si restituisce realmente al mondo e a chi a Napoli viene a conoscere la storia dell’Italia, oltre che di Napoli stessa. C’è poi la ricerca, gli spazi per i corsi di archeologia della Scuola Superiore Meridionale dell’Università Federico II. La riapertura è prevista per il 2026 e il 2029, e anche questo sarà un tassello di un mosaico di una Napoli che cresce, rinasce e si mostra al mondo in tutta la sua straordinaria capacità di sviluppo». «Due mesi fa ho trascorso una delle più belle giornate a Napoli inaugurando il parco delle tombe di Virgilio e Leopardi a Mergellina, un ampio intervento di riqualificazione completato nella primavera del 2025 con i fondi del Pnrr. Fondi ben spesi a Napoli, è un altro motivo di vanto, nei giorni in cui si discute di fare un buon uso di un debito che ci riguarda e ci riguarderà», ha concluso Giuli.

Nella stessa giornata, nel corso del panel «Il modello pubblico privato», l’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato ha anticipato le previsioni sulle presenze in città del 2025. «Napoli oggi punta sulla sua cultura per crescere e vivere sempre più di turismo, facendo scelte innovative sul piano della collaborazione tra pubblico e privatoLa città accoglie flussi enormi di turisti: abbiamo chiuso maggio con quasi 10 milioni di presenze dall’inizio dell’anno, mentre nel 2024 di presenze ne avevamo registrate 14 milioni e mezzo. Questo significa che stiamo continuando a crescere e, secondo le stime dell’Osservatorio Turistico Urbano (Otu), coordinato dalla professoressa Valentina Della Corte, chiuderemo il 2025 con 20 milioni di presenze. Stiamo lavorando al potenziamento dei servizi, affinché la città possa convivere serenamente e felicemente con questo fenomeno imponente».

 

Gaspare Melchiorri, 19 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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