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La sede dell’Hôtel Drouot

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La sede dell’Hôtel Drouot

L’Hôtel Drouot vuole crescere ancora

Con le nuove strategie della sede parigina, la capitale francese vuole diventare competitiva con le grandi case d’asta mondiali

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Elena Correggia

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La più grande piazza al mondo per le vendite all’incanto venne fondata a Parigi nel 1852. E ancora oggi, con i suoi 7mila metri quadrati di spazio nel cuore della capitale francese, Hôtel Drouot continua a rappresentare un modello unico per il settore delle aste. In 15 sale, visitate ogni giorno da circa 3mila persone, 74 case d’asta allestiscono vendite, dalla scultura antica alla pittura contemporanea, dai gioielli al design, dalle arti decorative ai tappeti, dall’arte asiatica e africana ai libri antichi, solo per citare alcune delle numerose categorie merceologiche. Oltre a occuparsi di vendite, l’Hôtel punta ad affermarsi come vivace luogo culturale che ospita esposizioni, convegni e iniziative varie in collaborazione con altre realtà e istituzioni: ad esempio Œuvres Choisies, Printemps Asiatique, Journées marteaux, Prix des Amateurs du Livre d’Art e le mostre come «Les Grands Ateliers de France».

«Drouot offre un luogo unico dove ogni “maison” è in concorrenza con le altre, ma si tratta di competizioni sane e non di breve termine, spiega Alexandre Giquello, presidente di Drouot Patrimoine, holding del gruppo, il fatto che siano tutte nello stesso luogo favorisce l’emulazione e questo ci aiuta a dimostrare che hanno torto le case d’asta che ancora non fanno parte di Drouot». Negli ultimi due anni la società ha scelto di operare un rinnovamento strategico nella sua storica tradizione, a cominciare dall’apertura delle sale anche alle case d’asta non azioniste.
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Questa decisione ha fruttato un importante rafforzamento: dal 2020 sono entrate negli spazi dell’Hôtel 27 nuove maison (fra le quali Maurice Auction, Neo Enchères, Rim Enchères e Nicolas Nouvelet), mentre già 714 (francesi e straniere) pubblicano i loro cataloghi nella piattaforma di vendita drouot.com. «Con l’immissione di numerosi nuovi banditori abbiamo anche realizzato l’obiettivo di accrescere la varietà del pubblico, eliminando l’idea del club esclusivo», continua Giquello.

«Inoltre, attraverso la pluralità degli oggetti proposti abbiamo voluto democratizzare gli incanti, avvicinando anche clientele più giovani. Drouot è un luogo unico, aperto a tutti. È anche un mercato dove si scambiano ogni giorno opere d’arte di tutte le fasce di prezzo, da qualche centinaio di euro a vari milioni. Questa estensione impareggiabile dimostra che collezionare è alla portata di tutti e non appannaggio riservato soltanto dei conoscitori più sofisticati». Dall’assistenza tecnica alla logistica, il gruppo Drouot si è posizionato come una piattaforma multiservizi (pre, durante e post vendita) rivolti alle case d’asta.

Il canale web di drouot.com viene utilizzato sia per vendite esclusivamente online sia come interfaccia per le aste live per le quali il web funge da opzione integrativa e per trasmettere in diretta gli incanti allestiti in presenza, a cui si è aggiunta di recente l’applicazione mobile che conta oltre 80mila user. Nel 2022 sono state 6.570 le vendite online e live nelle quali il pubblico ha potuto scegliere fra più di 2,6 milioni di oggetti.
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Drouot ha così saputo sfruttare l’occasione della ritrovata centralità di Parigi quale fulcro del mercato dell’arte in Europa: «Il trasferimento di importanti gallerie straniere d’arte contemporanea, in particolare americane, e il successo di fiere come Paris+ hanno spinto molti clienti esteri di rilievo a ritornare a Parigi e inevitabilmente prima o poi passano dall’Hôtel Drouot per fare acquisti», aggiunge Giquello.

Le cifre della società confermano il dinamismo degli affari: il 2022 si è chiuso con ricavi complessivi dalle vendite per 573 milioni di euro, in crescita del 9%, di cui 363 milioni grazie in 820 aste fisiche. Fra i clienti anche musei e istituzioni prestigiose, pronti a intercettare le opere più preziose come nel caso del top lot del 2022, la scultura rinascimentale in terracotta di Michel Colombe, «Madonna con Bambino», acquistata nel novembre scorso dal Musée du Louvre per quasi 4,7 milioni di euro nell’asta battuta a Drouot da Rémy Le Fur&Associés.

La «Madonna con Bambino» (1500-10) di Michel Colombe, venduta da Rémy Le Fur&Associés tramite l’Hôtel Drouot lo scorso 30 novembre e acquistata dal Musée du Louvre per 4,7 milioni di euro

Alexandre Giquello, presidente di Druout Patrimoine

Elena Correggia, 30 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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