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Micaela Zucconi
Leggi i suoi articoliCreatività, poetica e scienza vanno a braccetto nelle opere di Guillaume Bottazzi (1971), francese, di base a Bruxelles, considerato uno dei pionieri della neuroestetica. Tanto che alcuni studiosi della relazione tra arte e cervello dell’Università di Vienna, studiando le sue opere, hanno rilevato che influiscono sulla produzione di dopamina, serotonina e ossitocina, sostanze responsabili delle sensazioni di benessere psicofisico nelle persone.
Il termine «neurosetetica» è stato coniato nel 1999 da Semir Zeki, docente di neurobiologia allo University College di Londra, che sin dagli anni Settanta esplora il modo in cui la mente reagisce davanti a un piacere estetico. Un filone di ricerca in crescita negli ultimi decenni nell’ambito delle neuroscienze.
La Maison de Création di Bottazzi si trova nel quartiere di Molière, famoso per le sue architetture in stile Beaux Arts e Art Nouveau. È uno storico hôtel particulier firmato dall’architetto Paul Picquet (1876-1956) che funge da abitazione, atelier, ufficio e spazi per accogliere gli interlocutori di lavoro, che è stato aperto al pubblico nello scorso giugno. Si replicherà a settembre, dal 19 al 21.
La storia artistica di Bottazzi comincia a 17 anni quando, nonostante la contrarietà della famiglia, Guillaume va a Firenze per studiare la pittura italiana. Vive per strada e patisce la fame, qualcuno lo aiuta e si ferma un anno e mezzo. Classe 1971, nato a Lione in una famiglia di origine italiana, mamma architetto, il giovane artista, tornato all’ovile, vince una borsa di studio a Nizza. Seguono anni di viaggi e crescita artistica: New York, Tokyo, la Cina. «Le culture che più mi hanno influenzato sono state quella italiana e giapponese. Il colore della pittura rinascimentale e le linee essenziali nipponiche», spiega l’artista, che per i suoi lavori usa materiali come legno, vetro e ceramica. In Giappone, dove si ferma 10 anni, collabora con il Miyanomori International Art Museum nell’Hokkaido e con il Mori Art Museum, a cui lo introduce l’artista francese Pierre Soulage (1919-2022). Dal 2012 vive e lavora a Bruxelles.
Bottazzi è celebre per le sue opere permanenti in situ, ormai più di 100 disseminate in luoghi pubblici e privati tra Europa, Asia e Stati Uniti. A Parigi, è suo il polittico monumentale realizzato a La Defense, parte del percorso d’arte all’aperto più grande di Francia, accanto a opere di Calder, Miró, Buren. Nelle giornate di apertura della Maison de Création, che l’artista accosta a una Maison de Haute Couture, i visitatori possono esplorare e sperimentare gli ambienti della dimora. «Sfide visuali che liberano informazioni», spiega: spazi, atmosfere opere inedite e colori che suscitano esperienze neuroestetiche. «Ogni ambiente segue una logica esperienziale. L’ufficio induce una calma dinamica. La stanza blu è creativa, antidepressiva, tranquillizzante. Non manca un giardino, oasi di biodiversità, illuminato di notte da installazioni luminose». Visite su prenotazione: mediationculturelleartsvisuels@gmail.com
Guillaume Bottazzi nel suo atelier
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