Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliLa passione della famiglia Ceretto per l’arte contemporanea ha portato nel 2010 alla nascita di un ciclo di mostre ideato in collaborazione con il curatore Bill Katz e il Comune di Alba. Dopo una personale di Anselm Kiefer, che lo scorso anno ha registrato il record di visitatori (23.500), è ora la volta di Kiki Smith.
Dal 24 settembre all’8 novembre l’artista newyorkese d’adozione (è nata in Germania nel 1954) presenta nel Coro barocco della Maddalena tre sculture di grandi dimensioni realizzate tra il 1994 e il 2008.
La prima a essere stata concepita è «Mary Magdalene», in bronzo, silicone e acciaio. Maria Maddalena è qui rappresentata secondo l’iconografia medievale ovvero come una creatura selvaggia non contaminata dalla civiltà umana. Ha lo sguardo rivolto verso il cielo e un piede legato a una catena spezzata, a simboleggiare l’innocenza e l’obbedienza alla legge di Dio. In «Announciation» del 2008 (nella foto, una fusione in alluminio, la Madonna seduta con un braccio alzato ha le sembianze di un essere androgino con la testa sproporzionatamente grande. È un’allusione all’uomo originario che non era ancora né maschio, né femmina, fatto a immagine e somiglianza di Dio.
A unire la civiltà umana e il regno naturale è infine «She-wolf», la figura di una lupa fusa in bronzo nel 2001. Nel 2013-14 Kiki Smith ha inoltre realizzato ad Alba «La speranza», un disegno in foglia d’oro raffigurante stelle e lampadine stilizzate sulla facciata del ristorante La Piola (di proprietà della famiglia Ceretto), sotto i portici di Piazza Duomo, e l’installazione «My Dream» all’interno delle sale.
Altri articoli dell'autore
Quaranta opere tra dipinti, sculture, stampe e grafiche arrivano all’asta per la prima volta. E c’è anche un omaggio a Martin Luther King e il no alla liberalizzazione delle armi
Chiude con un totale di oltre 900mila sterline l’asta online di Bonhams «British Cool», tra i top price anche la stampa più cara firmata da David Hockney
Fino all’1 settembre prosegue alla Reggia di Caserta la grande personale di Michelangelo Pistoletto con lavori dal 1969 a oggi, uniti dalla capacità di innescare attraverso l’arte una trasformazione responsabile della società, missione condivisa anche dal museo ospitante
Proclamato il vincitore dell’opera d’arte pubblica che da settembre decorerà in permanenza il piazzale davanti al Teatro Borsoni di Brescia. Il progetto in mostra al Mo.Ca. insieme ad altri 26 selezionati