Tina Lepri
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È in un grandioso palazzo di Udine che sorge il Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo. L’allestimento del museo iniziò dopo il terremoto del Friuli del 1976, quando tante opere d’arte, soprattutto dalle chiese del territorio, furono salvate e restaurate. Sono in mostra insieme a molte altre da lungo tempo invisibili nei depositi della Diocesi. Aperto al pubblico nel 1995, il museo espone nelle sale del primo piano un’ampia collezione di preziose sculture in legno, realizzate tra XII e XVIII secolo. Famosi i numerosi affreschi e stucchi di Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770). In epoca feudale il palazzo era solo una sede secondaria del Patriarca di Aquileia. Dal Cinquecento, durante il Governo di Venezia, il modesto edificio fu trasformato in un imponente, splendido palazzo e diventò la residenza degli arcivescovi friulani. Venne allora creata anche una scenografica e preziosa biblioteca.
Visitatori: 20mila nel 2023. Visitato il 26 aprile 2024. Voto medio: 7,7
La sede
voto: 10
Il palazzo attuale è il risultato di una serie di ristrutturazioni e ampliamenti. Importanti soprattutto quelli della seconda metà del Seicento, conclusi nel corso del Settecento. Nel 1751 papa Benedetto XIV abolì il Patriarcato di Aquileia e l’edificio diventò sede degli arcivescovi di Udine. Il palazzo è imponente: quattro piani per una lunghezza di 74 metri. Danneggiato dal terremoto del 1976, è stato totalmente restaurato. Ottima manutenzione e pulizia. Comodi i sedili per riposare. Tutto agibile ai disabili.
L’accesso
voto: 9
Ampio l’atrio con la biglietteria: ingresso singolo 8 euro. Apertura: ore 10-13 e 15-18; chiuso martedì. Guardaroba gratuito a chiave. Massima presenza: 30 persone per piano. Meglio prenotare: info 0432.25003, mail biglietteria@musdioc-tiepolo.it. Buona l’organizzazione per le visite e i laboratori didattici per le scuole.
I sistemi informatici
voto: 8
Qr code per raccontare le opere esposte, no audioguida. Semplice e chiaro il sito musdioc-tiepolo.it, che descrive le diverse sezioni del museo. Interessanti i 3 monitor con immagini e sottotitoli (in italiano) che si possono scegliere e seguire in video. Possibile così sfogliare sullo schermo alcuni rari tesori dell’antica biblioteca patriarcale.
La visibilità
voto: 10
Ben distinte le sezioni del museo. Magnifiche le sei sale che espongono in ordine cronologico una delle più ricche e raffinate raccolte italiane di sculture lignee, caratteristiche del Friuli. Tra loro la spettacolare pala d’altare del 1488 di Domenico da Tolmezzo. Affascinanti i grandiosi affreschi e gli stucchi di Tiepolo: il soffitto dello scalone d’onore con «La caduta degli angeli ribelli» (1726), la Galleria degli Ospiti e la Sala Rossa, allora Tribunale ecclesiastico, con il «Giudizio di Salomone». Decine di settecenteschi ritratti dei primi vescovi e dei patriarchi di Aquileia rivestono le pareti della Sala del Trono. Didascalie solo in italiano.
L’illuminazione
voto: 10
Ogni ambiente studiato in modo che pareti e opere d’arte siano visibili nella luce migliore. In aiuto anche gli antichi lampadari del palazzo.
La sicurezza
voto: 6
Manca ogni controllo all’ingresso, nessun custode in vista nelle sale. La sicurezza è affidata alla videosorveglianza.
La toilette
voto: 8
Una al piano terra, anche per disabili, l’altra al piano superiore, entrambe recenti e pulite. No fasciatoio.
Il bookshop
voto: 7
È all’ingresso, soltanto libri essenziali: un catalogo generale (25 euro), volumi su Tiepolo, sul palazzo, sui musei di Udine. Ottima la Guida breve del museo diocesano a 12 euro (oltre 100 pagine, anche in tedesco) con molte illustrazioni delle opere del Tiepolo nelle sale al piano nobile. In vendita anche alcuni semplici gadget.
L’ascensore
voto: 9
Recente, a porta scorrevole, a disposizione di tutti. Evita le lunghe scale e arriva fino al quarto e ultimo piano.
La caffetteria
voto: 0
Non c’è ancora neppure una distributrice di acqua e bibite. Un bar privato è aperto nel cortile sul retro del palazzo. Siamo vicinissimi al centro della città.
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