Tina Lepri
Leggi i suoi articoliPalazzo Venezia è un raro esempio di edificio rinascimentale nel centro di Roma. A lungo usato per biblioteca e uffici, dal 1982 diventò sede di importanti mostre mentre i suoi tesori rimanevano invisibili nei depositi. Nel 2020 è stato riallestito e aperto ai visitatori come parte dell’istituto autonomo statale Vive (Vittoriano e Palazzo Venezia): due complessi ai lati di piazza Venezia, uno dedicato al Risorgimento, l’altro alle collezioni del Palazzo. Conclusi i lavori della metro C, le due sedi dovrebbero essere collegate con un sottopasso. Il Museo Nazionale di Palazzo Venezia oggi non espone solo le sue straordinarie sale, ma anche sculture e terrecotte di Nicola Pisano, Mino da Fiesole, Sansovino, Bernini, e una pinacoteca con dipinti medievali e rinascimentali di Beato Angelico, Giorgione, Vasari ecc. Emerse dai depositi e ora esposte anche le collezioni d’arte applicata: maioliche, porcellane, argenti, bronzi, armature, armi...
Non ancora disponibili i dati sui visitatori nel 2023. Al Vive nel 2022, sono stati 468.987. Visitato: 22 marzo 2024. Voto medio: 6,2
La sede
voto: 10
Il Palazzo Venezia, progettato (forse) da Leon Battista Alberti, fu iniziato nel 1455 dal cardinale Pietro Barbo che, eletto papa Paolo II, ne fece la sua residenza. Famoso per la magnificenza dei saloni affrescati, per secoli ha accolto papi, imperatori, ambasciate. Diventato museo nel 1921, fu allestito e arredato con oggetti d’arte applicata come una dimora principesca del ’500. Nel 1929 diventò sede operativa del governo Mussolini e del Gran Consiglio del fascismo e il museo fu chiuso. La pulizia è buona e ci sono comode panche per riposare. Tutto accessibile ai disabili.
L’accesso
voto: 7
Aperto tutti i giorni 9.30-19.30. Ingresso 15 euro, biglietto valido entro una settimana per tutto il VIVE, quindi anche per il vicino Museo centrale del Risorgimento nel Vittoriano. Ingresso libero per il giardino interno del palazzo. Nessun dépliant disponibile, presenti armadietti guardaroba ma inutilizzabili. Info 06.69994211. Possibili visite guidate nei weekend (italiano e inglese) senza costi extra, fino a esaurimento posti.
I sistemi informatici
voto: 3
Assai carenti. Niente audioguida, Qr code soltanto in alcune sale. Neppure un monitor attivo. Il sito web vive.cultura.gov.it offre una dettagliata storia del palazzo e consigli per la visita.
La visibilità
voto: 8
Il museo è molto vasto e diviso in sezioni. Ai visitatori servirebbe una mappa. Tra le grandi, splendide sale spicca quella «del Mappamondo», affrescata anche da Andrea Mantegna. In molti ambienti gli antichi pavimenti a mosaico sono poco protetti. Tra le sale più originali, quella con splendidi bronzi, visibili da ogni lato, in nuove teche d’acciaio e vetro sospese al soffitto. Spettacolare il lungo corridoio con centinaia di ceramiche e porcellane preziose dietro grandi vetrate. Didascalie anche in inglese.
L’illuminazione
voto: 8
Ottima in molte sale, ma troppo in ombra in altre della pinacoteca. Finestre ben schermate: luce esterna ben diffusa. Spettacolari gli enormi lampadari antichi in alcune grandi sale, altrove luci dai binari a soffitto.
I custodi e la sicurezza
voto: 5
Nessun controllo all’ingresso: grave per un palazzo così importante. Rari i custodi nelle sale: presenti soprattutto i volontari. Videosorveglianza.
La toilette
voto: 5
Una sola al primo piano, piccola, pulita, anche per disabili. No fasciatoio.
Il bookshop
voto: 0
Non c’è: manca anche una guida e qualche cartolina. Per il bookshop, anche quello di Palazzo Venezia, bisogna attraversare la grande piazza e raggiungere il Museo del Risorgimento nel Vittoriano.
L’ascensore
voto: 7
Le scale sono lunghe; c’è l’ascensore ma non si può usare senza la presenza di un custode.
La caffetteria
voto: 0
Assente, manca perfino una macchina distributrice di bevande e snack.
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