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Daria Berro
Leggi i suoi articoliTra i dipinti che hanno tentato di rifilare a clienti quantomeno poco accorti anche una tela di Rembrandt esposta per decenni al Rijksmuseum di Amsterdam. La rete criminale di falsari smantellata dalla Polizia bavarese chiedeva cifre milionarie per opere contraffate di, tra gli altri, Antoon van Dyck, Pieter Paul Rubens, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Joan Miró e Frida Kahlo.
La scorsa settimana la polizia ha arrestato, e poi rilasciato, il presunto capo dell’organizzazione, un 77enne della Germania sud-occidentale. Per lui e gli altri dieci complici l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode con opere d’arte contraffatte. L’ufficio crimini del Land bavarese ha informato che le indagini, avviate a inizio 2025, hanno comportato perquisizioni in abitazioni e locali commerciali in Germania, Svizzera e Liechtenstein, coinvolgendo oltre 100 poliziotti. Oltre alle opere contraffatte, sono stati sequestrati documenti, telefoni cellulari e dati su cloud.
A far scattare l’operazione, ha spiegato in un’intervista a Reuters TV l’ispettore capo Patrick Haggenmüller, è stata la segnalazione di un potenziale acquirente di due dipinti presentati dal principale sospettato come originali di Picasso (uno era un ritratto di Dora Maar, ma non mancano ritratti di Françoise Gilot e di Marie-Thérèse Walther). A mettere in allarme il possibile compratore è stato l’insolito svolgimento delle trattative che, prosegue Haggenmüller, «non erano certo quelle che ci si aspetterebbe per dipinti di quella qualità. Li vendevano dal bagagliaio della loro auto».
Proseguendo nelle indagini, la Polizia bavarese ha accertato che il 77enne stava anche cercando di piazzare una ventina di altre opere, tra cui, per 120 milioni di franchi svizzeri, «I sindaci dei drappieri» di Rembrandt van Rijn. Non l’originale, ovviamente, appeso alle pareti del Rijksmuseum di Amsterdam. Giocando sulla credulità (ignoranza) degli aspiranti compratori, spiega ancora la Polizia, i truffatori sono arrivati ad affermare che la versione in loro possesso era l’originale e quella al Rijks una copia.
Il catalogo delle altre opere contraffatte spaziava da una «Madonna con il Bambino», attribuita a Van Dyck a un «San Sebastiano» di Rubens, a due vasi in ceramica proposti, anche questi, come opere originali di Picasso. I prezzi: tra 400mila e 14 milioni di euro.
Tra i presunti complici figurano una donna svizzera di 84 anni e un 74enne della Renania-Palatinato che, stando a quanto riferito dall’Ufficio crimini del Land bavarese, ha prodotto i certificati di autenticità delle opere. Le indagini proseguono.
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