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Particolare di una figura in lega di rame dorato di Mahachakra Vajrapani, Tibet centrale, XV secolo, stimata tra i 500mila e i 700mila dollari

Cortesia di Bonhams

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Particolare di una figura in lega di rame dorato di Mahachakra Vajrapani, Tibet centrale, XV secolo, stimata tra i 500mila e i 700mila dollari

Cortesia di Bonhams

L’arte orientale di Bonhams per l’Asia Week newyorkese

La maison britannica dal 17 marzo propone 4 vendite con una ricca selezione di ceramiche, dipinti cinesi classici e moderni ma anche arte indiana, himalayana, giapponese e coreana 

Monica Trigona

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New York celebra e promuove l’arte asiatica con l’ormai collaudata Asia Week New York, formula che vede la collaborazione tra i migliori specialisti del settore, le principali case d’asta e musei di fama mondiale e istituzioni culturali dell'area metropolitana. La settimana, ogni anno nel mese di marzo, è diventata una grande attrattiva dal 2009, anno della sua prima edizione, con collezionisti e curatori che arrivano nella Grande mela da ogni angolo degli States e da tutto il mondo. Anche la maison britannica Bonhams si allinea al trend presentando 4 vendite dal vivo: Chinese Ceramics and Works of Art including the Bernard and Francine Wald Collection of Snuff Bottles, Part I, Classical and Modern Chinese Paintings, Indian and Himalayan Art e Fine Japanese and Korean Art. «La Settimana dell'Asia a New York è sempre un momento emozionante dell'anno e siamo entusiasti della forte lista di vendite che presenteremo da Bonhams, con importanti e impressionanti opere d’arte provenienti da tutto il continente», ha dichiarato Dessa Goddard, vicepresidente senior e responsabile statunitense dell'arte asiatica. «Continuiamo a portare all'asta collezioni notevoli, come la prima parte della collezione di raffinate bottiglie da tabacco da fiuto cinesi di Francine e Bernard Wald, oltre a splendidi mobili e ceramiche in huanghuali provenienti da una collezione privata di Greenwich, nel Connecticut. Inoltre, siamo onorati che ci sia stata affidata la vendita di sette lotti di porcellane cinesi provenienti dal Philadelphia Museum of Art». 

Si parte quindi con l’asta del 17 marzo dedicata alle ceramiche e alle opere d’arte cinesi che ha il suo pezzo forte nel raro vaso «tianqiuping» blu e bianco con drago rosso rame, marchio di sigillo Qianlong (1736-1795). La stima è compresa tra i 400mila e i 600mila dollari. Oggetto affascinante a forma di sfera celeste, con corpo leggermente compresso e lungo collo dritto, rimanda alle porcellane imperiali della dinastia Ming del XV secolo con un'iconografia, del drago e della nuvola, tipica dei dipinti a inchiostro della dinastia Song (960-1279) della collezione della corte Qing (un analogo vaso si trova nella collezione del Museo del Palazzo di Pechino). Altro raro vaso proposto è quello a forma di bottiglia con fenice, intagliato e smaltato in celadon, tipologia di ceramica cinese, con marchio di sigillo Yongzheng e risalente alla prima metà del XVIII secolo. La stima è tra i 400mila e i 600mila dollari. La particolarità qua risiede anche nell'ispirazione del manufatto che evoca il prototipo in bronzo del vaso a «testa d’aglio» della dinastia Han (202 a.C. – 220 d.C.). Come nel caso precedente, un esemplare molto simile  si trova nella collezione del Museo del Palazzo di Pechino.
La vendita include anche mobili in huanghuali (o legno del «pero giallo in fiore»), materiale principale per i mobili in legno duro nelle dinastie Ming e Qing, provenienti da raccolte private come il tavolo quadrato del XVIII secolo (60mila-80mila dollari), parte di una collezione del Connecticut. Da segnalare ancora, tra pezzi forti di una seconda importante proprietà privata, un set di otto emblemi buddisti in famille rose, porcellana cinese introdotta nel XVIII secolo e definita da smalto rosa, stimato 350mila-500mila dollari.

 

 

 

 

Un raro e importante vaso Drago blu, bianco e rosso rame, Tianqiuping, (1736-1795), stimato tra i 400mila e i 600mila dollari. Cortesia di Bonhams

Il 18 marzo è la volta della vendita di dipinti cinesi classici e moderni che comprende pitture e calligrafie che abbracciano differenti secoli. «Ritratto di una guardia imperiale» è un dipinto realizzato intorno al 1760 e attribuito all’artista di corte europeo Ai Qimeng (Ignaz Sichelbart, 1708-80) e al cinese Jin Tingbiao (attivo 1757-67) che lavorarono insieme nell'atelier imperiale di Qianlong. Soggetto del dipinto su seta è uno dei cento coraggiosi guerrieri e funzionari i cui ritratti un tempo ornavano le pareti della Sala del valore militare dell'imperatore Qianlong nel complesso di Zhongnanhai a Pechino. La stima è tra i 400mila e i 600mila dollari. La proposta include diversi altri lotti risalenti alle dinastie Ming e Qing (1368-1911) che esplorano ulteriormente l’evoluzione della ritrattistica nella pittura cinese. L’espressione contemporanea è ben rappresentata da «Loto e uccello dopo Shitao (1642-1707) e Zhu Da (1626-1705)», del 1974, di Zhang Daqian (1899-1983), stimato tra i 100mila e i 150mila dollari. Zhang Daqian, tra gli esponenti più brillanti della pittura cinese del secolo scorso, celebre per le sue  contraffazioni, ha tratto ispirazione da due maestri del XVII secolo (il dipinto è uno dei tanti della collezione Tien Yin Tang in vendita in questa asta).
Spicca inoltre una grande opera calligrafica, «Running Script» di Yu Youren (1879-1964), studioso e maestro di calligrafia cinese, stimato tra gli 80mila e i 120mila dollari
 

 

«Ritratto di una guardia imperiale» (1760) attribuito a Ai Qimeng (1708-1780) e Jin Tingbiao (attivo 1757-1767), stimato tra 400mila e 600mila dollari. Cortesia di Bonhams

Il 19 marzo è dedicato all’Arte indiana e himalayana. Su tutti i lotti spicca indubbiamente una figura in lega di rame dorato del XV secolo raffigurante Mahachakra Vajrapani, protagonista di un impressionante gruppo di statue e thangka raffiguranti divinità e maestri del buddismo tibetano. Questa raffigurazione a tre volti e sei braccia di Mahachakra Vajrapani che abbraccia la sua consorte, «ha acquisito importanza nel Tibet centrale nel XV secolo, un periodo caratterizzato da un accresciuto interesse per rappresentazioni più erotiche e feroci delle divinità tantriche». Grande esempio scultoreo del suo genere, l’opera è stimata tra i 500mila e i 700mila dollari. Degno di nota è anche il ritratto thangka (opere d’arte su tela incorniciate con raffinati tessuti in broccato) di Sangye Yarjon (1203-1272), il terzo abate del monastero di Taklung nel Tibet centrale dal 1236 al 1296 circa, stimato tra i 180mila e i 220mila dollari.
Un’altro thangka del XV secolo, di Kunzang Gyalwa Dupa, è stimato tra i 30mila e i 50mila dollari.

Una figura in lega di rame dorato di Mahachakra Vajrapani, Tibet centrale, XV secolo, stimata tra i 500mila e i 700mila dollari

A chiudere le vendite di Bonhams legate all’Asia Week è l’asta di Arte giapponese e coreana di pregio il 20 marzo con ceramiche rare, una selezione di stampe xilografiche, un gruppo di inrō, astucci per medicinali, della collezione di Alan e Simone Hartman e opere dell’era moderna, con un raffinato assortimento di ceramiche contemporanee di precursori del settore come Kakurezaki Ryuichi (nato nel 1950) e Kato Yasukage (1964-2012). Lotto più importante della vendita è un grande vaso in porcellana bianca della dinastia Joseon dipinto con tondi paesaggistici in blu cobalto, stimato tra i 200mila e i 300milla dollari. A questo si aggiunge una teiera in oro massiccio, realizzata con una collezione storica di monete d’oro koban coniate dal governo dello Shogunato nel XVIII secolo, stimata tra i 50mila e i 70mila dollari.

 

Un grande vaso di porcellana blu e bianca, dinastia Joseon, stimato tra i 200mila e i 300mila dollari. Cortesia di Bonhams

Monica Trigona, 28 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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