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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliIl 19 marzo 2022, il Yuz Art Museum di Shanghai ha pubblicato il necrologio per comunicare la morte del suo fondatore, Budi Tek: «Dopo una battaglia di sei anni contro un tumore al pancreas, il signor Budi Tek, patriota indonesiano cinese, imprenditore, filantropo e collezionista, è morto a Hong Kong il 18 marzo 2022 all'età di 65 anni, circondato dalla sua famiglia».
Budi Tek è nato a Giacarta nel 1957 da una famiglia di imprenditori cinesi, ha studiato prima a Hong Kong negli anni ’70, poi a Singapore per trasferirsi nel 1980 negli Stati Uniti. Dopo la laurea, è entrato nell'azienda agricola della madre prima di diventare egli stesso un imprenditore agricolo.
Budi Tek è entrato ufficialmente nel mondo dell’arte contemporanea nel 2004. Ha creato la Fondazione Yuz nel 2007 e il Yuz Museum Shanghai nel 2014; nel 2017 ha istituito la Art Creates Cures Foundation, a sostegno dei malati di cancro. Nel 2018 ha annunciato una collaborazione strategica a lungo termine con il Los Angeles County Museum of Art (Lacma) per promuovere la cooperazione internazionale e gli scambi di arte contemporanea cinese.
Come collezionista e promotore dell’arte asiatica, Budi Tek è stato anche un sostenitore della Tate Britain. È stato anche insignito del titolo di Ufficiale della Legione d'Onore della Repubblica Francese nel 2017, in riconoscimento del suo «contributo alla cooperazione sino-francese e al progresso della società».
Secondo quanto sottolineato nel suo necrologio, «Budi Tek ha condiviso le sue fortune con il pubblico attraverso varie ricerche accademiche, donazioni di collezioni e sponsorizzazioni d'arte in ambito museale, espandendo il sistema del collezionismo tra Cina e Occidente, favorendo lo scambio e l'interazione tra l'arte contemporanea cinese e le principali istituzioni internazionali e impegnandosi a promuovere ulteriormente la cultura asiatica sulla scena mondiale».
Budi Tek entra nel campo dell’arte nel 2004. La sua collezione d'arte è inizialmente dedicata in particolare alla pittura a olio contemporanea cinese, in particolare dalla fine degli anni ’80 alla fine del decennio successivo. Nel 2012 e 2013 è stato nella lista del «Power 100» di «ArtReview».
Nata nel 2007, la Yuz Foundation mira a fornire una piattaforma per lo scambio e lo sviluppo e offre opportunità espositive ad artisti internazionali attraverso il Yuz Museum di Giacarta, in Indonesia, ed è una piattaforma di dialogo continuo per la promozione delle arti contemporanee attraverso «Bali Conversation», un programma annuale di confronto accademico sull'arte contemporanea che si tiene, appunto, a Bali.
Il Yuz Museum di Shanghai, con una superficie complessiva di oltre 9mila metri quadrati e situato nel «corridoio culturale» del West Bund, è stato inaugurato nel maggio del 2014, frutto della conversione di un grande hangar dell'ex aeroporto Longhua. Facendo riferimento alle modalità di gestione di importanti musei d'arte internazionali, la Yuz Foundation svolge un ruolo decisionale nella raccolta e nella gestione del museo, mentre la scelta delle mostre è in carico a un comitato scientifico. Il museo si è inaugurato con la mostra «Myth/History: Yuz Collection of Contemporary Art», a cura di Wu Hong dell'Università di Chicago, prima presentazione «sistematica» della collezione di arte contemporanea della fondazione in uno spazio pubblico che si presenta del tutto nuovo per l'arte contemporanea in Cina.
Nelle mostre successive, il Yuz Museum ha portato in Cina «Alberto Giacometti: Retrospective» (nel 2016, con la Fondazione Giacometti), la più grande retrospettiva di Giacometti nel mondo e tra le mostre organizzate per mostrare al pubblico cinese i maestri contemporanei occidentali. Ma non ha trascurato mostre personali di artisti cinesi contemporanei come Yang Fudong, Sun Xun, Zhou Tiehai, Zhou Li, Qin Yifeng, Tan Ping e Ni Youyu.
Il Yuz Museum è anche la sede di diverse prime mostre in Cina di artisti internazionali contemporanei: dagli americani Shara Hughes, Hernan Bas e Tschabalala Self, alla tedesca Melike Kara, alla boliviano-americana Donna Huanca, fino al giapponese Yoshitomo Nara, la cui mostra si è inaugurata nel marzo 2022 (recentemente sospesa a causa del Covid-19).
Ma il museo si è aperto all'arte di tendenza, all'arte tecnologica e persino a collaborazioni internazionali tra arte e moda (con il grande evento del 2018 «The Artist is Present», curata da Maurizio Cattelan e sostenuta da Gucci), attirando ed espandendo il pubblico locale dell'arte contemporanea, come è avvenuto ad esempio con il pubblico giovane, in occasione della mostra «Kaws: Where then Starts», dedicata nel 2017 alla produzione di Kaws dell'ultimo ventennio.
Nel marzo 2018, Budi Tek ha stipulato una partnership strategica a lungo termine con il Los Angeles County Museum of Art (Lacma). Lo paragona a un «matrimonio», che vede come una garanzia a lungo termine per la sua collezione. In un’intervista con «The Art Newspaper China», nostra testata partener internazionale con sede a Shanghai, ha confessato: «Ci tengo alla mia collezione, e parte della mia eredità riguarda la conservazione dell'integrità di questa collezione che ho costruito negli ultimi 15 anni. Non ho molto tempo, dovevo prendere rapidamente la decisione corretta». All'epoca soffriva di cancro al pancreas e la sua collezione era composta di circa 1.500 opere principalmente di artisti cinesi contemporanei.
La prima mostra congiunta tra Yuz e Lacma, «In Production: Art and the Studio System», è stata presentata al Yuz Museum nel 2019, mentre «The Abode of Illusion The Garden of Zhangian» è stata esposta nel 2021. Anche la personale di Yoshitomo Nara, ora in corso (seppur con le limitazioni del lockdown di Shanghai), è parte della collaborazione. Nel luglio 2021, il Lacma ha presentato «Legacies of Exchange: Chinese Contemporary Art from the Yuz Foundation», una mostra di 20 opere d'arte contemporanea cinese di 15 artisti, tra cui Ai Weiwei, Huang Yong Ping, Wang Guangyi e Xu Bing, come parte di una collaborazione aperta anche al Qatar Museum.
L’intensificarsi del rapporto con il Los Angeles County Museum of Art è giunto con la diagnosi a Budi Tek del cancro al pancreas, alla fine del 2015. «In quei due anni ho attraversato le prove e le tribolazioni della malattia e della battaglia tuttora in corso», ha confessato a «The Art Newspaper China» nel 2017, anno in cui ha istituito la fondazione Art Creates Cures (Acc) con l’aiuto di alcuni amici: «Spero di aiutare quanti più pazienti possibile nel corso della mia vita. I fondi raccolti dalla Acc non saranno utilizzati solo per la ricerca sui tumori al pancreas, ma saranno estesi alla ricerca su altri tumori».
Alle 19.49 del 20 ottobre 2021 Budi Tek ha diffuso l'ultima immagine di sé: un ritratto fotografico di lui giovane, con i suoi amici, senza luogo né anno. Nello scatto sorride, di fronte alla macchina fotografica: è un giovane ambizioso che forse non sapeva la profonda connessione che nella sua vita avrebbe avuto con l'arte e con i musei, e l'eredità unica nel mondo della cultura e del sociale.

Yuz Museum Shanghai. Cortesia di Yuz Museum
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