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Fables Choisies, 1668, di Jean de La Fontaine, proposta da Il Ponte con stima 7-10mila euro, Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

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Fables Choisies, 1668, di Jean de La Fontaine, proposta da Il Ponte con stima 7-10mila euro, Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

Libri e incunaboli da record

Dopo le aggiudicazioni milionarie di Sotheby’s e Christie’s per rari manoscritti e i numerosi primati battuti nel 2024, in un mercato dominato dagli Stati Uniti, le nuove proposte nelle prossime aste da Il Ponte e Gonnelli

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Elena Correggia

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Via la polvere dai libri antichi. Quella che da tempo sembrava rappresentare una sonnecchiosa nicchia di mercato, colta materia rivolta a uno sparuto manipolo di bibliofili, ora volta letteralmente pagina. A giovare al maggiore sprint di questo comparto negli ultimi mesi ha contribuito la discesa in campo di pezzi da novanta in grado di conquistare l’interesse di un collezionismo variegato. Da Sotheby’s, fra i top lot del 2024 ci sono stati una Bibbia del XIV secolo, realizzata dal rabbino Shem Tov su pergamena e finemente decorata con miniature, uno dei manoscritti ebraici più pregiati della Spagna del Medioevo, che è stata venduta per 6,96 milioni di dollari; la più antica tavola in marmo con l’iscrizione dei Dieci Comandamenti che è stata acquistata per 5 milioni, mentre il 2025 è stato inaugurato il 24 gennaio con una rara Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti del 1776, la copia «Exeter», una delle 13 versioni stampate in contemporanea con l’uscita del foglio ufficiale del Congresso, aggiudicata per 2,4 milioni di dollari. «L’idea di collezionare per completezza tutte le opere di un autore è meno diffusa di un tempo. I collezionisti sono invece alla ricerca di rarità, oggetti veramente meravigliosi che appaiono difficilmente sul mercato», afferma Kalika Sands, responsabile di Sotheby’s libri e manoscritti per le Americhe. «Che sia l’immagine originale della copertina di Harry Potter e la Pietra filosofale o una rarissima stampa della Dichiarazione d’indipendenza, siamo entusiasti nel vedere quanta eccitazione hanno suscitato nell’ultimo anno questi lotti. Quanto ai generi, c’è varietà d’interesse, ma abbiamo continuato a registrare un incremento nei valori degli esemplari di titoli popolari in condizioni perfette di conservazione, così come in rare stampe di opere che hanno segnato il pensiero politico e intellettuale. Tutto ciò che avvicina il collezionista al momento in cui un’opera è stata concepita, a prescindere dal soggetto, rimane molto desiderabile. Per fare un esempio, la prima edizione de Il Grande Gatsby con la sovraccoperta originale è già una cosa abbastanza speciale. Ma se puoi avere quello stesso lavoro con la dedica di Scott Fitzgerald alla sorella di Zelda, Rosalind e a suo marito, ciò rende quell’oggetto - già raro - straordinario e più prezioso agli occhi dei collezionisti».

A narrative of an Ascent to the Summit of Mont Blanc, 1827 di Charles Fellows, proposta da Il Ponte con stima 3-5mila euro, cortesia Il Ponte Casa d'Aste

Bibbia di Shem Tov, 1312, venduta da Sotheby's per 6,96 milioni di dollari nel settembre 2024, cortesia di Sotheby's

A ricoprire una posizione dominante in questo mercato sono gli Stati Uniti, per capacità di spesa e dimensioni di un collezionismo molto attivo nel sostenere la propria produzione, in particolar modo pezzi unici della storia patria. Non a caso il top lot assoluto di Christie’s nel 2024 è stato un documento di primaria importanza per le vicende a stelle e strisce, ovvero un manifesto di protesta manoscritto contro lo Stamp Act, venduto per 4,5 milioni di dollari. Il testo, che esprime contrarietà rispetto alla legge inglese che nel 1765 stabilì l’estensione alle colonie americane delle imposte di bollo, rappresenta il primo tentativo di rivolta del territorio americano contro la Gran Bretagna. Al secondo posto si colloca una lettera scritta dal premio Nobel Albert Einstein, e indirizzata al presidente F.D. Roosevelt, alle origini del successivo sviluppo della bomba atomica. La missiva è stata aggiudicata nel settembre scorso per 3,92 milioni e proveniva dalla collezione di Paul Allen. Infine al terzo posto il Crosby-Schoyen Codex, scritto in copto su papiro, il libro più antico in mani private, che a Londra nel giugno 2024 ha sfiorato 3,9 milioni. «Il 2024 è stato un anno di ripresa per libri e manoscritti e caratterizzato dalla popolarità di alcuni gusti collezionistici decisamente di fascino antico – cartografia, storia delle idee, manoscritti miniati, manoscritti musicali dei grandi compositori e primi libri a stampa», commenta Thomas Venning, responsabile del dipartimento di libri e manoscritti di Christie’s. «I collezionisti hanno ricercato pezzi importanti e con un fascino senza tempo, con un leggero allontanamento dalla tendenza degli anni precedenti, quando prevalevano i pezzi top di scienza e cultura popolare». Quanto alle preferenze dei giovani, Sotheby’s e Christie’s concordano che ci sia interesse un po’ per tutti i tipi di libri e manoscritti. «Le prime edizioni moderne riscuotono sempre successo, ma abbiamo visto anche giovani interessati alla storia americana, ai primi libri a stampa e a un’ampia gamma di altre cose», aggiunge Sands. «Christie’s ha visto molti 30enni e 40enni concentrati su lotti di pregio in varie aste, a partire dall’incanto sul tema dei viaggi spaziali dalla collezione di Paul Allen a settembre e su fantascienza e fantasy a dicembre», prosegue Venning. «Ma sarebbe un errore pensare che i collezionisti più giovani siano definiti da un gusto più giovane: semmai sono attratti ancor più degli altri collezionisti già affermati da titoli di alto livello della letteratura e della storia». Un rinnovato interesse nel settore, pur se con cifre differenti, si sta sperimentando anche in Italia. Fra le case d’asta più attive Il Ponte ha concluso in bellezza il 2024 con un fatturato del dipartimento superiore a 1,6 milioni, trainato dalla vendita del Codice Santini. Il raro e prezioso manoscritto rinascimentale è stato acquistato dal Ministero della Cultura per 330mila euro e verrà riportato alla sua originale dimora, il Palazzo Ducale di Urbino. «Questo eccezionale traguardo non rappresenta però un evento isolato bensì l’acuto di un percorso di crescita costante: con un fatturato di 1.232.833 euro nel 2023, 1.524.772 nel 2022 e 1.544.981 nel 2021», afferma Stefania Pandakovic, capodipartimento di libri e manoscritti. Il Ponte si accinge ora a inaugurare il 2025 con un nuovo incanto di libri a Milano, il 25 e 26 febbraio.

 

Ortelius, Theatrum orbis terrarium, 1570, proposto da Gonnelli con una base di 8mila euro, cortesia di Gonnelli Casa d'Aste

Lettera dattiloscritta e firmata di Albert Einstein al presidente Franklin D. Roosevelt, 1939, venduta a 3,92 milioni di dollari nel settembre 2024 da Christie's, cortesia di Christie's

«Registriamo sempre un buon interesse per il segmento dei libri d’artista e in questa vendita avremo una sezione molto ricca in cui spicca L’anguria lirica di Tullio d’Albisola, illustrata da Bruno Munari e con presentazione di Filippo Tommaso Marinetti, in una delle sole 50 copie stampate su latta, stimata 18-25mila euro», continua l’esperta. «A questa si affianca un’altra opera importante Apocalissi e sedici traduzioni di Lucio Fontana e Giuseppe Ungaretti, in edizione del 1965 di 150 esemplari numerati, accompagnata da due Concetti spaziali firmati (4-6mila)». Venezia è invece protagonista di una varietà di opere, a partire dalla pubblicazione di Antonio Visentini, del 1742, con 38 tavole sulla città, pensata come un catalogo moderno, per la promozione internazionale dell’opera di Canaletto (7-10mila), mentre l’apice dello splendore della Serenissima, all’inizio del XVIII secolo, è colto da Le Fabriche e Vedute di Venezia di Luca Carlevariis (8-12mila). Stima attraente, pari a 3-5 mila euro, anche per una mappa incisa di Venezia, di grandi dimensioni, di Ludovico Ughi, del 1729 circa, conosciuta internazionalmente. «I libri dedicati ai viaggi e alle esplorazioni geografiche si confermano fra quelli che suscitano il maggior apprezzamento, seguiti dal mondo delle scoperte e innovazioni scientifiche», aggiunge Pandakovic. «Gli appassionati di questi generi, ma anche chi cerca le belle illustrazioni potrà trovare in asta una sezione dedicata al tema della montagna». Fra i titoli si segnala il racconto di una delle prime scalate del Monte Bianco, scritta da Charles Fellows nel 1827 (3-5mila euro) e, con la stessa valutazione, Souvenirs de la vallée de Chamonix di Samuel Birmann, prima edizione corredata da tavole finemente colorate. Nell’ambito delle scienze naturali a fare la parte del leone è l’Historiae naturalis di Ulisse Aldrovandi (22-28mila), lotto enciclopedico in 13 volumi realizzati dal 1599 al 1668 con illustrazioni incise di particolare pregio, opera di Jacopo Ligozzi. La letteratura francese del XVII secolo trova infine espressione in una prima edizione di Fables Choisies di Jean de La Fontaine (7-10mila), in esemplare con legatura coeva del 1668. Il lotto è stato esposto anche a Parigi nella sede di Millon, come anteprima dell’asta milanese: un’iniziativa che sancisce l’avvio della fattiva sinergia con il gruppo Millon Auction di cui Il Ponte è entrata da luglio a far parte. Dall’11 al 13 marzo sarà poi la volta di Gonnelli Casa d’aste, che a Firenze allestisce un’asta in cinque sessioni comprensiva di 657 lotti. Fra i manoscritti non passa inosservato un Corano miniato di metà Ottocento, proveniente dall’Uzbekistan ed esempio della diffusione di modelli persiani classici nell’area centroasiatica (la base è 5mila euro). La seconda sessione è dedicata ai libri d’artista e del Novecento, fra cui Dix eaux-fortes del 1962 con 10 incisioni originali di Lucio Fontana, numerate a matita e firmate (8mila). Da un paio d’anni è tornata l’attenzione del mercato sugli incunaboli e quest’incanto offre l’opportunità di avvicinarsi a una quarantina di essi. Fra questi il Danthe alegieri fiorentino del 1493, seconda edizione della Commedia stampata da Matteo Capcasa con il commento del Landino, ampiamente illustrata e molto rara da trovarsi completa (6mila). Molto corpose infine le ultime due sezioni dedicate ai libri a stampa dal XVI al XX secolo, che vedono emergere importanti prime edizioni di testi scientifici moderni in ottime condizioni di conservazione. Si segnalano fra gli altri il De vero telescopii inventore di Pierre Borel, del 1655, primo resoconto dell’invenzione del telescopio e del microscopio e della scoperta degli anelli di Saturno (15.000) e la rara Rabdologiae di Napier del 1617, uno dei testi cardine della storia della matematica (15.000). Nell’ambito dei libri di viaggio e geografia meritano una particolare menzione l’Ortelius, Theatrum orbis terrarium, del 20 maggio 1570, prima edizione e prima impressione del primo atlante della storia (8.000) e la Lettre a m. Dacier di Champollion, del 1822, copia con dedica del testo fondatore dell’egittologia moderna in cui vengono decifrati per la prima volta i geroglifici (10.000).

 

 

Danthe Alegieri Fiorentino del 1493 proposto da Gonnelli con una base di 6mila euro, cortesia Gonnelli Casa d'Aste

Urbis Venetiarum prospectus celebriores, 1742-51 di Antonio Visentini da Canaletto, proposta da Il Ponte con stima 7-10mila euro, cortesia Il Ponte Casa d'Aste

Elena Correggia, 24 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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