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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliCittà del Vaticano. Domani, giovedì 9 giugno, si terrà, nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani a partire dalle ore 9.30, il convegno «Tradurre Michelangelo dalla Sistina. Dall’immagine fissa all’immagine in movimento». Organizzata dai Musei Vaticani e dall’Università Iulm, la Giornata di studio è volta ad indagare le riproduzioni fotografiche e filmografiche della Cappella Sistina. In programma, introdotti da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, interventi di esperti come Francesco Galluzzi, docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara (che illustrerà le modalità con cui il cinema ha rappresentato Michelangelo e la sua opera) e come Patrizia Cacciani, responsabile Ufficio Studi Archivio Storico dell’Istituto Luce, che presenterà, partendo dal primo cortometraggio Luce sulla Sistina databile tra il 1932 e il 1937, il rapporto tra gli affreschi e il documentario divulgativo,per giungere ai nostri giorni, con la Sistina su YouTube commentata da Tanja Michalsky, direttrice della Bibliotheca Hertziana. Inoltre, il lungo restauro moderno della Sistina, compiuto sotto lo sguardo delle telecamere della Nippon Television di Tokyo, sarà ripercorso da Gianluigi Colalucci, dal 1980 al 1994 responsabile del restauro degli affreschi.
Abbiamo chiesto a Paola Di Giammaria, responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani, le ragioni del Convegno, di cui è curatrice con Tommaso Casini e Nino Criscenti.
«Questo convegno nasce per offrire un’occasione di riflessione, e anche per presentare delle ricerche in corso, su uno dei fenomeni più suggestivi del tempo moderno, così lo ha definito Antonio Paolucci, ossia la fortuna iconica del Michelangelo Sistino. Curato da Tommaso Casini, docente dell’Università Iulm, e Nino Criscenti, giornalista e autore televisivo, insieme alla sottoscritta, ripercorrerà la divulgazione visiva della Sistina in tutti i suoi aspetti: dalle fotografie storiche di fine Ottocento alle prime pellicole a colori, fino alla “meta Sistina” delle repliche e dei social media, dal rapporto degli storici dell’arte con i media audiovisivi dagli anni Quaranta ad oggi, fino a tutta la documentazione fotografica e filmica prodotta durante e dopo l’ultimo restauro».
Come si inseriscono, al termine del convegno, le testimonianze di un artista come Fabrizio Plessi e di un regista come Ermanno Olmi?
Abbiamo voluto in conclusione della Giornata due maestri della contemporaneità. A loro, ciascuno nel proprio ambito, l’arte e il cinema, è stato chiesto di dare una testimonianza sull’attualità del messaggio universale di Michelangelo e del suo monumento pittorico nel terzo millennio.

La volta della Cappella Sistina
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