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Bianca Celeste
Leggi i suoi articoliUn orecchio grande, zigomi prominenti, una pupilla trafitta e una folta barba. Sono ciò che resta del lato destro del volto di un satiro, appartenente a una maschera teatrale in terracotta, rinvenuto nel quartiere centrale dell’antica polis greca di Fanagoria, nella penisola di Taman nel Sud della Russia, sulla costa orientale di quello che nell’antichità era il Bosforo Cimmerio. Il ritrovamento del frammento, risalente al II secolo a.C., suggerirebbe, secondo gli archeologi della spedizione sostenuta dalla Fondazione Volnoe Delo, l’esistenza di un teatro classico e i colori vivaci ancora presenti (il blu intorno agli occhi, il rosso su barba e baffi) indicherebbero l’appartenenza della maschera al genere della commedia nuova. Una perforazione dietro l’orecchio un tempo sosteneva la corda che fissava la maschera alla testa dell’attore.
Nell’antica Grecia gli attori indossavano maschere per cambiare ruolo, consentendo così al pubblico di riconoscere all’istante i personaggi. In questo caso i lineamenti esagerati, i capelli arruffati e i baffi a forma di ferro di cavallo inducono a riconoscere nel volto le fattezze di un satiro in linea con le raffigurazioni dei compagni di Dioniso che celebravano le sue imprese e lo accompagnavano nelle processioni. Gli archeologi suggeriscono inoltre che la maschera possa essere stata riutilizzata nei «misteri dionisiaci» o in offerte sacrificali.
Scavi precedenti nel sito hanno portato alla luce maschere rituali più piccole, alte non più di 10 cm, tra cui due satiri e un attore comico. Queste maschere in miniatura erano fissate a pali di legno e collocate nei santuari come offerte votive per la guarigione ricevuta o l’esaudimento dei desideri. Fonti classiche attestano la presenza di teatri nella regione settentrionale del Mar Nero. «Non c’è il minimo dubbio che Fanagoria avesse un teatro. Crediamo che fosse situato su una collina che domina il mare e l’odierna Kerch, l’antica Panticapeo, capitale del Regno del Bosforo», ha detto Vladimir Kuznetsov, capo della spedizione di Fanagoria: qui il culto di Dioniso fiorì sotto Mitridate VI Eupatore Dioniso che considerava il dio il patrono della città.
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