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Render visivo del progetto per il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia affidato allo studio Mca

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Render visivo del progetto per il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia affidato allo studio Mca

Palermo: Cucinella porta le mostre nel centro storico

Sotto le mostre, sopra «un giardino che vola»: su iniziativa della Fondazione Sicilia, un nuovo edificio alle spalle di Palazzo Branciforte intende riqualificare un angolo degradato

Giusi Diana

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Ci vorranno due mesi per il progetto esecutivo e dopo la selezione delle imprese, in poco più di un anno e mezzo, Palermo avrà un aspetto più contemporaneo grazie al Museo Giardino Santa Rosalia firmato dallo studio Mca, Mario Cucinella Architects, uno dei protagonisti dell’architettura internazionale attuale, molto attivo in campo museale (a Milano sono sue la Torre Unipol e il museo della Fondazione Rovati, a Peccioli in Toscana il recente «Palazzo senza Tempo»). 

Sul luogo in cui sorge adesso un edificio abbandonato, piazza Guzzetta, alle spalle di Palazzo Branciforte, una delle sedi museali della Fondazione Sicilia progettata da Gae Aulenti e inaugurata nel 2012, sorgerà un edificio a tre livelli: un giardino pensile ispirato a quelli arabo normanni, sopra un edificio piano strada, dalle pareti completamente trasparenti, con ampi spazi espositivi nel piano interrato. Una passerella di collegamento, «un ponte sospeso semplice e pulito (non c’è bisogno di urlare sempre)», ha rimarcato Cucinella, collegherà il percorso di visita con il giardino pensile, che diventa «una nuova stanza verde del Palazzo».



 

Vista del piano terra nel render visivo del progetto per il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia affidato allo studio Mca

Il nuovo spazio espositivo è stato pensato come un luogo aperto alla città, in un contesto dove si trovano anche il Conservatorio cittadino e l’Oratorio di Santa Cita con gli stucchi barocchi del Serpotta: «Abbiamo alzato la piazza, come un tappeto volante», dice l’architetto che spiega anche la funzione delle avveniristiche bolle sul soffitto che caratterizzano il progetto: sono contenitori per la terra del giardino sovrastante. 

Il progetto è una iniziativa della Fondazione Sicilia presieduta da Raffaele Bonsignore, che con l’ampliamento degli spazi espositivi di Palazzo Branciforte recupererà un’area colpita dal degrado e dall’abbandono in pieno centro storico, con una operazione di rigenerazione urbana che ha visto l’entusiasmo del sindaco di Palermo Roberto Lagalla e dell’assessore all’urbanistica Maurizio Carta. Il Consiglio comunale ha infatti approvato in tempi record la variante urbanistica in deroga al Piano regolatore. «Dobbiamo riprendere un cammino che abbiamo abbandonato, i centri storici sono una naturale sovrapposizione, in cui ogni secolo racconta il suo tempo», ci tiene a sottolineare Mario Cucinella sul ruolo dell’architettura contemporanea nei centri storici italiani, e quindi anche nel capoluogo siciliano a cui si dichiara molto legato sentimentalmente (il padre è della vicina Cinisi, la madre è genovese): «Mi sembra che in Italia abbiamo pagato anche una modernità spesso legata a una qualità architettonica piuttosto scadente; molti interventi non si può dire che siano di livello alto; ma rinunciare ai segni contemporanei nel dialogo con la storia non appartiene al nostro Dna, siamo il Paese dell’Architettura». Marilena Baggio, fondatrice di Greencure Landscape & Healing Gardens, ha progettato il giardino pensile, che contiene al suo interno anche un piccolo teatro. «Un giardino che vola nel centro storico», secondo Cucinella, che potrebbe dare vita a un «corridoio ecologico» con le altre aree verdi cittadine.

Vista dell’esterno nel render visivo del progetto per il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia affidato allo studio Mca

Giusi Diana, 12 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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