Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Peter Assmann ha molti progetti, a partire da quelli su Rubens e su Mantegna, mentre il Palazzo dei Gonzaga si apre all’arte contemporanea
Austriaco, nato in Tirolo nel 1963, Peter Assmann è storico dell’arte. In Austria ha diretto l’Oberösterreichische Landesmuseum di Linz e il Museum Angerlehner di Thalheim bei Wels e dal 2002 al 2012 è stato presidente dell’Associazione dei Musei austriaci (Museumsbund Österreich). Dopo la recente nomina a Mantova, ha lasciato l’insegnamento all’Università di Vienna, mentre conserva la cattedra all’Università di Linz. Dall’ottobre scorso è il nuovo direttore di Palazzo Ducale. «Ho firmato nel giorno in cui Mantova veniva nominata Capitale italiana della Cultura 2016: una sfida, ma per fortuna posso contare sull’esperienza di Linz Capitale culturale d’Europa, nel 2009», ci dice nel suo studio, nel gran palazzo dei Gonzaga, parlando un eccellente italiano, frutto del suo soggiorno a Firenze presso il Kunsthistorisches Institut per coltivare i suoi studi.
Professor Assmann, entrando in Palazzo Ducale ho notato due novità: gli stendardi che segnalano l’ingresso e il nuovo logo. Ci parla degli altri suoi progetti?
Questi due semplici passi mi sembravano prioritari, ma i progetti sono numerosi. Lo spazio del resto non ci manca: dei 20 musei italiani interessati dalla riforma siamo l’unico che abbia più spazi che collezioni: 950 stanze! Con «Benvenuti al Ducale» intendo migliorare i servizi di accoglienza: da quando è stata riaperta la Camera degli Sposi (aprile 2015, Ndr), abbiamo avuto oltre 245mila visitatori. È perciò indispensabile non solo rendere più fluido il servizio della biglietteria (che sarà spostata), ma offrire anche un punto informazioni, uno spazio fumatori e una caffetteria: questa sarà attigua al bookshop, in modo che entrambi siano aperti alla città. E nel cuore del palazzo apriremo il ristorante Bistrot della Corte. Per me è da sempre un obiettivo primario che i visitatori si sentano «ospiti» benvenuti.
Dedicherà spazio anche all’arte contemporanea?
Certamente: ci sarà «La Galleria», dove si terranno 5-6 mostre l’anno. La prima, più che una mostra, sarà un punto informazioni sugli studi degli artisti della città, che nell’anno di Mantova capitale italiana della Cultura saranno aperti al pubblico. In seguito avremo un confronto tra l’artista mantovana Sonia Costantini e l’austriaco Josef Schwaiger, che lavorano entrambi sulla spazialità del colore. La terza, durante Festivaletteratura, riguarderà la scrittura nell’arte «speciale» (non amo la definizione di Outsider art). Abbiamo poi ideato il programma «Scultura in piazza», nella magnifica piazza Castello, dove esporremo sculture contemporanee. E sarà riattivata, aggiornandola, l’Accademia delle Arti voluta da Maria Teresa d’Austria: si chiamerà Accademia delle Arti per Tutti. Già oggi si tengono al Ducale corsi liberi di disegno, molto frequentati, che potenzieremo. Inoltre intendo sviluppare in quest’ala un programma di residenze per artisti visivi e per scrittori e poeti, questi in connessione con Festivaletteratura. Nel magnifico loggiato della Cavallerizza sono poi previste installazioni contemporanee.
E riguardo al patrimonio museale e all’arte antica?
Ci sarà il progetto «Rubens rinnovato», dove con Electa metteremo in luce con nuovi apparati didattici la nostra pala della «Famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità». E nel Castello di San Giorgio vogliamo realizzare un progetto («Presentiamo Mantegna») che prepari adeguatamente i visitatori prima dell’ingresso nella Camera degli Sposi. Nello «Spazio Mostre in Castello», sempre con Electa, terremo mostre di arte antica e moderna: in autunno presenteremo le incisioni di Dürer a confronto con dipinti che si sono ispirati a sue composizioni. E sempre qui allestiremo la mostra sui disegni di Giulio Romano, con prestiti dal Louvre. C’è poi la chiesa di Santa Barbara, ora aperta saltuariamente: in accordo con la Curia, vorrei creare «Un palco in Santa Barbara», collegando la tribuna della chiesa con la nostra poco nota Galleria d’Arte Sacra (opere del Sei e Settecento, Ndr). Nella Rustica presenteremo invece «La Rustica verso l’Alchimia», in omaggio alla passione dei Gonzaga per le pratiche alchemiche.
Che cosa pensate di realizzare per i più piccoli?
Qui disponiamo di qualcosa di speciale! Destineremo loro non solo una sala didattica ma un vero «Museo per i Bambini» perfettamente attrezzato, negli spazi in miniatura dell’appartamento detto «dei Nani»: un capriccio architettonico manierista che li affascinerà con le sue minuscole proporzioni. Da ultimo avremo lo spazio «Isabella, primadonna del Rinascimento» dedicato alla figura di quella donna eccezionale, accanto al quale uno «Spazio tematico» ospiterà piccole mostre sul nostro museo, mentre un’ultima sala metterà in luce il lavoro nascosto (ma così meritorio) della Soprintendenza di Brescia e Mantova.
Perché ha scelto di venire in Italia? E com’è stato accolto da Mantova?
Ho iniziato giovanissimo a dirigere musei in Austria, ma mi sono anche occupato di giornalismo, ho fondato una rivista d’arte, ho curato mostre, scritto libri. E sono io stesso un artista. Avevo ormai sperimentato quasi tutto. Desideravo qualcosa di nuovo, all’estero: questo concorso è arrivato al momento giusto. E Mantova mi ha accolto nel modo migliore; non mi sarei potuto aspettare di meglio. Inoltre qui dispongo di un team competente e volonteroso, prima fra tutti la dottoressa Renata Casarin: dovrò solo ampliare l’organico, soprattutto riguardo alla comunicazione sui nuovi media, perché Palazzo Ducale è nel cuore di un vasto bacino, tra Lombardia ed Emilia-Romagna, e potrebbe mettersi al servizio anche di altre istituzioni dell’area.
Leggi le interviste agli altri direttori
La Galleria Nazionale d’Arte antica di Roma
La Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma
Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze
La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia
La Galleria Nazionale delle Marche di Urbino
La Pinacoteca di Brera a Milano
Le Gallerie dell'Accademia di Venezia
La Galleria dell'Accademia di Firenze
Le Gallerie degli Uffizi di Firenze
Il Museo Archeologico di Napoli
Il Parco Archeologico di Paestum
Altri articoli dell'autore
10 Corso Como dedica al maestro romagnolo una mostra incentrata sulla realtà più labile che esista, selezionando scatti in cui si aprono riflessioni sugli statuti della fotografia e sull’atto stesso del fotografare
Con un convegno in programma il 22 e 23 maggio sarà presentato il restauro degli affreschi realizzati nella Chiesa di San Salvatore nel 1375 dal Maestro di Lentate
Al Museo Castello San Materno di Ascona sono riunite 55 opere tra dipinti, disegni e cicli grafici, molti provenienti da una collezione privata svizzera, altri dal Kunst Museum Winterthur
A maggio, il progetto del filantropo e imprenditore giapponese Hiroyuki Maki inaugura a Venezia due mostre per promuovere anche in Europa l’arte contemporanea del suo Paese