Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Un particolare dell’arazzo di Bayeux

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Myrabella | Pubblico dominio

Image

Un particolare dell’arazzo di Bayeux

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Myrabella | Pubblico dominio

Petizione online contro il prestito dell’arazzo di Bayeux: a oggi quasi 45mila firme

L’ha lanciata il direttore del sito «La Tribune de l’art», Didier Rykner, secondo cui il manufatto è «troppo fragile per essere trasportato senza grandi rischi»

Una petizione online, lanciata lo scorso 13 luglio contro il prestito dell’arazzo di Bayeux al British Museum di Londra per motivi di conservazione dell’opera, è arrivata a contare quasi 45mila firme alla data di ieri 20 agosto. Ne dà notizia il sito del quotidiano francese «Le Figaro».

«Chiediamo solennemente al presidente della Repubblica di rinunciare a questo progetto. Questo prestito sarebbe un vero e proprio crimine patrimoniale», si legge alla fine della petizione creata sul sito change.org da Didier Rykner, direttore editoriale del sito specializzato «La Tribune de l’Art».

Il celebre manufatto è un tessuto risalente all’XI secolo, lungo 70 metri, che narra la conquista dell’Inghilterra nel 1066 da parte di Guglielmo, duca di Normandia, che in seguito diventerà «Guglielmo il Conquistatore».

Contattato dall’Agence France Presse (Afp), Didier Rykner ha spiegato che l’arazzo è «troppo fragile per essere trasportato senza grandi rischi». «Gli esperti di arazzi, i restauratori che ci lavorano e i conservatori dicono che c’è il rischio di strappi e cadute di materiale a causa delle manipolazioni e delle vibrazioni durante il trasporto», ha proseguito. «È inaccettabile correre il rischio che quest’opera assolutamente unica venga danneggiata», ha concluso Rykner.

L’8 luglio Emmanuel Macron aveva annunciato il prestito dell’opera al British Museum di Londra da settembre 2026 a giugno 2027 in cambio di reperti medievali provenienti dal tesoro archeologico di Sutton Hoo.

In un video pubblicato su YouTube dalla prefettura del Calvados nel febbraio 2025, Cécile Binet, consulente museale della Drac (Direction régional des affaires culturelles) della Normandia, affermava che l’arazzo è «troppo fragile per essere spostato su una lunga distanza» e che «qualsiasi ulteriore manipolazione» costituiva «un rischio per la sua conservazione». Poche settimane dopo queste dichiarazioni, è stata presa la decisione di «inviarlo a Londra. Non ha alcun senso, è solo una questione politica e diplomatica», secondo Rykner.

Nel marzo 2022 alcune restauratrici hanno condotto uno studio di fattibilità sul trasporto dell’arazzo di Bayeux a Londra. «Si rifiutano di comunicarmi i risultati di questo studio, che rimane riservato», ha dichiarato Didier Rykner con tono irritato. «Il Ministero della Cultura afferma che alcuni studi hanno dimostrato che l'opera è trasportabile, ma questi studi vorrei vederli!».

Vittorio Bertello, 21 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Un team formato da alcuni studenti di archeologia e dai loro insegnanti ha riaperto nel 2024 nella cittadina del dipartimento del Rodano un cantiere didattico, proseguito questa estate. Gli scavi ora si interrompono per riprendere nell’estate 2026

È stato affidato al Centro Conservazione e Restauro, ospitato dalla Reggia alle porte di Torino, un progetto di conservazione preventiva della Sala d’Armi del museo milanese

Il bando pubblicato dal Demanio segna l’inizio della rigenerazione di uno dei complessi storici più significativi del Mezzogiorno, per trasformarlo in un nuovo centro di attrazione turistica, culturale e istituzionale. L’opera terminerà nel 2030

È successo a una studentessa della Florida, a Redesdale, in un sito del Northumberland, nel Regno Unito

Petizione online contro il prestito dell’arazzo di Bayeux: a oggi quasi 45mila firme | Vittorio Bertello

Petizione online contro il prestito dell’arazzo di Bayeux: a oggi quasi 45mila firme | Vittorio Bertello