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«Ritratto di Baldassar Castiglione» (particolare), 1513, olio su tela. Parigi, Musée du Louvre, département des Peintures. © Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier

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«Ritratto di Baldassar Castiglione» (particolare), 1513, olio su tela. Parigi, Musée du Louvre, département des Peintures. © Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier

Raffaello a Roma è un percorso a ritroso

Dal 1520 al 1483: dalla scomparsa alla nascita, da Roma a Firenze, all’Umbria e alle Marche

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Arianna Antoniutti

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Roma. Stamattina nella sala della Crociera del Mibact, in via del Collegio Romano, è stata presentata alla stampa la mostra «Raffaello 1520-1483». L’esposizione, che si inaugura il 5 marzo presso le Scuderie del Quirinale, legge a ritroso, sin dal titolo, il percorso artistico e biografico del pittore: dalla scomparsa alla nascita, da Roma a Firenze, all’Umbria e alle Marche.

Nel fitto calendario di manifestazioni che segnano il 500mo anniversario della sua morte, la mostra, organizzata da Scuderie e Gallerie degli Uffizi, in collaborazione con Galleria Borghese, Musei Vaticani e Parco archeologico del Colosseo, si prospetta come evento espositivo principe, per il quale sono già stati venduti oltre 70mila biglietti. Sino al 2 giugno saranno visibili 204 opere, selezionate dai curatori Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.

Introdotti da Mario De Simoni, presidente Ales–Scuderie del Quirinale, hanno illustrato il progetto espositivo Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, che delle Scuderie è direttore. È stato messo in rilievo, oltre all’alto profilo scientifico della mostra, l’elevato numero delle opere esposte, 120 di mano dello stesso Raffaello, tra dipinti e disegni, frutto di prestiti dai principali musei del mondo.

«Fulcro dell’esposizione, ha detto De Simoni, sarà la sala in cui verrà esposta la minuta della Lettera a Leone X, scritta da Raffaello insieme a Baldassar Castiglione, documento fondamentale per l’idea moderna della tutela dei beni culturali. Leggendola, e guardando negli occhi il ritratto di Baldassar Castiglione, in prestito dal Louvre, sarà possibile comprendere Raffaello come artista totale».

Le Gallerie degli Uffizi hanno concesso in prestito 49 opere, delle quali 30 autografe del pittore. Così ha commentato il direttore Schmidt: «Mai nella storia è stato possibile ammirare tanti capolavori dell’Urbinate. Le Gallerie degli Uffizi sono orgogliose di aver co-organizzato questa mostra epocale, inviando da Firenze dipinti e disegni tra i più famosi e celebrati dell’artista, che costituiscono quasi un quarto dell’intero percorso espositivo».

Schmidt ha inoltre ricordato la complementarietà, in occasione della mostra, tra Scuderie e Uffizi: infatti, sia con l’abbonamento annuale passepartout sia con il biglietto d’ingresso alle collezioni fiorentine (Uffizi e Palazzo Pitti) si avrà diritto a una riduzione di un terzo nell’acquisto del biglietto per la mostra romana.

Tra le opere esposte (dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici) saranno visibili opere come «La Velata» (1512-13) e l’«Autoritratto» dagli Uffizi, «Il sogno del cavaliere» (1504) dalla National Gallery di Londra, la «Madonna della Rosa» (1518-20) dal Prado, il «Sacrificio di Listra» (1517-19), arazzo tessuto dalla manifattura di van Aelst ed eseguito su disegno di Raffaello, conservato presso la Pinacoteca dei Musei Vaticani.

In occasione della mostra, le Scuderie offriranno un ricco programma di lezioni e conferenze, a cura di Anna Mattirolo, che, sotto il titolo di «Incontrando Raffaello», approfondiranno tematiche legate alla committenza, alla fortuna critica del pittore, e alla sua morte. Ad esempio, in occasione dell’anniversario della scomparsa, il 6 aprile si terrà al Pantheon di Roma la conferenza «La morte di Raffaello. La fortuna del mito nella Roma papale e nel mondo», che ripercorrerà, con l’ausilio delle fonti storiche, gli ultimi istanti della vita dell’artista.

Arianna Antoniutti, 24 febbraio 2020 | © Riproduzione riservata

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