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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliIeri 14 settembre è stato presentato, al Santuario di Santa Croce al Monte Calvario a Imperia, il restauro di un crocifisso ligneo settecentesco attribuito a Giovanni Maragliano (1710-77), erede della bottega genovese che con Anton Maria (1664-1739; era suo zio, fratello di suo padre Giacomo Filippo) segnò la storia della scultura lignea barocca in Liguria.
Edificato nel 1690 per volere del sacerdote Bartolomeo Bruno di ritorno dalla Terra Santa, il Santuario sorge in zona suggestiva e panoramica a ponente di Porto Maurizio, circondato da maestosi cipressi sulla sommità del colle da allora detto del Monte Calvario.
Nella celebre bottega dello zio, Giovanni avvia l’apprendistato, probabilmente nel corso degli anni Venti del Settecento. Giovanni condivide l’impiego nella bottega dello zio con il cugino Agostino Storace. I due diventano probabilmente eredi contitolari della stessa bottega di strada Giulia alla morte di Anton Maria nel marzo 1739. Nelle sue opere, caratterizzate da volti allungati e panni manierati, si assiste a un processo di elegante stilizzazione dello stile maraglianesco.
Il crocifisso in questione, acquistato a Genova nel 1756 e documentato anche per la sostituzione della Croce nel 1794, è tornato oggi alla sua bellezza originaria grazie al lavoro del restauratore Giorgio Gavaldo.
La figura del Cristo colpisce per la tensione del corpo arcuato e il capo abbandonato che esprimono lo spasimo della morte. I particolari anatomici sono resi con un forte verismo, mentre il perizoma bianco, annodato sul fianco destro, è scolpito con un panneggio particolarmente movimentato.
Alla presentazione sono intervenuti Enrico Ascheri, priore della Confraternita della Ss. Trinità di Imperia, il direttore di Formae Lucis (campagna di eventi ideata dall’Ufficio beni culturali per la promozione del patrimonio storico-artistico della Diocesi di Albenga-Imperia) Castore Sirimarco, la storica dell’arte Anna Marchini e lo stesso restauratore.

Il crocefisso di Giovanni Maragliano al rientro nel Santuario di Santa Croce al Monte Calvario a Imperia
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