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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliQuando, nel 2015, una frana mise in pericolo lo sperone di roccia su cui poggia l’antico Castello Medioevale di Roccascalegna (Ch), i periti constatarono che a cedere era stata un’ingente porzione di roccia sovrastante il vallone del Rio Secco, proprio nell’area su cui venne edificata l’abside della Chiesa di San Pietro, contigua al Castello. Quella stessa chiesa oggi 16 settembre torna ad essere pienamente fruibile dopo un lungo e complesso intervento di consolidamento e restauro.
L’edificio è antico: alcune fonti risalgono al 1568, ma analizzando lo stile architettonico la chiesa risulta antecedente, dato che l’abside risulta leggermente ruotata rispetto all’asse centrale del monumento. Inoltre, su un arco del presbiterio è incisa la data del 1461 e fino al Seicento vi potrebbe essere collocata una seconda serie di lavori di costruzione.
Alle 18 questa chiesa riapre con una messa solenne celebrata da monsignor Bruno Forte, arcivescovo metropolita della Diocesi di Chieti-Vasto, seguita dagli interventi del sindaco di Roccascalegna Domenico Giangiordano, della soprintendente Chiara Delpino e dei funzionari della Soprintendenza Abap Chieti-Pescara che hanno diretto i lavori e che illustreranno le fasi dell’intervento di recupero.
Per il consolidamento e il restauro di questo monumento l’ex Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo (i cui compiti in progresso di tempo sono stati assorbiti dalla Soprintendenza Abap L’Aquila-Teramo) ha gestito un finanziamento da 1 milione di euro, suddiviso in 3 lotti d’intervento. I primi due hanno interessato il consolidamento dello sperone di roccia che sostiene la chiesa, su cui si è intervenuti con l’ultimo lotto, avviato ad ottobre dell’anno scorso, che ha interessato la copertura, la muratura esterna e l’interno di San Pietro, con il restauro di parte degli apparati decorativi.
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