Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliIl 24 dicembre si aprirà la Porta Santa nella Basilica di San Pietro: è il rito che segna l’inizio dell’anno giubilare del 2025. Istituito da Bonifacio VIII nel 1300, il Giubileo della Chiesa cattolica è l’Anno Santo che concede ai fedeli l’indulgenza plenaria dai peccati. Originariamente cadenzato ogni 100 anni, viene da Clemente VI nel 1343 portato a cinquant’anni e a venticinque, nel 1470, da Paolo II. Si sono celebrati anche Giubilei straordinari, come quello voluto da papa Francesco, tra novembre 2015 e novembre 2016.
Ora, per la solenne ricorrenza del Giubileo della Speranza, il venticinquesimo Giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, si attendono a Roma fiumi di pellegrini. Le stime parlano di 35 milioni, una cifra enorme, soprattutto per la capitale che, come tutte le città d’arte, già subisce l’urto dell’overtourism. La massima concentrazione dei pellegrini è prevista, ovviamente, nel simbolo stesso della cristianità: San Pietro, e lungo i cosiddetti «Cammini giubilari», come le basiliche papali (la stessa San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura).
Al fine di gestire i flussi, in centro ma anche nelle zone periferiche, in una Roma che il Comune vuole «accogliente, sostenibile e inclusiva», la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha istituito il Piano Giubileo con un commissario straordinario di Governo, lo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Il Piano Giubileo, finanziato da risorse nazionali e regionali oltre che da fondi Pnrr, prevede 4,8 miliardi di euro di investimenti, e sei linee di intervento:
• riqualificazione e valorizzazione dei luoghi giubilari, dei beni culturali e dello spazio pubblico della città;
• accessibilità e mobilità, con un’attenzione particolare alle aree periferiche;
• accoglienza e partecipazione, con l’aumento delle strutture per l’accoglienza dei pellegrini;
• ambiente e territorio, con particolare attenzione alle vie d’acqua e alle vie verdi;
• programma accoglienza, con l’ammodernamento delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo;
• rafforzamento del sistema di pronto soccorso e interventi di «cybersecurity»;
• e, infine, il Progetto Caput Mundi, destinato a riqualificare e restaurare il patrimonio culturale e urbano e dei complessi di alto valore storico architettonico della città di Roma.
Gli interventi che vedono Roma Capitale quale soggetto attuatore sono 276, per un totale di oltre 447 milioni di euro. Tutti i cantieri principali, assicura Roberto Gualtieri, saranno chiusi entro il 24 dicembre. Tra di essi figurano progetti chiave per la viabilità, e per la portata simbolica, del Giubileo della Speranza, in primis il completamento di Piazza Pia e i lavori di riqualificazione della piazza antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano. In questi due siti hanno avuto luogo importanti scoperte archeologiche. Duranti i lavori per la realizzazione del sottopasso di Piazza Pia e per la creazione della nuova grande piazza pedonale che unirà l’area del Mausoleo di Adriano a quella della Basilica di San Pietro (costo: 79,5 milioni di euro), sono venuti alla luce resti di una fullonica (la bottega dei «fullones», operai che lavavano e smacchiavano le vesti, Ndr) del II secolo d.C. e mura di un portico, probabilmente dell’epoca di Caligola. Dagli scavi di San Giovanni, invece, sono emerse strutture murarie, databili tra il IX e il XIII secolo d.C., riconducibili al Patriarchio lateranense. I ritrovamenti hanno notevolmente rallentato i lavori ma, secondo Marco Vincenzi, subcommissario straordinario per il Giubileo, il cronoprogramma è sostanzialmente rispettato.
Grandi lavori equivalgono a grandi disagi, soprattutto per la viabilità, di per sé già complessa, della città che si presenta ora, nelle sue piazze e nei suoi snodi principali, come un immenso cantiere a cielo aperto.
Sul fronte dei beni culturali, la Sovrintendenza Capitolina è attiva con interventi di recupero e restauro conservativo di luoghi simbolo per i percorsi giubilari. Il programma Pnrr Caput Mundi sta lavorando, ad esempio, al restauro di Ponte Sant’Angelo, con i suoi dieci angeli disegnati da Bernini (costo 1,184 milioni di euro) e su sei fontane monumentali: la Fontana del Moro, dei Quattro Fiumi e del Nettuno in Piazza Navona, la Fontana dei Tritoni in Piazza Bocca della Verità, quella di piazza San Giovanni in Laterano e infine la fontana di piazza Santa Maria Maggiore (importo totale: quasi tre milioni di euro). Mentre nel cuore archeologico della città si guarda anche oltre l’orizzonte del Giubileo, con il progetto del Centro Archeologico Monumentale (CArMe), il piano di trasformazione dell’area compresa tra Fori, Colosseo, Colle Oppio, Celio, Terme di Caracalla, Circo Massimo, Foro Boario e Campidoglio. Le opere dell’imponente intervento urbanistico dovranno essere portate a compimento nel triennio 2025-27, con un investimento di 282 milioni di euro, tra fondi Pnrr, Giubileo, statali e comunali.
Il 2025 è vicinissimo e, nonostante l’80% dei cantieri sia stato complessivamente attivato, sempre secondo il Comune di Roma, si teme l’impatto di un numero tanto elevato di presenze in città. Overtourism si diceva: è un fenomeno talmente fuori controllo a Roma che ha portato a ipotizzare, da parte della giunta Gualtieri, un ticket d’ingresso, nominale e a tempo, per la Fontana di Trevi. A fronte della quotidiana ingestibilità del turismo, la città riuscirà a governare 35 milioni di persone? Confidiamo nel titolo: Giubileo della Speranza.
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